"Uccidersi era una buona soluzione nelle epoche in cui il suicidio era rispettato in quanto protesta o ammissione di sconfitta.
Oggi non significa niente.
Ci si ammazza per disturbi nervosi o difficoltà finanziarie"
Ennio FlaianoIvory
Camminavo lungo la strada con le mani infilate nelle tasche, sentendo il peso della fame che ormai avevo imparato a ignorare. Il cielo era di un grigio opaco, riflettendo il mio stato d'animo. Non c'era niente di speciale in quella giornata, solo l'ennesima lotta contro i miei demoni interiori.
Arrivai a scuola con largo anticipo, trovando il cortile deserto. Mi sedetti su una panchina, cercando di concentrarmi sul rumore degli alberi mossi dal vento. Era l'unico suono che mi faceva sentire un po' più calma.
Poi arrivò Justin, con lo zaino slacciato e l'aria distratta di sempre. Mi salutò con un cenno del capo, e mi sedette accanto senza dire nulla.
"Anche oggi niente colazione, eh?" disse dopo un po', rompendo il silenzio.
"Non ti riguarda," risposi, forse un po' troppo fredda.
Lui si limitò a ridere piano, un suono che non riuscivo a decifrare. "Siamo bravi a mentire, vero?" disse, guardandomi di sfuggita.
Non risposi. Non potevo. Le sue parole avevano colpito troppo nel segno.
Mentre il cortile iniziava a riempirsi, mi chiesi se avrei mai avuto il coraggio di dire la verità, non solo a lui, ma anche a me stessa.
Il gruppo si fermò all'ingresso, attirando l'attenzione di tutti. Era chiaro che non passavano inosservati. Noah si guardava intorno con un'aria rilassata, come se sapesse di essere al centro della scena senza fare alcuno sforzo. Hardin invece, con il suo atteggiamento sfrontato e i tatuaggi in bella vista, sembrava il tipo che non si curava affatto di quello che pensavano gli altri. Aiden, invece, teneva lo sguardo basso, quasi come se volesse passare inosservato, un contrasto evidente con gli altri due.
"Nuovi?" mormorai, rivolta a Justin.
Lui alzò un sopracciglio, seguendo il mio sguardo. "Sono quelli di cui tutti parlano da giorni. Si sono trasferiti qui per qualche motivo misterioso. Noah è il classico ragazzo perfetto, Hardin è... beh, vedi da sola, e Aiden... dicono che sia un tipo strano."
Li osservai mentre entravano, cercando di decifrare i loro volti e i loro atteggiamenti. Non c'era molto da dire, ma qualcosa nei loro sguardi sembrava nascondere più di quello che mostravano.
"Interessante," dissi, più per me stessa che per Justin.
"Interessante?" ripeté lui, guardandomi di sbieco. "Ivory, fidati, quei tre sono un casino. Non metterti nei guai."
Sorrisi appena, ma dentro di me sapevo che c'era qualcosa di magnetico in loro, qualcosa che non potevo ignorare.
Il quarto ragazzo catturò la mia attenzione: biondo come gli altri, ma con un'aria completamente diversa. Il suo sorriso illuminava il viso, timido e sincero. Barid, mi suggerì Justin sottovoce.Poi arrivò il quinto. La sua carnagione scura e i capelli rasati lo rendevano particolarmente affascinante. Indossava una maglietta oversize rosa, un contrasto che lo faceva spiccare. Justin mi sussurrò il suo nome: Aronne.

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Live What You Love
RomanceCosa si prova quando per la millesima volta si è costretti a trasferirsi in una nuova città? Partire da zero senza alcuna certezza. Ivory ormai è abituata. Quando la madre l'ha abbandonata, ha dovuto traslocare più e più volte per suguire suo padre...