2 (Vale's POV)

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Io, Valentina Sol Dos Santos, non avevo mai vissuto una serata così pericolosamente movimentata come questa!

Allora, ero a studiare tranquillamente con la mia Bestie, Sofia Capuleto, quando cominciarono ad accadere cose strane: suo padre "impossessato" da non so che mostro greco, io che gli tiro in fronte la mia (pardon, in realtà sua) tazza preferita, noi che ci caliamo dalla finestra con una corda che era nella camera di Sofia (non so come possa aver previsto che sarebbe servita) e sempre noi che cadiamo con in mano la corda spezzata.

Cadendo vedo questo ragazzo dai capelli neri in una voragine nera che mi teletrasporta via... (Non sono una pazza, davvero!)
Non so cosa sia successo a Sofy, ma spero che stia bene. Anche perché sono riuscita ad intravedere un ragazzo biondo su un cavallo alato che la prendeva al volo (RIPETO: non ho le allucinazioni, giuro).

"Ma che...!?" Mormoro in italiano, guardandomi intorno.
Ero in una specie di foresta. Non mi sono mai piaciute le foreste, soprattutto di notte, mi fanno sentire osservata.
Mentre facevo queste considerazioni, il ragazzo tenebroso dai tratti mediterranei (un italiano ne riconosce uno quando lo vede) mi spiegò serio senza preamboli: "Tu sei figlia di una divinità greca, una semidea. Seguimi che ti porto in un posto dove potrai stare al sicuro: il campo Mezzosangue."

Feci appena in tempo ad assimilare le sconvolgenti notizie e a sussurrare "ah" che il ragazzo dark si era già allontanato verso un arco con scritto il nome del campo. Tra i due pilastri c'erano due persone che si stavano avvicinando a noi. "Nico?" Gridò il ragazzo dagli occhi verdi come il mare, affiancato da una ragazza bionda che con gli occhi grigi seguiva tutto attentamente.

"Percy, Annabeth! - li chiamò il mio accompagnatore - Il sesto senso di Will aveva ragione! Erano due semidee attaccate dagli Eidolon nella zona del Queens... una è qui con me, all'altra ci sta pensando Will. C'era un mortale con loro, aveva perso i sensi, ma non possiamo portarlo qui al sicuro"

"Ok, a lei ci pensa Annabeth, tu Nico vai ad aiutare Will, io invece chiedo a mia madre se può aiutare lei il mortale." Decise il ragazzo chiamato Percy. "Wow, testa d'alghe! Mi ha stupito con la tua prontezza" si complimentò Annabeth mentre gli altri due ragazzi ci lasciarono da sole.

La guardai con soggezione e lei ricambiò con i suoi grigi occhi indagatori, molto simili a quelli di Sofia.
Trovai il coraggio di iniziare la conversazione, per spezzare quel fastidioso silenzio: "Ciao, io sono Valentina... Tu sei Annabeth, giusto?" Lei non annuì né negò. "Sei italiana?" Suonò più come un'affermazione che come una domanda. "Sì, anche se in realtà sono italo-brasiliana. Ma... se sono una semidea, chi è il mio genitore divino? E il tuo?"

"Non ti hanno ancora rivendicata, quindi non lo sappiamo. Comunque sì, sono Annabeth Chase, figlia di Atena." "Wow!" Esclamai con gli occhi a forma di stelle. Ormai avevo rotto il ghiaccio e la sommersi con una valanga di domande, tra cui "ma il ragazzo alto dagli occhi marini è il tuo fidanzato?"

All'improvviso un fascio di luce mi illuminò e la mia pelle la fece rimbalzare rimbalzare ovunque, come una sfera da discoteca. "Sono una sfera da discoteca!? - esclamai tra lo stupita e l'eccitata, poi sussurrai ridendo - Mi illumino d'immenso!"
Dissi quest'ultima frase per rendere fiera Sofia di aver studiato Ungaretti.

L'Imperatore delle CeneriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora