11 (Sofia's POV)

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La settimana trascorse veloce tra attività, falò e risate. Per un po' mi divertii a tenere Connor sulle spine, ma alla fine suggellammo un patto: niente più scherzi. Fatto sta che la paura dello scherzo era lo scherzo stesso, ma lui non se n'era accorto.

Chiesi a Leo di modificare il mio fioretto da scherma per rendere la sua lama mortale solo per i mostri, mentre Vale ottenne un arco tutto suo, essendo tra le più brave arciere.
Con il tempo avevo imparato a riconoscere i miei siblings e quelli di Vale. Abbiamo scoperto un ragazzo brasiliano e un'altra ragazza italiana, Chiara Benvenuto (che avevamo sentito imprecare in italiano a gran voce).

Nella cabina di Atena dormivo più tranquilla, tranne la notte prima della partita a caccia Bandiera.

Quella notte feci un incubo orribile, che sembrava tremendamente reale.
Ero sulla superficie di un lago ghiacciato, la cosa strana era che ero a testa in giù e che il ghiaccio era al posto del cielo. Mi muovevo con cautela, temendo di cadere nell'acqua gelida da un momento all'altro.

Ero quasi arrivata ad aggrapparmi a un ramo quando un tizio alato mi chiamò. "Sofia! Non devi sfuggire... Non puoi! Devi salvare l'imperatore!
Non puoi sfuggirmi!" La voce era dolce, canzonatoria e terrificante allo stesso tempo.

Nel sogno il mio cervello annebbiato elaborava i dati con una lentezza esasperante e solo dopo un po' capii che quell' angioletto demoniaco era Cupido. Continuò a minacciarmi e schermirmi svolazzandomi attorno in modo vorticoso, senza permettermi di vederlo.

Poi d'un tratto si fiondò contro di me e ruppe il ghiaccio dicendo "Non puoi sfuggirmi!"
Caddi nel vuoto annaspando e mi svegliai urlando con la fronte imperlata di sudore.
Quando capii di essere nel mondo reale tacqui.

"Sofia...?" Annabeth mi si avvicinò e io cercai di tranquillizzarla. "Non preoccupatevi... È stato... È stato solo un incubo, sì, un brutto sogno!" Fallii miseramente (forse tradita dai miei occhi ancora con le pupille dilatate dal terrore), perché Annabeth mi ordinò di seguirla raccontandole il mio sogno.

Inizialmente esitai imbarazzata, poi tentai di raccontarle tentennante ciò che ricordavo: del lago ghiacciato, della comparsa di Cupido, il mio terrore, le sue frasi apparentemente senza senso, la mia caduta... Avevamo ormai sorpassato la cabina di Ade.

"Ehm, dove stiamo andando?" "Da Ipnos, cerchiamo di capire il significato del tuo sogno!" "Ma non staranno dormendo!?" "Dormono sempre loro!" Ribatté Annabeth sbattendo la porta. Appena entrati sentii il forte impulso di accucciarmi e dormire, ma lo ignorai.

"Clovis... Ehi, Clovis?" Annabeth svegliò un ragazzino simile a un vitellino schioccandogli le dita sotto il naso. Inizialmente quello non si svegliò, ma mia sorella continuò con insistenza fino a quando lui aprì gli occhi.

"Mmm... - mormorò assonnato - Oggi salto la colazione!" "Clovis, non si tratta di questo... Sofia ha fatto un incubo dove Cupido le parla... Ehi, Clovis! Ci puoi aiutare?" "Se volete capire approssimativamente il significato potete consultare i libri di Freud nella vostra cabina e lasciarmi dormire!" "Ma... Clovis! Ehi, ci sei? Cupido le ha parlato di un imperatore! Apollo non li aveva già sconfitti?! Perché le diceva di salvarlo?" Lo tartassò di domande Annabeth. "Mmm... Non sono un oracolo... Chiedilo alla tua amica che è arrivata ieri" e detto questo Clovis tornò a dormire.

Uscimmo fuori di corsa.
"Questo non promette bene!" Sentii mormorare Annabeth.

L'Imperatore delle CeneriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora