46 (Sofia's POV)

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Come ha osato, quell'ipocrita di Lorelei, come ha osato riempire il cuore di Romolo di false speranze e finti miraggi di redenzione?! Non credevo si potesse arrivare a questi livelli! Quell'infida bugiarda impostora!
Credo di aver capito quale altro tratto ho ereditato da Atena: se non mi vai a genio ti trasformerei nel primo ragno del mondo (anche se non cambierebbe molto).

Mi sentivo di ghiaccio, un ghiaccio letalmente gelido e distaccato, un ghiaccio talmente freddo da sembrare di fuoco. La cosa che mi faceva infuriare di più era che Romolo aveva accettato le sue insincere scuse. "Non sprecare tempo con lei, Giovane Imperatore... - mormorai trattenendo a stento la rabbia - La pietà è una debolezza che i tuoi nemici, lei, non mostreranno"

I suoi occhi attenti e penetranti, scattarono verso di me e sorrise, un sorriso affabile e dolce, troppo dolce.
Beware, beware, be skeptical
of their smiles,
their smiles of plated gold
Deceit so natural
But a wolf in sheep's clothing
is more than a warning

"Non giungere a conclusioni affrettate... - fece lei - Avremo tutto il tempo per conoscerci meglio, cara..." "So già chi  sei: una spietata ingannatrice!" Avrei voluto dirle, ma tacqui, non volevo mostrarle quanto mi avesse dato fastidio. Nel frattempo mi accorsi che il resto dei barbari aveva già iniziato a costruire un accampamento improvvisato. Effettivamente stava già facendo scuro... Avremmo dormito là, probabilmente.

"Romolo, non fidarti di lei... - sussurrai al giovane, appena se ne fu andata - Ci sono persone che ti feriscono e poi si comportano come se fossi stato tu a farlo... Lei è una di queste."
"Ma, magari, ha bisogno di qualcuno che la aiuti a tornare sulla giusta via..." Mormorò lui in risposta.

Gli lessi in faccia che stava cercando di aggrapparsi a tutti i costi alla minima speranza e questo mi ferì.
Come poteva ancora sperare di salvare l'insalvabile?
Mi voltai verso di lui, assonnato e debole, con le ciglia socchiuse che si sfioravano, fondendosi con le iridi da cerbiatto. Tutto d'un tratto sentii la stanchezza pesarmi come un macigno e mi sdraiai affianco a lui, incurante della sabbia che si attaccava ai vestiti e ai capelli ancora umidicci.

Fummo svegliati all'alba: i barbari non perdono tempo.
Romolo, una volta capito che sarebbe rimasto solo con Odoacre e Wulfric, sbiancò e tentò di non staccarsi da me. Nei suoi occhi vidi terrore, terrore puro, e una muta preghiera di non abbandonarlo.
"No! No! Non tenterò più di scappare! Ve lo prometto! Ma non lasciatemi solo! No! No! Vi prego!" Supplicava, dimenandosi da Odoacre che lo aveva preso per un braccio.

Sembrava quasi spiritato, talmente scalciava come in preda ad un incubo, con gli occhi da cerbiatto, lucidi per le grosse lacrime, che imploravano pietà.
Mi riavvicinai a lui e sembrò calmarsi.
"Ci rivedremo tra poco... Starò bene" lo rassicurai, guardandolo negli occhi.

"Promettimelo, promettimi che tornerai" mormorò lui, supplichevole, con pesanti lacrime che gocciolavano sul viso.
"Promesso" feci io, regalandogli un sorriso.
Allora lui andò da Odoacre remissivo.
Almeno avevo evitato che si facesse uccidere per una sciocchezza del genere...

Passeggiare per le strade di Cuma sarebbe stato magnifico, con il sole che scaldava le mie ossa bagnate fino al midollo e le persone del posto che chiacchieravano allegre, se non fosse stato per Reinald e sua sorella, la bugiarda.

Lei si era subito avvicinata a me, avvinghiandosi al mio braccio come una cozza allo scoglio. "A cosa stai pensando? Cara..." Mi domandò. "A tutti i sintomi della psicopatia che tu hai..." Risposi acida. "Empatia e rimorso alterati, meschinità, tratti egoistici... Devo continuare la lista?"

Lei ridacchiò. "Sono molto acuti... Dovresti vedere qualcuno... Uno bravo... Molto" continuai aspra.
"Credi che io sia un mostro da curare!? No cara, quello che tu chiami veleno per me è un siero che scorre nelle vene rendendomi invincibile! Ah!" Finì la frase con un verso di disprezzo. Sentii l'odio che provavo per lei risalire per l'esofago e aumentare con la mia ostilità.

"A cosa stai pensando, cara? Veramente..." Mi domandò, ma questa volta la ignorai, dovevo resistere finché non fosse tornato Romolo. "Stai pensando a Romolo?" Continuò a stuzzicarmi. Miracolosamente riuscii a non sussultare. "Lo sapevo..." Mormorò facendo un altro sorriso.

Guardai Reinald che non aveva ancora aperto bocca. Lorelei mi faceva parlare, mentre lui registrava le mie mosse. Ottima tattica. Come al solito... Ma io avrei dimostrato di essere una degna figlia di Atena. "A cosa pensi tu? - feci io - Mio supremo tormento..." Lei rise, una risata piacevole e cristallina, se non fosse stata la sua.

"A nessuno. Io penso a tutto e niente. Mentre tu hai una domanda che ti preme" "Allora dimmi, come fai a ridere al delicato suono dell'infrangersi di una speranza, gioire sentendo un sospiro strozzato, carico di rimpianto e delusione, giocare con i sentimenti delle persone, fare tutto questo senza sentirti in colpa?"

So could you
Tell me how you're sleeping easy
How you're only thinking of yourself
Show me how you justify
Telling all your lies
like second nature

"Ci hai pensato a lungo a questa frase! Awwww, quindi pensi anche a me!" Mi rispose facendo una finta vocina adorante. Il suo braccio ora pesava sul mio collo e sulle spalle. Dovevo liberarmene!
E se anche fossi morta, pazienza: la mia tortura infernale era stare qui con lei. Mi avevano tolto le catene prima di entrare in città, che errore evidente, peggio per loro.

Listen, mark my words:
one day (one day)
You will pay, you will pay
Karma's gonna come
collect your debt
"Vai all'inferno!" Pensai arrabbiata, mentre mi districavo dalla sua presa e piegavo le gambe, pronta a fuggire.

L'Imperatore delle CeneriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora