Capitolo 51

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- descrizione di attività illecite

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Black Out Days - Phantogram
Canzone consigliata per questo capitolo

"Alza le mani e voltati." Messina ordina, con la canna della pistola puntata contro la mia nuca.

Sono fottuto.

E ora che cosa cazzo faccio? Devo farmi venire un'idea per salvarmi il culo, e devo farlo in fretta.

Mollo il quadro e sollevo le mani, girandomi con estrema lentezza.

Un'idea, mi serve un'idea.

Quando sono faccia a faccia con lui, mi trovo davanti un ometto di mezza età di almeno una spanna più basso di me. Tarchiato, capelli radi, occhi porcini che mi fissano maligni, impugna una semiautomatica che ora punta dritto contro la mia fronte.

"Chi sei?" sputa tra i denti, mentre studia la mia maschera.

Intercetto in questo preciso momento, oltre le spalle di Messina, il sottile suono metallico di un oggetto indefinito riposto sopra al comodino, accanto al letto.

Un sensore.

Qualsiasi movimento vicino al quadro avrebbe azionato il sistema e svegliato Messina. Cazzo, che errore da coglione.

"Sei un associato di qualcuno, eh?" scarrella la sua semiautomatica, "Chi ti manda?"

Non ho scelta. Vabbè.

"Testimone di Geova. Serve una nuova Bibbia?"

Approfitto della sua confusa faccia da cazzo e gli rifilo una pesante gomitata in pieno viso, allontanandomi dalla sua mira.

Nonostante non abbia previsto il colpo, preme comunque il grilletto rilasciando un proiettile che si va a conficcare contro il muro.

Merda! Questo l'avrà sentito tutta la casa! Merda, merda, merda!

L'uomo cade all'indietro, andando a sbattere contro il pavimento, ma non perde i sensi.

Nello stesso momento, Alex e Francesco irrompono allarmati dentro alla stanza e accolgono l'imprevista presenza di Messina.

Tirano fuori le loro pistole e le rivolgono contro l'uomo che si vede costretto ad alzare le mani, la sua semiautomatica ancora in pugno.

Sono entrambi senza maschera e Messina, dall'aria tutto fuorché arrendevole, li sta scrutando attentamente.

"Cosa cazzo è successo?" sbraita Alex.

Prendo le loro maschere da dentro al mio zaino e gliele lancio. "Dobbiamo andarcene! Ora!"

I miei amici infilano le maschere con l'arma ancora puntata.

"Ci ha visti." mormora Fra.

Afferro la pistola dalle mani di Messina, che mi fissa con odio, e sbatto violentemente il manico contro la sua tempia. Il boss sviene, mentre un rivolo di sangue scorre lungo il suo volto.

Infilo l'arma in tasca e prendo il quadro. Sono costretto a tenerlo sollevato sopra alla mia testa, è l'unico modo per sorreggerlo vista la dimensione.

Alex sta già guardando il corridoio per capire se la via sia libera, mentre Fra è rimasto fermo a fissare il boss.

"Ti svegli, cazzo? Ce ne dobbiamo andare!"

Ci manca solo che mi tocchi dover portare anche lui di peso.

"Ci ha visti." ripete, come in trance.

FEEL MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora