And I live for that look on your face:

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I got the best friends in this place
And I'm holding on

(unico capitolo dal punto di vista di Niall fino alla linea ______)

Se Harry lo viene a sapere mi ammazza. Pensò mentre il telefono stava squillando.

"Dai Liam, prendi quel maledetto telefono in mano!" borbottò sottovoce. "Dove cazzo hai lasciato la tua abitudine di rispondere al primo squillo!?"

Era in piedi con i gomiti appoggiati alla penisola al centro della cucina, lontano dalle orecchie del suo migliore amico.

"Pronto? Niall sei veramente tu?" rispose finalmente Liam ponendo fine a quell'infinita serie di Tuuu-Tuuu.

"Oddio! Sì, Liam, sono io. Come va?" chiese.

Al sentire la voce del moro la sua espressione si era subito illuminata.

"Cazzo se mi sei mancato!" esclamò Niall.

"Pure tu Niall, sei mancato molto sia a me che a Zayn. Noi stiamo bene, Londra non ci ha ancora stancati anche se un po' ci manca Dublino. Tu come stai?"

"Alla grande! Io e Haz siamo appena tornati dalle vacanze al mare. Ora siamo alla baita...mi mancano i vecchi tempi, Lì!"

"Immagino, mancano un po' a tutti da quel che mi pare di capire. E...Harry co- come sta?"

"Si è ripreso. Non è andato avanti, proprio per nulla, però sta cercando di vivere una vita normale. Ha trovato lavoro in uno studio fotografico e sembra felice per ora. Forse il peggio è passato."

"Forse?" domandò Liam con tono preoccupato.

"Ecco...in realtà c'è un motivo per cui ti ho chiamato, posso parlartene?"

"Sì, certo, Nì. Prima però vuoi salutare Zayn e Louis? Sono qui seduti al tavolo con me."

Cazzo, Liam era con Louis.

"Se mi fai parlare con Tommo potrei finire per sputargli addosso una serie infinita di insulti, quindi no, prima devo parlarti." rispose con tono deciso prima di aggiungere: "In privato."

"Uhm...va bene, dammi due minuti che esco dal bar."

Lo sentì scusarsi con gli altri due e poi ci furono una serie di rumori confusi, ed ecco di nuovo la voce di Liam.

"Dimmi Niall, ora sono solo."

"Harry." disse soltanto non sapendo da dove cominciare.

"Ma- avevi detto che stava bene..." Il tono di voce improvvisamente teso.

"No. Cioè, sì."

"Nì, spiegati meglio, ti prego."

"Stava bene. Come ti ho detto siamo alla baita, no? Ecco, lui...lui è entrato in camera sua ieri sera. Ha voluto dormire lì, io gli ho fatto compagnia e...e questa notte ha avuto un sacco di incubi e..." un lieve singhiozzo lo interruppe. Sapeva di potersi permettere di piangere, con Liam era al sicuro. "Cazzo Liam, stava così male, e io non sapevo il motivo. Non sapevo cosa fare! Era...chiedeva di Louis. Ancora. Ora che è sveglio non penso neanche se lo ricordi ma- lo stava supplicando di tornare, Liam. Supplicando." un altro singhiozzo.

Dall'altra parte del telefono Liam non produceva nessun tipo di suono, sembrava avesse smesso pure di respirare.

"Non stava così male da mesi, Lì, mesi! Speravo si fosse lasciato tutto alle spalle." finì di raccontare.

"Niall, hai detto che è entrato in camera sua?"

Il biondo annuì, ma resosi conto dell'inutilità del gesto, esalò un leggero: "Sì."

Don't let me go- Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora