I was there when you said 'Forever and always', you didn't mean it:

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And then you feel so low you can't feel nothing at all

*3 ANNI PRIMA*

Quando veniamo privati della presenza di qualcuno nella nostra vita attraversiamo quattro fasi.

La prima in cui ricordiamo ogni singolo dettaglio dei momenti passati con essa e sentiamo l'atroce mancanza del suo sorriso, della sua risata, dei suoi tocchi e anche del suo modo di camminare o di parlare. Ci manca la sua voce, il modo in cui ci faceva sentire e tutti quei lati del suo carattere che abbiamo sempre amato. E cosa peggiore di tutte, ci aspettiamo che appaia dietro ogni angolo.

La seconda è la fase in cui la rivedi ovunque; per strada, negli occhi di qualcuno, nella risata di qualcun altro, nelle parole o nei gesti di qualsiasi altra persona che però non è lei. La stessa luce negli occhi, la stessa cadenza nel pronunciare alcuni termini, stesso sorriso.

La terza è la fase dell'accettazione o dell'indifferenza , Iniziamo a non farci più molto caso, ormai abituati alla sua assenza oppure ostinati ad ignorarla. Poi però tutto quel dolore ci casca addosso all'improvviso e inizia a mancarci la forza di alzarci dal letto.

La quarta è la peggiore. Il tempo. Il tempo è uno stronzo: ci impallidisce i ricordi e ne ruba alcuni frammenti. Iniziamo a dimenticarci alcuni piccoli particolari come il colore dei capelli o il suo profumo. Poi però iniziano a sbiadire pure il suono della sua voce, quello della sua risata e tratti del suo viso. Il tempo è crudele e non ha pietà.

Questo è quello che avevano detto ad Harry, e lui poteva confermarne la veridicità.

I primi mesi senza Louis erano stati un vero inferno: se n'era andato dalla baita e non ci aveva più fatto ritorno, ma anche a casa sua tutto gli faceva tornare in mente il suo ex-ragazzo.

Gli sembrava di vivere costantemente in apnea, attendendo impazientemente che l'aria nei suoi polmoni si esaurisse. Non trovava la forza di alzarsi o di fare le piccole cose quotidiane come cucinare o lavarsi.

Niall era disperato, non sapeva esattamente cosa fosse successo ad Harry e Louis ma gli stava vicino lo stesso. E poi c'era l'argomento tabù: Louis. Louis che non rispondeva più al telefono di nessuno, non aveva detto addio a nessuno e non aveva lasciato nessun indizio per riuscire a trovarlo.

Poi, passati i primi otto mesi, Harry passò alla seconda fase. Era logorante. "Chissà cosa avrebbe detto Louis se ti avesse visto conciato in quel modo!" aveva detto ridendo a Niall che indossava uno smoking per la seconda volta nella sua vita.

Non passò molto prima che realizzasse ciò che aveva appena detto e scoppiasse a piangere.

Così Niall cancellò l'appuntamento e lasciò che il riccio gli inumidisse la camicia con le sue lacrime.

In qualche modo arrivò anche la terza fase: l'accettazione. O l'indifferenza. Harry non era mai riuscito ad accettare l'accaduto, si era limitato ad ignorarlo ed esserne indifferente. In fondo ci aveva già pianto sopra abbastanza.

"Quella collana non te l'aveva mica regalata Louis per il tuo diciottesimo compleanno?" Gli chiese una sera Niall mentre curiosava tra le cose che Harry aveva deciso di donare in beneficenza.

"Probabile, non ricordo bene." Fu la risposta secca e spenta di Harry.

"Haz, negare quello che è successo non ti aiuterà. Manca a tutti, sai? Eppure io non ho mai buttato i suoi regali. Non ancora, almeno."

Se solo tu sapessi cos'è realmente successo tra di noi dopo che Louis mi ha agganciato quella collana non diresti così. Pensò.

La sera prima aveva passato due ore al telefono con Liam in preda ad un crollo emotivo causato proprio dal ritrovamento di quella collana.

"Voglio venderla. Non la voglio più vedere." aveva detto giocherellando con l'aeroplanino.

"Harold, non farlo, magari poi te ne pentirai." Gli aveva detto Liam, con tono sconsolato.

"Non credo proprio." Aveva risposto prima di gettarla nello scatolone.

Ma ora, le parole di Niall lo resero più indeciso. E se se ne sarebbe davvero pentito più avanti?

"Forse hai ragione Nì, dammela qui."

Forse ignorare il problema non lo avrebbe aiutato, così indossò la collana e non se ne separò più.

Per sua fortuna o sfortuna, non sta a noi deciderlo, la quarta fase per Harry non arrivò mai.

SPAZIO AUTRICE:

Ho voluto dividere queste due parti in due capitoli perchè mi sembrava più corretto fare così...anyway, la parte super triste è finita e presto i nostri amati Larry si ritroveranno faccia a faccia nel presente.

Tutto quello che leggete sulle quattro fasi è basato sulla mia esperienza quindi è normale se qualcuno di voi non ci si ritrova completamente.

AURORA DEL PRESENTE:

Quando ho scritto questo capitolo era estate, post concerto di Harry e stavo per perdere una mia prozia che poi si è salvata. Fatto sta che quando l'ho scritto mio nonno non se n'era ancora andato e rileggerlo per sistemare questo capitolo è stata una delle cose più difficili di sempre. Piccolo fun-fact? Quella prozia è morta due mesi dopo mio nonno, un mese dopo che è morto pure suo marito...diciamo che non è stato un periodo molto felice MA ALMENO SONO STATA A BOLOGNA DA LOUIS.

Comunque questo capitolo è identico all'originale, non me la sono sentita di modificare nulla perchè onestamente è quello di cui vado maggiormente fiera.

Lo so, è breve, perdonatemi, ma serve come intermezzo tra la parte "del passato" e quella "del presente". Tenetevi forti che stanno per arrivare delle forti tempeste.

A venerdì<3

Don't let me go- Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora