That night we went drinkin', stumbled in the house:

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But if the world was ending

You'd come over, right?

You'd come over and you'd stay the night

Would you love me for the hell of it?

All our fears would be irrelevant
If the world was ending

You'd come over, right?

The sky'd be falling while I'd hold you tight

No, there wouldn't be a reason why

We would even have to say goodbye

Il giorno dopo Harry si svegliò verso l'una del pomeriggio con un gran mal di testa.
Mugugnò contro il cuscino che stava abbracciando e per un attimo gli sembrò di sentire il profumo di Louis impresso nella fodera.

Sbadigliò e con un movimento troppo veloce si mise a sedere sul letto, pentendosene subito a causa di un giramento di testa.

"Ma quanto mi sono lasciato andare ieri?" borbottò massaggiandosi la tempia destra con la mano.

"Forse è meglio se mangio qualcosa e poi prendo un antidolorifico." disse mentre cercava di alzarsi lentamente dal letto per evitare altri giramenti.

Poi si infilò le ciabatte e uscì dalla camera restando interdetto per qualche secondo perché era abituato a trovare Niall già sveglio, ma quel giorno era evidente che il biondo stesse ancora dormendo.

Così Harry andò in soggiorno e alzò le tapparelle per far entrare la luce del Sole e fece la stessa cosa in cucina prima di prendere una scodella e il latte.

Versò il latte nella ciotola e poi ci aggiunse i cereali e si sedette sullo sgabello dell'isola e si mise a fare colazione tranquillo. Solo, con il suo dopo sbornia e i ricordi della sera precedente che faticavano a riaffiorare.

"Buongiorno." Sentì borbottare dalla voce ancora impastata dal sonno di Louis.

Si voltò e cercò di non ridere vedendo le condizioni del liscio: aveva tutti i capelli scompigliati e gli occhi che supplicavano altre dieci ore di sonno.

"Giorno." rispose.

Poi, vedendo che l'altro stava cercando i cereali nel solito mobile, gli disse: "Sono qui, li ho presi per fare colazione."

Allora Louis prese la scatola e li versò direttamente nella scodella per poi aggiungerci il latte. Fatto ciò prese posto sullo sgabello di fronte al suo.

"Stai meglio questa mattina?" gli chiese Louis.

"Non direi." rispose brevemente Harry abbastanza confuso dalla domanda. "Perché?"

"Forse perché ieri facevi fatica pure a camminare?" gli domandò ironico Louis.

Era la prima volta che si scambiavano qualche frase senza litigare. Almeno per Harry dato che i ricordi della sera prima erano ancora troppo sfocati.

"Mh, e tu come fai a saperlo? Mica hai ballato con me." scherzò Harry.

A quelle parole Louis cominciò a fissare intensamente la ciotola con il latte e i cereali. Tossicchiò leggermente facendo insospettire Harry.

"Non possiamo aver ballato. Tu non balli mai. Non puoi aver ballato ieri. Non con me almeno. Vero, Louis?" domandò Harry andando leggermente nel panico.

Cazzo da ubriaco potrei anche averlo baciato...speriamo solo che sia stato lontano da me tutta la serata. Pensò.

"Ecco...non propriamente diciamo." rispose Louis non azzardandosi ad alzare lo sguardo.

Don't let me go- Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora