Now I can't say goodbye if you stay here the whole night:

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I wish that you would stay in my memories
But you show up today, just to ruin things
I wanna put you in the past 'cause I'm traumatized
But you're not letting me do that,


Il fatidico giorno era arrivato e Harry non sapeva come si sentisse al riguardo.

"Haz, vado a fare la spesa per questa sera, Louis dovrebbe arrivare tra due ore e mezza circa, io in poco tempo sarò di nuovo qui." Lo informò Niall raccogliendo le borse vuote della spesa e cercando le chiavi della macchina. "Ah, ho detto a Louis che per entrare gli lascio le chiavi nella nostra cassetta della posta così non dovrà suonare il campanello rotto."

"Va bene, l'importante è che per quando arriva tu sarai qui." rispose Harry. Era appena uscito dalla doccia e per questo aveva ancora i capelli bagnati e solo un asciugamano a coprirlo.

"Sì, sarò un lampo. Tu prova a rilassarti un po', mh? A dopo Harry."

Rilassarmi un po'. Come se fosse possibile, è già tanto che abbia dormito questa notte. Pensò mentre si stava vestendo.

"Sì sì, poi leggo un po'. Ciao Nì." rispose mentre sceglieva cosa mettersi per quel pomeriggio.

Alla fine optò per una maglia nera a maniche corte e un paio di pantaloni della tuta dello stesso colore, poi prese il libro dal comodino accanto al letto e andò sul divano in soggiorno.

Ora metto un po' di musica e leggo. Non penserò assolutamente a quello che succederà tra qualche ora.

Così accese spotify e mise una delle sue playlist preferite per poi concentrarsi sull'ennesima rilettura de "Il ritratto di Dorian Gray."

Dopo dieci minuti in cui la sua testa non voleva smetterla di pensare ad un paio di occhi blu, finalmente riuscì a godersi pienamente il libro.

Dopo mezz'ora, invece, successe il casino.

_______

Era arrivato a Dublino, aveva salutato Zayn e Liam e cercando di placare l'ansia che lo attanagliava dal giorno prima si era diretto verso l'appartamento di Harry e Niall.

L'appartamento dove una volta viveva pure lui, insieme ad Harry.

Ora si trovava davanti alla porta verde dell'ingresso e fissava il numero indeciso se entrare o tornare a Londra.

Alla fine Louis prese le chiavi dalla cassetta della posta e, dopo aver preso un paio di respiri profondi aprì il portoncino di ingresso e si avvicinò all'ascensore.

Terzo piano, porta numero 32. Diceva il messaggio di Niall.

Dopo aver considerato l'opzione di prendere l'ascensore decise che era meglio fare le scale.

Sono già in ansia per la reazione di Harry e Niall, non voglio aggiungere pure la mia paura per questi cosi.

Così lasciò lì una valigia e, con in una mano il borsone e nell'altra la seconda valigia, salì le scale. Ad ogni scalino l'ansia si faceva sentire sempre di più. Arrivato al terzo piano mollò il borsone di fronte all'ascensore e si diresse verso la porta numero 32. Prima di portare definitivamente lì le sue cose voleva assicurarsi di non creare problemi a nessuno, soprattutto ad Harry.

Harry.

Con il cuore che gli batteva velocissimo armeggiò un po' con la chiave e aprì la porta.

Ed eccolo ancora lì, nella stessa posizione di sempre, con gli occhiali dalla spessa montatura nera sul naso e i morbidi boccoli raccolti in uno chignon scompigliato.

Era lì, sdraiato comodamente sul divano intento a leggere un libro, chissà quante annotazioni aveva già scritto e quante frasi aveva sottolineato. Chissà cosa stava pensando.

Don't let me go- Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora