9-allucinazione

431 12 15
                                    

Sono nella mia stanza a elaborare il fatto di essermi svegliata nel cimitero della città, cosa strana, non voleva arrivarci, almeno non doveva; a parte questo, ho fatto un sogno così vivido che non riesco nemmeno a spiegare cosa ho provato o come sono arrivata lì, stavo correndo attraverso la foresta sentendo urlare il mio nome, dicendo che era ora, ma non mi ricordo come sono arrivata.

<<odio la mia esistenza, non verrò mai più>> mi dice Care entrando nella mia stanza, mi strofino la faccia mentre esco dal bagno.

<<lo dici ogni volta. Ti ricordo il nostro quindicesimo compleanno?>>

<<no>> risponde confusa.

<<appunto>> rispondo, mi siedo accanto a lei, guardiamo entrambe le stelle che lei mi ha incollato al soffitto.

<<ricordo, che avevi chiesto a papà di metterla per poterti sentire vicino alla nonna>> sorrido. <<non capivo quale fosse il punto, finché non me lo hai detto->> la interrompo.

<<ogni volta che guardo queste stelle, so che è una parte di lei è con me>> mi giro a guardarla.

<<sei sempre stata più profonda e matura di me, ti ammiro da quando sei stata tu a consolarmi durante il divorzio dei nostri genitori, nei sussurri nei corridoi della scuola, vorrei essere forte come te>> sorrido leggermente e prendo la sua mano.

<<fingere di essere forte non è la stessa cosa di essere forte, tu lo sai, se sono ferita, ma vai sempre avanti non ti arrendi mai, sono io che ti ammiro>>

<<mi dispiace per quello che ti ho detto ieri sera>>

<<stai lontana da Damon, per favore>> lei annuisce e io mi alzo. <<devo andare dalla psicologa>> mi metto una maglietta con dei jeans.

<<nostra madre non c'è, come al solito>> si lamenta Care mentre mi infilo le scarpe da tennis.

La situazione con mia madre per ora è strana, l'immagine del lei che spara a Lexie mi fa ancora venire i brividi, aveva paura ed è per questo che la fatto, ma, una persona innocente è morta, Damon l'ha uccisa a sangue freddo e non so cosa sia successo tra i fratelli Salvatore.

<<meglio per te, vuol dire che non ti è ancora rimproverata per esserti ubriacata al grill e per esserti fatta portare a casa da Matt>> si alza.

<<se dovessi dare un dollaro per ogni rimprovero sarei una senzatetto>> scuoto la testa ed esco dalla stanza, prendo lo zaino e vado di sotto a bere il mio caffè, come al solito.

Dopodiché salgo in macchina, faccio un respiro profondo ricordando che ieri sera ho pianto come una bambina al volante, questa auto a effettivamente ascoltato molto dei miei dolori.

<<come sei stata in questi giorni? Sei riuscita a dormire?>>

<<ultimamente mi sento meglio, riesco a dormire, mando le verdure->> mi interrompe.

<<Camille, non scherzare>>

<<mi dispiace, ma devi capire che una parte della mia personalità è il sarcasmo, è la mia arma di difesa>> dico orgogliosa.

<<sembri più rilassata in effetti, prima non usavi questo atteggiamento, anche se conoscendoti non è un progresso, ma piuttosto cerchi di eludere, evadi sempre>>

<<no, ho fatto i compiti e ho fatto i conti sull'essere stata adottata, sul fatto di avere un fratello omicida e sul perché non voglio sapere nulla di loro>>

<<com'è il rapporto con tua madre?>> mi viene un nodo alla gola, l'unica cosa che mi viene in mente è lei che uccide Lexi.

<<non voglio parlare di questo>>

𝐃𝐄𝐒𝐓𝐈𝐍𝐘-stefan salvatore¹ ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora