12-abbracci e amore

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La mattina sono a tavola a bere un caffè, ricordare tutto quello che è successo giorni fa mi tiene stressata, sono con i piedi per terra, devo andare dalla psicologa e non so cosa pensare di Stefan.

<<non sento di meritare di essere amata>> dico alla mia psicologa.

<<e perché hai questa sensazione?>>

<<rovino tutto, dico quello che penso e non posso prendermi cura dei sentimenti degli altri>> scrive in quel diario. <<non voglio dipendere da nessuno e non voglio che qualcuno dipendi da me, non mi sento pronta ad amare qualcuno>> posa il taccuino.

<<tutti meritiamo di essere amati Camille, l'amore è qualcosa di magico che guarisce le ferite causate dagli altri, quando sei con le persone giuste l'affetto che hanno per te e ciò che ti aiuta ad andare avanti e a sentire che non sei da sola>>

<<non mi sento così, non mi sento...>> mi si forma un nodo in gola. <<non so cosa dire>> respiro agitata.

<<calmati>> scuoto la testa e mi alzo.

<<sento che la mia vita è troppo complicata, le bugie, mia madre, Caroline, mio padre che non mi parla da quando se ne andato e non sa nemmeno che ho scoperto di essere stata adottata, la frustrazione di non sapere chi sono i miei genitori biologici e Stefan, Stefan è troppo buono ma ho la sensazione che non sappia cosa voglia e io tanto meno>>

<<calmati, non voglio che tu abbia un attacco di panico>>

<<devo uscire di qui>> mi sento sopraffatta e la stanza è troppo piccola, corro verso l'uscita.

<<Camille>> corro per il corridoio finché non esco dall'ufficio. <<Camille>> faccio un sospiro.

<<Cami>> dico stupita e mi giro a guardare.

<<stai bene? Il tuo cuore batte troppo veloce>> mi tocca la spalla e io lo fisso.

<<non spaventarmi così, Camille>> ci giriamo verso la mia psicologa. <<stavo quasi per chiamare tua madre nel caso fosse successo qualcosa>>

<<sto bene, voglio solo andarmene>> inizio a camminare.

<<cosa stai facendo?>> mi chiede Stefan mentre mi segue.

<<secondo te? Sto scappando dalla mia psicologa, quando vado dalla psicologa voglio che sia volontario>> l'aria fresca mi calma un po'.

<<nom scherzare, Cami>> sbuffo e mi fermo, mi gira a guardarlo.

<<andiamo dalla stessa psicologa oppure mi stai seguendo?>> incrocio le braccia al petto.

<<non ti ho seguita...ti stavo cercando>> un sopracciglio. <<non mi servito seguirti, sapevo perfettamente dove ti trovavi>>

<<cosa vuoi, Stefan?>>

<<ti ho portato questa>> tira fuori dalla tasca una collana. <<è per Caroline, contiene verbena>> annuisco e la prendo.

<<è molto carina, so che le piacerà, grazie>>

<<sai che le streghe non possono essere soggiogate?>>

<<si, me lo ha detto Damon ieri>> si irrigidisce un po'.

<<non vai a scuola?>> sospiro.

<<no, non mi va>>

<<stai bene? Non abbiamo ancora parlato di ieri sera>> mi innervosiscono subito.

𝐃𝐄𝐒𝐓𝐈𝐍𝐘-stefan salvatore¹ ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora