Ho sempre avuto voglia di volare, sapete, i miei sogni a farmi da tappeto... una Aladin d'incanto.
La scrittura non è mai il volto di una sola gemella; mostra sempre entrambi i suoi lati, li cuce addosso, fonde le due facce della stessa medaglia. È dura quanto semplice. È una ferita aperta che continua a sanguinare, anche ora, anche poi. È la lama che tiene a bada il flusso da essa aperto.
Non ho mai capito perché mi piacesse scrivere, prima di iniziare a farlo- no, non è vero, anche ora non lo so. Le verità e le bugie del mio cuore ballano ed io mi disperdo in un mare di confusione. Perché sei l'unica cosa che porta anche ordine?
Mi hai insegnato ad amare, oh se l'hai fatto. Riuscirò mai ad adorare me stessa quanto amo te?
Tu sei la mia ferita più grande: parole su parole che mai nessuno leggerà, scritte col solo desiderio di voler parlare a quel nessuno. Sai come ci si sente a non essere ascoltati dal mondo? Sei inchiostro su carta; eppure, riesci ad urlare più forte di me. Mi sono affidata a te. Mi hai fatto fare viaggi inimmaginabili, mi hai trasportato tra pensieri che non credevo nemmeno di avere. Che testo sarà questo? Un altro di quelli che, una volta finiti, stenterò io stessa a capire?
Dimmi da dove arriva tutta questa rabbia. Tutto questo rancore, questa immaginazione, questa gioia, questo dolore. Sei tu o sono io? Come può, qualcosa che mi cura tanto, essere anche il mio peggior nemico? Come posso amarti e odiarti per tutto ciò che ti prendi e tutto ciò che non vuoi?
Non conosci neanche tutti i lati della mia anima. O forse sì.
A volte, sai, combatto contro me stessa per non trascrivere i miei timori. Io sono la ragazza senza paure lo sanno tutti. Se dovessero trovare certi frammenti della mia anima per colpa del tuo richiamo, che mi spinge, mi spinge a scrivere ciò che penso, vedrebbero ogni pezzo del mio cuore che tanto ho rotto e faticato a tenere su.
Le crepe non piacciono a nessuno, per questo non posso confidarti nulla. E ancora, sarà questo un testo che riuscirò a capire, una volta finito il momento? Non so neanche cosa sto facendo. Tu mi osservi, in nero su bianco dipingi le mie emozioni in un silenzio che grida più di mille parole.
Sei tu. Sei tu, mia cara scrittura, a rendermi difficile ogni cosa.
Ad impormi di affrontare tutto ciò che mi si pone dinanzi nella vita. Devo scrivere delle persone che incontro, delle emozioni che non provo, dei sentimenti taciuti. Dell'amore a cui non crederò mai.
È possibile? Innamorarsi ogni giorno e non credere nell'amore.
Quanto sarebbe bello essere normale. Anziché scrivere a te, ora starei parlando con la mia più cara amica. Starei bevendo una bella cioccolata calda e leggendo, come ogni altra persona vorrebbe fare in una giornata uggiosa del genere, per quanto se ne possa vergognare.
Sai qual è il mio più grande sogno? Oh, sta diventando un monologo. Lo so. Uno di quelli che cancellerò una volta finito.
Io sogno di atterrare, per una volta, con la mente. Di fidarmi abbastanza della terra da camminarci sopra. Sogno di correre mano per la mano con una persona ed essere la sua prima scelta.
Le persone attorno a me non se ne accorgono, sai? Forse capiscono come mi vedo, o ci stanno arrivando. Devono accettarlo, ma quello è diverso. È un'altra questione. Loro credono che saranno importanti per me se mi faranno un regalo, se mi sopporteranno. Non lo sanno.
Ho degli amici che ho conosciuto da poco ma già sono diventati fin troppo importanti per me. È per questo che ci dovrei andare piano. Lo so. Perché in poco tempo io mi affeziono.
Inizio a pensare che sarebbe bello essere ancora amici anche tra un bel po' di tempo, almeno fin quando sarò viva. Non pretendo di essere altrettanto importante per loro.
E si mettono a ridere quando gli rivelo che il regalo più grande che possano farmi è passare del tempo insieme. Ma sai, io sono l'unica che ride senza volerlo fare.
I regali prima o poi spariranno. Quelli materiali, intendo. Sono bei oggetti, certo, e fa sempre piacere riceverli. Ma perché sprecare dei soldi per me?
Ed è molto più importante il tempo: ecco su cosa ridono. Quando gli rivelo che mi basta passare del tempo con loro, dei minuti, delle ore, dei giorni, per essere felice non capiscono che è davvero così.
Ora ti lascio andare, però, mia più vecchia nemica.
Mi stai reclamando da un'altra parte. Ho bisogno di scrivere pure quella.
A presto.
Mi sa che alla fine non l'ho cancellato. Ma ha ancora poco senso. E pure fin troppo.
-G
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La Pesca Dell'Immaginazione
Short StoryCi sono storie destinate ad essere raccontate in lunghe pagine d'inchiostro, senza una fine. Catturano prima la mente, poi l'anima del lettore in un viaggio che continuerà nei suoi ricordi futuri. Ma non sempre tutte le storie possono essere descrit...