Capitolo 33

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Roberta

Ho lasciato le ragazze sole a parlare mentre io me ne sono tornata a casa per una doccia e cambio d'abito

A dirla tutta non so cosa provo in questo momento
Quando l'ho vista in piedi mentre mi veniva incontro, il mio cuore è tornato a battere e quando l'ho abbracciata son tornata a respirare ma poi è svenuta tra le mie braccia

Per fortuna c'era già un'ambulanza pronta li fuori perciò l'hanno subito portata in ospedale per degli accertamenti ma sapevamo già che è stato dovuto alle emozioni e a tutto ciò che ha vissuto

Quando in questi giorni le facevano tutte le visite apposite, non l'ho mai lasciata da sola un attimo ed ora che si è svegliata, sono molto rilassata

Stamattina quando si è risvegliata, sul suo viso non ho più trovato tracce di stanchezza, di preoccupazioni ma solo sollievo che questa brutta storia sia giunta al termine

Prima di ritornare da lei, ho mangiato al volo un panino con prosciutto e salame (si accoppiata strana ma che mi piace)

Quando arrivo noto dall'ora che sono passate due ore da quando le ho lasciate sole, perciò busso ed entro

"disturbo?" chiedo quando chiudo la porta dietro di me

"no tranquilla, ce ne stavamo andando, passiamo domani pomeriggio
Domattina noi e tuo padre parleremo col preside e vedremo il da farsi. Buona giornata" dicono mentre escono dalla porta e mi siedo vicino a Silvia

"che c'è?" chiedo dal momento che non fa altro che guardarmi e sorridere

"nulla....solo che le ragazze mi hanno raccontato ciò che hai fatto per me per trovarmi" dice con le lacrime agli occhi, ma non c'è tristezza, ma commozione

"Non mi devi ringraziare e lo sai, ti ho promesso che ti avrei protetta anche se...." ma mi ferma

"anche se un cazzo amore. Sei stata tu colei che ha cercato degli indizi su dove potessi essere, è stato grazie a te se la polizia mi ha trovato, grazie a te che hai fatto la denuncia; perciò non ti azzardare a dire che non hai fatto nulla" mi rimprovera "è anche grazie a te che le ragazze e papà non hanno perso le staffe e la speranza"

Sto per dire qualcosa ma attacca subito le nostre bocche in un bacio dolce e desiderato

Restiamo a parlare per ore finché non si fa l'ora di dormire, senza che prima sia passata l'infermiera con la cena per Silvia

"notte amore" dice facendomi spazio nel letto

"notte piccola" si accoccola a me e ci addormentiamo così

Quando mi sveglio è già mattina, devo andare a svuotare la vescica ma per non svegliarla scivolo giù dal letto più piano che posso

Faccio ciò che mi serve e torno in camera e noto che dorme ancora pacificamente. È ciò che le serviva dopo quei giorni infernali

Guardo il telefono e noto essere le sette e quaranta, ciò vuol dire che tra venti minuti passa l'infermiera per il suo solito giro, perciò devo svegliarla

"ehi....amore" dico accarezzandole la guancia

"mhh" mugugna ma non si sveglia

"piccola svegliati dai..." ma ancora nulla

Decido di usare il mio modo per svegliarla che la fa tanto impazzire

Porto la mano sotto il lenzuolo e arrivo alle mutandine, la accarezzo da sopra e la sento ansimare poco, ma nulla di più ed è qui allora che decido di fare la mia mossa: porto subito due dita dentro di lei ed è a questo punto che si sveglia spalancano gli occhi e mi fermo

Giornate che profumano di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora