Capitolo 10

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"Alcuni dicono che il tempo sana tutte le ferite.

Io non sono d'accordo.

Le ferite rimangono.

Col tempo, la mente, per proteggere se stessa, le cicatrizza, e il dolore diminuisce, ma non se ne vanno mai."
Rose Kennedy. 

FRANCESCO'S POV

Quel giorno pioveva, come sempre da quando Lapo era morto. Anche il cielo era in lutto per l'accaduto. Lapo non meritava tutto quello, una morte tanto brutale e inaspettata. Aveva ancora una vita davanti; quella stupida pistola aveva bruciato tutto, i suoi sorrisi, le sue cazzate, il suo amore per lei. Lui la amava e non aveva mai avuto il coraggio di dirlo, nemmeno a me, il suo amico più stretto.
Conoscevo ogni piccolo dettaglio di lui, era un libro aperto per me.
I tuoni rimbombavano per l'aria attutendo i singhiozzi di sua madre. Avevo conosciuto quella donna: all'apparenza sembrava una roccia, niente poteva scalfirla, aveva un temperamento forte e autoritario, non si faceva di certo mettere i piedi in testa. Adesso era lì, disperata, non aveva il coraggio di guardare quella bara che pian piano veniva nascosta dalla terra. Sigillata, nessuno lo avrebbe più visto.
Quante persone erano venute a ricordare la sua spensieratezza e la sua vitalità a quel funerale. Quante persone gli volevano bene.
Lei era lì in un angolo. Aveva nascosto le occhiaie con del trucco ma niente poteva cancellare le notti insonni e i pianti dovuti al vuoto che sentiva dentro. La conoscevo bene, eravamo stati grandi amici i primi anni di superiori. Poi ci eravamo allontanati. A lei piaceva Lapo e non riusciva più a nasconderlo, aveva paura che lui lo scoprisse, quindi lo evitava.
Lui era così giovane, diamine.Tutto quello non era giusto. Sua sorella rimpiangeva i tempi in cui andavano d'accordo e quelli in cui passava più tempo con lui. Ricordava il suo fratellino, un bambino indifeso, cresciuto troppo in fretta con una chitarra in mano, e morto senza salutarla. Non avrebbe mai pensato di perderlo così, nessuno se lo aspettava.Nascosta in un angolino, lontano da tutti, vidi una figura avvicinarsi.
La ragazza nuova, i lineamenti dei suoi occhi erano marcati da della matita nera. Era lì per confortare l'amica. D'altronde anche lei aveva assistito alla sparatoria. Era in Italia da poco e già mi aveva stregato.
Aveva un che di strano, affascinante. Il suo accento era estremamente sexy e intrigante. Avrei voluto conoscerla... e perché no? Un pensierino ce lo avevo fatto.
I suoi tratti erano semplici ma unici allo stesso tempo.
Le sue labbra erano la fine del mondo, rosse carnose. Un giorno forse avrei potuto assaggiarle....

Forvirring - Resta Con Me (wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora