Camila chiuse la porta, appoggiando le spalle alla porta e chiudendo gli occhi mentre faceva un respiro profondo.
"Roba da pazzi." Mormorò tra sé e sé. "Sinuhe me la pagherà cara."
Si avviò verso la cucina, era quasi ora di preparare la cena, e lei era veramente affamata.
"Chi è Sinuhe?"
Camila si bloccò, il respiro bloccato in gola e un brivido di paura. Scosse la testa, ripetendo nella sua mente il suo nuovo mantra. Si tratta di suggestione, mi sono fatta impressionare. Nulla di questo è reale, sto immaginando tutto.
"Lo sapevo che era solo una perdita di tempo restare qui."
Camila ignorò ancora una volta la voce, e iniziò a prepararsi da mangiare, nonostante odiasse cucinare. Portò la sua cena sul tavolino del divano e vi si buttò accendendo la tv. Fece zapping, lasciando poi un telefilm crime mentre mangiava. Le squillò il cellulare, e rispose.
"Pronto?"
"Mija, ciao principessa!"
"Mamma, dove diavolo sei? È più di una settimana che non ti fai viva. Che diavolo sta succedendo? Stai bene?" La sua preoccupazione era sincera nella sua voce.
"Si, sto bene, sono alle Hawaii. Ho sentito che era arrivato il tuo tempo, figlia mia."
"Le Hawaii? Il mio tempo? Cosa stai blaterando?"
"Ascoltami bene, Camila. So che hai sempre pensato che i miei poteri siano una truffa, ma non è così... nella nostra famiglia abbiamo sempre avuto i poteri. La prima figlia femmina li eredita a tempo debito, e ora tocca a te. Io li ho avuti negli ultimi venticinque anni, ma nelle ultime settimane stavano svanendo. È il segnale. È successo a mia madre, a mia nonna, a tutte le nostre primogenite femmine."
"Smettila di dire stronzate!"
"Oggi ho perso il dono definitivamente. L'ho sentito andare via, quindi ora sei tu la custode. Hai incontrato la tua prima entità, non è vero?"
Camila non rispose, risentendo quella voce roca nella testa.
"So che è così, mija. Puoi evitarlo per un po', ma alla fine dovrai accettare il tuo destino. Sei qui per aiutarli."
"Aiutarli... a fare cosa?" Chiese con voce strozzata.
"Ad andarsene in pace. A risolvere le questioni irrisolte. Solo tu puoi farlo, ora che il mio potere è svanito. Ora devo andare, ci risentiamo in settimana."
"No, mamma, non riattaccare, aspetta! Aspetta, cazzo!" Urlò al cellulare, anche se ormai la linea era già chiusa. Lo lanciò al suo fianco, grugnendo dalla rabbia.
"Shhhhh, stanno per dire chi è l'assassino!"
Camila saltò sul divano, sentendo la voce dalla sua destra. Aveva pensato che ignorandola fosse andata via.
"Non è possibile, sto impazzendo!"
"Ti dispiacerebbe impazzire in silenzio? Sto cercando di capire chi è stato!"
"Sta' zitta tu, che non esisti!" Si portò le mani alla testa, rannicchiandosi per cercare di cancellare la voce.
"A-ha! Lo sapevo che era stata la moglie ad ammazzarlo... Lui la tradiva!"
"Dio, Lauren, puoi stare zitta per un secondo?"
"Quindi lo ammetti che mi senti... E ora non mi ignori più?"
"Come potrei? Sei così... fastidiosa!"
"Grazie, suppongo!"
"Perché sei rimasta qui? Perché non sei andata via con le tue amiche?"
"Perché... almeno tu, mi senti."
Camila sospirò, e si voltò, cercando gli occhi di una persona che non poteva vedere.
"Ok, Lauren. Vedi una luce?"
Lauren si guardò intorno confusa, analizzando quello che la circondava.
"Si, la vedo."
"Ok, ora vai verso la luce, non aver paura."
"Camz, perché dovrei andare nella tua cucina?" Lauren ridacchiò, mentre la cubana mise la testa tra le mani.
"Non prendermi in giro, Lauren... io non so cosa fare... non so come aiutarti, lo capisci?"
"Credo che ormai nessuno possa più aiutarmi, Camz. Non so se l'hai capito, ma io sono... beh... un po'... morta!" La voce prima gaia, ora era piena di malinconia. Questa frase segnò l'inizio di un lungo e pensieroso silenzio.
"Cosa ti è successo, Lauren?" Camila sussurrò dopo qualche attimo. Non ebbe risposta per un po', addirittura si chiese se la presenza se ne fosse andata. Ma non era così.
"Non lo so." Rispose dopo un po'. "Non riesco a ricordarlo. Ci ho provato, ma il momento prima ero con le ragazze, le mie amiche, quelle che sono venute qui a cercarti... e il momento dopo ero..."
"Un fantasma..." Concluse Camila per lei.
"Già." Continuarono a guardare la televisione in silenzio per un po', finché la corvina non la richiamò ancora una volta. "Camz?"
La cubana le rivolse di nuovo la sua attenzione, sbadigliando leggermente. "Dimmi."
"Hai Netflix?"
"Si, vuoi guardare qualcosa in particolare?"
"Si, volevo finire una serie tv che avevo iniziato quando ero... sai... viva."
"Va bene, Laur." Le disse con dolcezza, accontentando le sue richieste. Mentre la corvina guardava la serie tv, la cubana pensava a come aiutarla. Non sapeva proprio come fare, da dove partire. Avrebbe voluto chiamare sua madre, ma qualcosa le diceva che non le avrebbe risposto. La stanchezza si impossessò di lei e pian piano si addormentò.
Aprì gli occhi sentendo delle dolci carezze tra i capelli. Anche se sapeva di essere sola, quel contatto non la spaventò. Si rese subito conto di star sognando. Alzò gli occhi verso la persona al suo fianco. Aveva associato l'immagine di una ragazza bellissima a quella voce roca che le aveva rivoluzionato l'esistenza nelle ultime ore. Aveva degli occhi verde smeraldo, ipnotizzanti e pieni di vita. La sua carnagione bianca risaltava con il contrasto dei suoi capelli neri, lunghi e mossi. Due labbra piene, che sembravano davvero morbide. Indossava una maglietta nera scollata, con un paio di jeans strappati sulle ginocchia, che la facevano sembrare più giovane di quello che credeva. Mentre la analizzava, i suoi occhi si posarono più a lungo del normale sulla scollatura, che mostrava un seno pieno e morbido. Si riscosse, alzando di nuovo gli occhi in quelli della donna che ora la guardava.
"Lauren..." Mormorò. Era senza parole. La ragazza davanti a lei era di una bellezza spaventosa.
"Ehi, Camz." La corvina le sorrise dolcemente, prima che quel sorriso scomparisse. "Tu puoi vedermi?" Le chiese all'improvviso.
Camila lanciò quasi un urlo mentre si risvegliava, a corto di fiato.
"Camz, tutto bene?"
"S-si, si." Si voltò verso l'entità di Lauren, quasi aspettandosi di vedere la ragazza che aveva visto in sogno, ma non trovando nessuno di tangibile. Rifletté, convincendosi di aver creato un'immagine dal niente. "Credo che andrò a dormire, mi sento molto stanca."
"Ok, puoi lasciare accesa la tv?"
"È tutta tua. Notte Laur."
"Notte, Camz."
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Presenze - Camren
FanficL'omicidio di Lauren ha lasciato le sue amiche sconvolte, incredule... talmente tanto da spingerle a contattare una medium famosa, la signora Cabello, per cercare di catturare il responsabile. Ma del fantasma di Lauren se ne occuperà sua figlia, la...