"Tesoro, eccoti..."
"Mila, come stai?" Chiese Ally, preoccupata.
"Mi sento un po' meglio, grazie... Ma... Mami, quando sei tornata?"
"Oh tesoro, davvero credi che ti avrei lasciata da sola a gestire tutto questo? In realtà, sono sempre stata in città, ma avevi bisogno di spazio e tempo per renderti conto che è tutto vero. Quando ho sentito che eri in pericolo, mi sono precipitata qui da te. Ma le tue amiche mi hanno preceduta."
Camila stava per specificare che erano le amiche di Lauren, non le sue, ma sentiva che qualcosa la legava a tutte loro, quindi rimase in silenzio. Accettò con un sorriso il succo d'arancia che le porse sua madre, prendendone un sorso. Poi iniziò ad interrogare la madre sulle varie cose da fantasmi, tutto quello che le veniva in mente. Ad esempio, come aveva già capito, bastava ordinare loro di non seguirla per avere un po' di privacy. Poteva silenziarli con una parola, se erano troppo fastidiosi (a questa notizia Camila lanciò un'occhiata soddisfatta in direzione di dove pensava ci fosse Lauren, che rimase in silenzio a prescindere).
Le sue nuove amiche ascoltavano tutto con attenzione, senza interrompere le due. In particolare, Dinah era concentrata su Camila, sulle sue reazioni. Fin troppo concentrata, pensò Normani, digrignando i denti.
Quando finalmente Camila restò sola - sola con Lauren, naturalmente - le due si concessero una lunga chiacchierata, sedute fianco a fianco sul divano mentre facevano zapping. Camila non si accorse di essere scivolata nel sonno, semplicemente perché il discorso tra le due continuò fluente. Lo capì solo quando sentì una dolce carezza sulla mano. Si voltò verso l'altra, e finalmente ebbe la visione dei suoi smeraldi amorevoli che la fissavano.
"Ciao." Mormorò, incantata.
Lauren le sorrise dolcemente, continuando a fissarla, e continuando ad accarezzarle la mano.
"Ehi... ciao." Rispose piano, con il timore di rompere quella magia tra loro due.
"Finalmente posso vederti di nuovo." Camila allungò la mano libera per sfiorarle il viso. "E toccarti... non credevo di poterlo fare."
Lauren poggiò la guancia contro la mano, chiudendo gli occhi.
"Vorrei poterti sentire." Mormorò, con una leggera sfumatura di delusione nella voce. Sospirò, riprendendo a carezzare la mano di Camila. "Allora, quali sono i tuoi programmi, Camz?"
"Voglio andare dalla tua famiglia, ho bisogno di parlare con loro per escluderli."
"Sono anni che non li vedo. Lucy ti ha detto la verità, non hanno accettato quello che ero ma non sarebbero mai in grado di farmi qualcosa del genere."
"Lo spero, ma devo andarci comunque. Se non te la senti di venire o di vederli, posso andare da sola e..."
"No, Camz... Verrò con te."
"Va bene, Laur." Camila si accoccolò di più a lei, che istintivamente la prese tra le braccia, stringendola e poggiando il naso tra i suoi capelli. Purtroppo però non riuscì a sentirne il profumo.
Rimasero così a lungo, parlando per conoscersi meglio, senza rendersi conto che la notte era agli sgoccioli.
***
Quando Camila si svegliò sul divano, cadde in avanti, battendo con il naso sul cuscino del divano. Dove prima c'era l'entità di Lauren, ora c'era solo il vuoto.
"Laur..." Mormorò, terrorizzata dalla sensazione che la corvina fosse sparita per sempre.
"Dimmi Camz." Le rispose prontamente l'altra.
La cubana si portò una mano al petto, sentendo il battito accelerato del suo cuore a quella prospettiva. Fece dei respiri profondi sotto lo sguardo attento dell'altra, che preoccupata le chiese se si sentisse bene.
"Si, ho avuto solo paura che tu fossi andata via. Non farlo, ti prego. Non sono ancora pronta a lasciarti andare via..." Rispose sinceramente, con le lacrime agli occhi.
"Non lo farò, tesoro. Starò con te a lungo, te lo prometto." La voce della corvina era così vicina al suo orecchio, così bassa e roca, che le fece socchiudere gli occhi. Ebbe la sensazione di avere la guancia della corvina contro la sua, ma non sapeva se fosse reale o si trattasse soltanto della sua immaginazione sfrenata, unita alla sua voglia di stare a stretto contatto con la ragazza dagli occhi verdi più belli che avesse mai visto. Si trattenne dall'impulso di abbracciare il vuoto, anche se era convinta - ed era nel giusto - che Lauren fosse lì in piedi, di fronte a lei.
Si allontanò a malincuore, iniziando a fare colazione, dopodiché si concesse una lunga doccia rinfrescante, incurante di due occhi verdi che la osservavano rapiti... o forse addirittura eccitata dalla prospettiva.
Due ore dopo erano sedute in macchina, ferme davanti al vialetto di casa Jauregui, in un silenzio scomodo che fu rotto da Lauren.
"Non so perché ti ostini a trascinarmi in questo trabiccolo, quando potrei tranquillamente materializzarmi in un luogo specifico, se tu me lo ordinassi."
"E privarmi così della tua compagnia? O del terrore che provi mentre guido?" Rise Camila, ora più tranquilla dopo aver sentito la voce, seppur piccata, di Lauren.
"Ti diverti, vero? A terrorizzarmi così."
"Forse solo un pochino." Camila tirò fuori la lingua in segno di dispetto verso l'entità che l'accompagnava. Poi fece un respiro profondo, prima di afferrare la maniglia dello sportello, in procinto di scendere dall'automobile. "Ok, allora... Non farmi fare la figura della pazza, parla solo se necessario. Se hai qualcosa di poco importante da dirmi, lo farai più tardi, in macchina."
"Si, signora." Lauren alzò la mano alla fronte, come un militare che prende ordini, per poi riabbassarla non vista.
"Ok, coraggio... Andiamo."
Camila scese piano dall'auto, sistemandosi i vestiti prima di avvicinarsi lentamente alla porta d'ingresso. Schiacciò il campanello, sentendo la musica dall'altra parte, poi il suono di un paio di passi che si avvicinavano. Pochi istanti dopo la porta si aprì, una donna di mezz'età le chiese gentilmente chi cercasse. Doveva avere una cinquantina di anni, molto ben portati, capelli castani leggermente lunghi, vestita semplicemente. Il suo volto sembrava molto dolce e disponibile.
"Mamma." Mormorò Lauren con voce strozzata.
"S-signora Jauregui, buongiorno. Sono Camila Cabello e... sto indagando sulla morte di sua figlia Lauren."

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Presenze - Camren
FanfictionL'omicidio di Lauren ha lasciato le sue amiche sconvolte, incredule... talmente tanto da spingerle a contattare una medium famosa, la signora Cabello, per cercare di catturare il responsabile. Ma del fantasma di Lauren se ne occuperà sua figlia, la...