VIII. 𝑨𝒏𝒅 𝑰'𝒅 𝒈𝒊𝒗𝒆 𝒖𝒑 𝒇𝒐𝒓𝒆𝒗𝒆𝒓 𝒕𝒐 𝒕𝒐𝒖𝒄𝒉 𝒚𝒐𝒖

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"Gli uomini si indeboliscono per le donne."
- Game of Thrones

AARON

Sono tornato a Miami solo per vederla.
Ormai non riesco più a starle lontano.
Quando Marcus mi ha fatto sapere della festa al Daemonium ho preso il mio jet e sono volato lì.
Era un'occasione per vederla, anche se lei non voleva vedere me.
Crede ancora che siano stati i miei genitori ad ucciderli, e non c'è verso di farle cambiare idea, d'altronde non so nemmeno io a chi credere. So che la mia famiglia non farebbe mai niente del genere, nonostante siano la famiglia più temuta di New York.
Ma una piccola parte di me non sa a chi credere.
Alla mia famiglia che mi ha cresciuto o a lei, perché ci sarà un motivo che la spinge a credere che siano stati loro,no?
Cazzo è cosi difficile.
Decido di salire sul mio jet e tornarmene a New York una volta per tutte.
Dalla mia famiglia.

Qualche giorno dopo, Una volta a New York vado nella mia azienda.
La ARD, che sarebbe la sigla di : Allison- Richard- Davis.
È stata fondata da mio padre e da mia madre quando erano ancora giovani e fidanzati.
L'impero dei Davis c'era sempre stato fin dai tempi di mio nonno, Colin Davis.
Diede inizio alla nostra dinastia, ma quando quest'ultima passò a mio padre Richard lui volle concretizzarla, renderla qualcosa di materiale.
E assieme all'aiuto di mia madre Allison la fondarono, in simbolo del loro amore.
Costruire questa azienda, per loro, fu come unirsi in matrimonio.
Se mi chiedessero di fare un esempio di amore, io farei quello che c'è tra Allison e Richard .
Un sentimento così forte che quasi li consuma.
Si amano ancora come il primo giorno, come quando lei aveva 17 anni e lui 20.
Fanno ancora viaggi insieme.
Fanno ancora la doccia insieme.
Scopano ancora tanto.
Quindi si, direi che loro due sono amore.
Un sentimento che io non ho mai provato, non sono disposto a provare e che non vorrò mai provare.
Sono destinato a vivere appiccicato al mio passato e ai miei incubi, alle persone che ho ucciso e che continuerò ad uccidere.
Per le persone come me non c'è pace,  c'è solo il limbo.
Una dimensione senza nulla.
Vuota.
Grigia.
Spoglia.
Priva di vita.

Mi avvicino al tavolino dove tengo gli alcolici e mi verso un bicchiere di Macallan del 1926, uno dei liquori più costosi al mondo.
Mi avvicino alla grande vetrata posta nel mio studio e comincio a fissare l'esterno. 
Da qui c'è una vista fantastica su tutta New York, e sull' Empire State Building.
La mia azienda si trova proprio al centro di New York, nel cuore di Manhattan, proprio come l' Empire.
Mi distolgo dai miei pensieri quando una ferrari  SF90 XX spider di un colore blu elettrico si parcheggia difronte al palazzo.
Vedo un paio di Louboutin bianche uscire dalla macchina.
Cazzo.
È lei.
Indossa un tailleur con la gonna di lino bianco, perfettamente stirato.
Porta i capelli scuri e lunghissimi acconciati in una pettinatura alzata, molto elegante.
Entra in un edificio in vendita, difronte al mio, e sparisce per qualche secondo fin quando non la vedo arrivare in una stanza molto grande, con un tavolo da riunioni al centro e alcuni uomini seduti che l'aspettano. 
Le vetrate enormi di quella stanza mi permettono di guardare attentamente ciò che sta accadendo lì dentro.
Victoria stringe la mano ad ognuno di loro e si siede a capotavola cominciando a parlare e a visionare documenti. 
Si alza in piedi e comincia ad esporre agli uomini, che sembrano vestiti tutti uguali, quelle che suppongo siano le sue idee.
Dopo un pò si accorge della mia presenza nel l'edificio dall'altra parte della strada, storce un po' la testa e poi ammicca un sorrisetto compiaciuto da vera stronza.
Si dimentica di me e continua a fare quello che stava facendo.
Firma un foglio.
Da la mano all'uomo più vecchio di tutti.
L'uomo vecchio firma lo stesso foglio che stava firmando lei.
Victoria fa un sorriso finto.
Prende la sua borsa ed esce dall'edificio, sale nella sua ferrari e sfreccia fra le strade trafficate di Manhattan.
Mi riempio di nuovo il bicchiere e mi siedo sulla mia poltrona di pelle dietro la scrivania.
Cazzo, non ci voleva.
Mi passo una mano sulla fronte esasperato.
Decido di uscire e di andare a schiarirmi le idee.

The Dynasty Of DevilsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora