Chiedo scusa in anticipo per un inserimento fatto in questo capitolo😭
Il giorno seguente, gli alunni della 4B rimangono sorpresi dall'arrivo simultaneo dei due ragazzi a scuola, seduti sulla stessa vespa condotta da Manuel, che quel mattino aveva insistito tanto per portarla.
-Oh, e come mai assieme stamattina?- domandò Matteo con un sorrisetto indiscreto dipinto sul volto, mentre si avvicinava ai ragazzi con camminata sgraziata e le braccia incrociate.
Simone si tolse il casco sul punto di spiegargli cosa fosse successo, ma non ebbe nemmeno il tempo di pronunciare una parola che Manuel lo interruppe tirandogli la manica del giubbino con reattività.
-Niente, dovevamo fa 'na cosa...- escogitò al momento con fare arrogante, per poi afferrare il braccio di Simone e dirigersi all'interno dell'istituto, sotto gli occhi perplessi dei loro compagni.
-Ao, Manuel! Ma che t'è preso?- gli chiese Simone, mentre l'altro lo trascinava nel corridoio spedito.
Manuel si bloccò per poi voltarsi verso Simone di scatto, con il volto contratto in un'espressione irritata. -M'è preso che non me va de fa sapè i cazzi mia alla gente. Me pare che 'n sta classe nessuno tene 'n cazzo da fa...- borbottò stringendo i pugni e distogliendo lo sguardo dal ragazzo, e Simone colse al volo cosa intendeva.
Manuel non aveva menzionato spesso il fatto che aveva delle condizioni economiche pessime, e sicuramente trovava umiliante il fatto che erano stati sfrattati, e non voleva si spargesse la voce.
-Scusami, stavo per dirlo senza neanche pensarci- dichiarò l'altro con un leggero senso di colpa che gli appesantiva il petto.
Istintivamente, Manuel scosse il capo e lo rassicurò dicendo: -No, sta' tranquillo, so loro che dovrebbero imparà a farse i cazzi loro-
Quella frase detta da lui strappò a Simone un sorriso, che rimase ancora ben inciso sulle sue labbra nel momento in cui i due si avviarono verso la classe.
Varcarono l'ingresso e per la prima volta in quattro (per Manuel cinque) anni di scuola erano i primi. Presero posto sui soliti banchetti in ultima fila e sistemarono le loro cose.
L'aula quasi completamente vuota era strana e pacifica. Manuel pensò che quelle quattro mura rovinate da pittura scadente e vari scarabocchi le avevano viste tutte.
Ed una cosa era certa: Avevano imparato più loro che tutti gli individui della 4B messi assieme.
Manuel ne approfittò per mettersi comodo, separando la sedia dal banco per poggiarci su le gambe e incrociare le braccia dietro il capo, sfruttandole come cuscino.
Simone gli lanciò un'occhiata divertita, mentre scivolava con il gomito sul banco mantenendosi il capo. -Stai comodo?-
L'altro annuì. -Seh, mai stato meglio.- e accompagnò il commento con uno sbadiglio sonoro.
In quel preciso istante, fecero ingresso nell'aula due ragazzi con atteggiamento un po' esitante e vago. Simone e Manuel non li avevano mai visti prima, quindi si lanciano un'occhiata stralunata.
La prima era una ragazza, con dei capelli molto corti e biondi, e un degli occhi azzurri messi in risalto da una matita nera molto calcata. L'altro era un ragazzo nero in forma ed alto, caratterizzato da un atteggiamento spavaldo.
-E' questa la 4B?- domandò il ragazzo, già pronto a rimuovere lo zaino per cercare un posto libero in cui sedersi.
Manuel si sistemò sulla sedia e rivolse ai due sconosciuti uno sguardo pencolante. -Seh, ma questa n'è la classe vostra-
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•'Sta dannata legge morale•
FanfictionLa legge morale serve a farci agire in maniera giusta ed equa, ma per due adolescenti come Simone e Manuel è difficile capire cos'è davvero giusto per smettere di rincorrersi in cerchio senza sosta ed essere felici assieme.