La mattina seguente sembrò trascorrere ancora più lentamente del solito per gli studenti della 4B, che durante ogni occasione di pausa scolastica non cessarono di parlare dell'imminente festa che si sarebbe tenuta quella sera.
Una festa di inizio anno al Liceo Leonardo da Vinci era diventata una tradizione da un paio di anni, perché permetteva a tutti di riambientarsi e di relazionarsi nuovamente ai propri compagni.
Dopo l'interminabile ora di latino, al suono della campanella che annunciava l'inizio dell'intervallo, i ragazzi si alzarono in sincronia dalle loro sedie per abbandonare l'aula, senza nemmeno dare il tempo al professor Lombardi di terminare una frase.
-Questi ragazzi irriverenti...- brontolò tra sé e sé, ma nessuno lo udì.
La classe si raduna davanti i distributori mentre entusiasta Matteo inizia a fare mille riflessioni sulla festa, mentre prova in maniera fallimentare a inserire una banconota nell'apparecchio automatico.
-Ci sarà la musica più euforica e fragorosa del mondo, e tanto, tanto alcol. Fidatevi, sarà una bomba, il nostro casino lo sentiranno persino dall'altra parte di Roma!- affermò, pieno di sicurezza di sé.
Laura alzò gli occhi al cielo, mentre sorseggiava un succo di frutta alla mela che si era portata da casa, ritenendosi contraria ai prodotti delle macchinette perché scadenti. -Non ci esaltare troppo, perché se poi si rivela una schifezza totale ci fai brutta figura.- commentò con un sorrisetto malizioso dipinto sul volto, provocando una reazione stupita nei compagni e leggermente offesa nell'amico immobile davanti a lei.
-Non farò nessuna brutta figura, principessa. Posso farti qualche anticipazione se non mi credi, sto preparando da ieri sera- propose facendole l'occhiolino, lasciando la ragazza un po' perplessa, che scosse il capo con un sorrisetto pungente.
A quel punto Luna le si avvicinò afferrandole il braccio e commentò: -Voi due stareste bene assieme-
Laura sgranò gli occhi, e lanciò un'occhiata a Pin dall'altra parte della stanza, per poi mostrare la sua immensa disapprovazione con lo sguardo. -Che enorme cazzata, io sto con Pin!-
Matteo ridacchiò e le diede una pacca sulla spalla, mentre arreso dal suo tentativo andato a vuoto di prendere del cibo dalle macchinette, si dirigeva verso il corridoio dicendo: -Dai, una relazione con lui non potrà mai durare tanto.-
Laura lo guardò mentre si allontanava espressione sbigottita. Matteo è davvero un coglione, pensò.
Simone era seduto accanto a Manuel su una delle sedie poggiate al muro, e stava provando ad ascoltare la conversazione che avevano appena intrapreso, preoccupato che i ragazzi avessero messo a disagio Laura.
Nonostante i due avevano condiviso una relazione che non era andata a buon fine a causa dei reali sentimenti di Simone, avevano goduto di un rapporto sano che era durato molto ed avevano deciso di rimanere buoni amici.
Una cosa era sicura, gli interessava ancora molto l'uno dell'altro.
Quando Simone pensava a quel periodo, si ricordava quanto fosse facile "essere" eterosessuale. Non dovevi farti tanti problemi per nascondere la tua identità, o farsi problemi per un ragazzo che sembrava essere completamente disinteressato da te.
In effetti anche quelle riflessioni erano legate alla conversazione che avevano intrapreso ieri, dove si era soltanto frammentata un'altra piccola parte del suo cuore che custodiva i suoi sentimenti per il ragazzo.
E faceva male, perché dopo tutto quel tempo non riusciva a guardarlo con occhi diversi.
Innamorarsi di qualcun altro sarebbe stato così dannatamente facile, e anche la sua coscienza gli diceva che era la cosa più giusta da fare.
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•'Sta dannata legge morale•
FanfictionLa legge morale serve a farci agire in maniera giusta ed equa, ma per due adolescenti come Simone e Manuel è difficile capire cos'è davvero giusto per smettere di rincorrersi in cerchio senza sosta ed essere felici assieme.