Capitolo ventisei

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Mi fa troppo male la testa. Mi sento stanca ed indolenzita; non riesco nemmeno ad aprire gli occhi.

"Ma non dovrebbe essersi già svegliata?" dice una voce che mi fa mentalmente sobbalzare. E' Marianna!

"Il dottore ha detto che si sarebbe dovuta svegliare adesso, ma finché per tutto il giorno dorme non è un problema. Dobbiamo solo sperare che ciò non si prolunghi anche domani... altrimenti sarebbe un problema." sento la voce di Cris rispondere alla sua ragazza.

Dottore... dolore alla testa e dappertutto...

Io... I ricordi di quel momento stanno lentamente riaffiorando. Lorenzo che mi trascina in uno sgabuzzino, mi molla uno schiaffo, poi si mette su di me ed inizia ad abusare del mio corpo contro la mia volontà...

Ripensare a tutto ciò, non mi trattiene dal smorzare un rumoroso singhiozzo ed immediatamente apro gli occhi.

"Tesoro!" si precipita Marianna addosso a me, accarezzandomi i capelli. "Dio mio, grazie al cielo!" dice con gli occhi umidi e uno sguardo tra il distrutto e il sollevato.

"Mi dispiace tanto." continua, scoppiando a piangere. E ha pure il coraggio di scusarsi al posto mio?

Non riuscendo a proferire parola e nonostante la mia debolezza fisica, la attiro verso di me e la abbraccio. Un gesto che vale più di mille parole e che ha fatto si che i singhiozzi, che prima cercavo di smorzare, prendessero di nuovo il sopravvento.

"Oddio mio, koala!" esclama Cristian, abbracciando sia me che Marianna, non prima di essersi asciugato una lacrima che gli aveva rigato il volto.

"C'erano i tuoi nonni fino a 20 minuti fa. Erano qui da quando ti abbiamo portato in ospedale e solo poco fa siamo riusciti a convincerli a tornare a casa. Adesso li avviso." afferma Cris, dopo essersi leggermente staccato da me.

I miei nonni... che umiliazione sapere che la loro nipotina è stata quasi violentata.. mi perdoneranno mai per essere stata così poco attenta?

"C-cosa s-sanno?" chiedo con un filo di voce. Non riesco neanche a parlare, sono troppo frustrata.

"Che stamattina sei andata a prendere una cosa nello sgabuzzino vicino alla palestra senza di me e che sei inciampata, per poi aver sbattuto la testa." risponde Marianna, accarezzandomi una guancia. Meglio così, non voglio che lo vengano a sapere. E Lorenzo??..

"E non preoccuparti per quel fottutissimo coglione. E' stato cacciato dalla scuola e condannato per tentato abuso sessuale. Il carcere dei minori deciderà cosa fare di lui." continua Cris subito dopo la sua ragazza... io e lui siamo legati da una forte telepatia.

Sono più tranquilla, almeno non dovrò più avere il terrore di sentirmi anche solo il suo sguardo addosso durante le lezioni.

Guardo entrambi sfoggiando un sorriso non molto convinto e rivolgo a Mari uno sguardo pentito, spero anche lei sappia leggermi nel pensiero, perché non ho proprio la forza di dirglielo.

"Mi dispiace dio mio, troppo. Io non avevo capito quanto fosse grave la situazione e ti, anzi vi ho trattati malissimo. Andrea mi ha spiegato tutta la situazione e mi sento così stupida adesso!" esclama Marianna scoppiando in lacrime. Andrea...

"No, no, no. Mari tu sei la mia migliore amica. Avrei potuto dirlo a te, mi avresti anche saputo dare ottimi consigli, invece non l'ho fatto. Sono io che devo chiederti perdono" le rispondo, stringendola più forte a me ed evitando di far uscire delle minacciose lacrime.

"Andrea è andato a prendersi un pigiama- in realtà una canottiera, visto che anche in inverno dorme in boxer-. Dovrebbe tornare a momenti." dice poi Mari, sorridendomi.

Quei sospiri sulle labbraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora