Io e Marianna arriviamo poco dopo in cucina. La madre è già seduta a capotavola e io e Mari prendiamo posto l'una accanto all'altra. Ma la tavola è apparecchiata per quattro, infatti c'è un posto di fronte al mio.Deduco che sia quello del fratello, di cui non so nemmeno il nome.
"Andrea muoviti!! È pronto!!" Grida la mamma dei ragazzi. Ecco. Questo è il nome.
"Oddiosanto, sto morendo di famee!! Lo prendo per le corna e torno!" Sbuffa in tono minaccioso Marianna, alzandosi dalla sedia.
"Moderiamo i termini signorina. Scusami tanto Vanessa. Ma Andrea è diventato irrecuperabile da quando mio marito è morto. Perdona tutto questo trambusto e soprattutto la scenata di prima, che sono sicura tu abbia sentito."si scusa Elisa. Wè, mi fa strano chiamarla per nome. Però non sono nemmeno convinta di dover dire "signora" o "mamma di Marianna". Ma penso che sicuramente darle dei lei andrà più che bene.
"Non si preoccupi signora! Capisco l'atteggiamento di suo figlio."
Non so se mi abbia risposto, perchè adesso, come spesso mi capita, sono immersa nei miei pensieri.
Il fratello di Marianna ha assunto il mio stesso comportamento dopo la morte del padre. Ha avuto la mia stessa reazione. Distrutto internamente, ma con un atteggiamento da arrogante. L'ho dedotto da tutto quello che mi ha raccontato Mari per giustificare la sua precedente scenata. A me però la cosa è durata tipo quattro mesi. Adesso non sono più acida come prima, diciamo che sono più distaccata con le persone. Il mio problema è che mi affeziono facilmente e tutto quello che ottengo sono poi continui abbandoni.
Ma Mari mi ha detto che hanno perso il padre un anno e mezzo fa e lui ha ancora questo comportamento. Penso che magari lui lo considerava la persona più importante della sua vita, quindi non riesce proprio a riprendersi. Oppure in realtà è sempre stato così e magari ormai adesso il suo comportamento si è solo più accentuato. Quello che però mi colpisce è la forza d'animo di Marianna. Chissà quanto ha sofferto e quanto soffre ancora, ma io riesco a intravedere il suo spirito di vita attraverso i suoi occhi. Riesco a percepire tutta la sua forza e la sua volontà d'animo.
"Sta arrivando! Spero."Marianna è appena ritornata e ha ripreso posto a tavola.
"Sono qua. Contente??"una voce interrompe la frase che stava per pronunciare Elisa.
Mi giro e lo vedo. È il fratello di Marianna. Un ragazzo alto, dalla carnagione scura, moro e dagli occhi quasi neri entra in cucina.
Quando dico alto non è tanto per dire. Sarà tipo un metro e ottanta.
Non so di preciso il motivo per il quale sto continuando a fissarlo mentre si dirige verso il suo posto, che è appunto proprio di fronte al mio. Credo si sia sentito osservato, perchè ha appena sposato gli occhi dal piatto, ai miei. All'improvviso mi sento a disagio e abbasso immediatamente gli occhi, volgendo lo sguardo verso sua madre, anche se non so perchè proprio verso lei.
"Finalmente ti sei degnato di onorarci della tua presenza! Buona cena." Dice decisamente con tono più pacato Elisa.
"Buona cena" risponde Marianna.La madre di Marianna aveva cucinato cotolette e patatine e io davanti a tutto ciò proprio non ho resistito. Ho mangiato tutto quello che avevo nel piatto. Ho provato un senso di colpa pure per le molliche dell'impanatura che erano rimaste sul piatto perciò, aiutata da un pezzo di pane a sinistra e una forchetta a destra, ho mangiato anche quelle. Si. Io amo il cibo!
"Vane ti va di vederci un film?"chiede Marianna, mentre siamo ancora sedute a tavola.
"Si certo. Decidi tu quale!"rispondo io.
"Horror?"mi fa l'occhiolino.
"Si. Se vedete un film horror mi aggiungo anche io" parla per la prima volta Andrea. Oh, ma benvenuto tra gli umani!
"H-H-orror dici?" Ho una cazzo di fobia per i films horror. Non posso farci niente, é più forte di me. Poi me li sogno la notte e non dormo.
"Non avrai mica paura,vero?" Mi guarda interrogativa Marianna
"P-paura?Ahah assolutamente no. Va bene per l'horror"sorrido insicura
"Non aprite quella porta. Vediamo quello" s'intromette Andrea.
"Siii, aggiudicato"
Oh. Mio. Dio. Salvatemi dei dell'Olimpo!Mi sta fissando da non so quanto tempo, con quel sorrisino beffardo. Odio essere fissata, mi da ai nervi.
"Tu hai paura ammettilo!" ghigna Andrea
"C-cosa? No!" Rispondo io acida.
"Ma se il film è cominciato da 20 minuti massimo e stai già morendo di paura!"ride deridendomi.
Inutile continuare a mentire. Se se n'era accorto, vuol dire che è evidente. Oltretutto fra un pò deduco che inizino le peggiori scene e inizierei ad urlare come una bambina.
"E allora? Tutti hanno paura di qualcosa!"rispondo decisa io.
"AHAHAHAHAH! Allora avevo ragione! Ma daii, neanche un bambino ha paura degli horror. AHAHAHAH"
Ora lo castro. Ma che cazzo vuole sto qua da me? Certo, uno stronzo in famiglia deve esserci per forza, anche nelle migliori. Ora ne sono sicura. La sua è stronzaggine naturale.
"Oh ma stai zitto spilungone! Vane, ma perchè non me l'hai detto subito? Potevamo tranquillamente fare altro. Non mi sarei offesa se mi avessi risposto di no." Dice Marianna, prima che io potessi rispondere a suo fratello.
"Si, hai ragione. Scusa"
Andrea non smetteva di ridere. Ma perchè la gente è così intenzionata a morire giovane? E perchè qui non c'è nessuna arma adatta per l'omicidio?
"Non capisco che cazzo ci trovi te di divertente!" Ecco che la mia parte più acida viene in mio soccorso. Spero.
"AHAHAH è che sei troppo divertente. AHAHAH hai paura degli horror, capisci? Nessuno ha paura degli horror. AHAHAHAH sto morendoo". Menomale che almeno è consapevole del fatto che sta per essere ucciso!
"Vane ti prego,evita di rispondergli. Soffre ancora dei postumi dello scorso Sabato. Si crede figo, ma intanto non riesce nemmeno a reggere l'alcool." Ridiamo entrambe come delle stupide.
"Ehi stronzetta. Cosa hai appena detto? Ti conviene scappare! Adesso!"
Bene. Io ho passato la serata seduta sul divano a scompisciarmi dalle risate nel vedere quei due che si rincorrevano e si picchiavano col cuscino-potente arma mortale- . Riuscivo a percepire l'affetto che legava quei due fratelli. Si volevano bene,lo vedevo e a me sarebbe tanto piaciuto avere un fratello/sorella. Non importa se più grande o più piccolo. L'importante è che avrei avuto una persona con cui avrei condiviso tutti le mie felicità,le mie insicurezze, i miei giorni bui e quelli sereni. Qualcuno con cui poter giocare,uscire, far andare in tilt i genitori. Vedere loro mi rendeva felice, non so perchè.
"Basta, dai! Sono le 23:00 e ho voglia di ascoltare tutta la playlist che ho nell'MP3 fino alle 4:00 minimo. Io vado! Ciao sorellina. Ciao horrorfobica" sorride Andrea, volgendo il suo sguardo verso di me.
"Horror che? E dove l'hai presa questa?" lo fisso acidamente
"L'ho inventata adesso. Lo so,sono un fottuto genio. E poi non so nemmeno come ti chiami"mi guarda lui provocatorio.
"Vanessa. Mi chiamo Vanessa."rispondo fredda
"Wè ragazzina, calmati. Si scherza! Quanta acidità!"dice lui
"Guarda che non sono veramente arrabbiata AHAH. E poi saresti tu il fottuto genio?"
Il salone si riempie delle rumorose risate mie e di Marianna.
"Questa me la paghi!" Sorride minaccioso e se ne va.Alle 23:50 arriva mio nonno a prendermi.
"Mari grazie di tutto. Mi sono divertita tanto!"dico sinceramente
"Grazie a te di essere venuta Vane! Ci vediamo Lunedì a scuola. Buona Domenica. Ci sentiamo domani per sms" sorride e mi abbraccia
"Contaci! Buonanotte" le lascio un bacio sulla guancia ed esco.ANGOLO AUTRICE.
Spero abbiate cominciato a capire qualcosa in più riguardo la storia. Io non vi dirò niente AHAH.
Votate se anche questo capitolo vi è piaciuto ;) grazie in anticipo!
~Fede
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Quei sospiri sulle labbra
RomansaVanessa Blunt,16 anni di Milano, è costretta a trasferirsi a Noto (SR) dai suoi nonni paterni, dopo la morte dei genitori. Da quel giorno la sua vita è diventata un inferno. Purtroppo però a Settembre dovrà riniziare ad andare a scuola -Liceo Lingui...