Capitolo 19 - I don't know if I'm just dreaming

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La passeggiata fino al lago era stata incantevole, un susseguirsi di alberi ricoperti di neve che si erano aperti su un'ampia radura con il lago ghiacciato. Avevo avuto modo di parlare con Arthur in privato.

"Allora Mark come è andata con Alisea ieri? Avete parlato?"

Ci pensai un attimo prima di rispondere.

"Non si aspettava di trovarmi qui e non l'ha presa bene, però..." lasciai la frase in sospeso, in cerca delle parole che potessero descrivere ciò che era successo la sera precedente. "Ieri sera le ho parlato, stamani è ancora qui... forse bene?"

"E' già un risultato" rispose divertito.

"Mi sono dovuto trattenere Arthur, in alcuni momenti la voglia di stringerla e farla mia era così forte che mi sono dovuto allontanare ed anche lei..."

"Lei...?" chiese il mio amico.

"Ci siamo trovati fisicamente vicini in alcune occasioni ed erano scintille. Benchè sia rimasta rigida nella sua posizione, con il corpo dava l'impressione di desiderare tutt'altro.".

"Quindi che farai ora?"

"Non ho intenzione di lasciarla andare di nuovo, voglio provare a riconquistarla" dissi deciso.

Arthur alzò le spalle, commentando solo con un "Buona fortuna".

Sulla via del ritorno tra il silenzio e la pace che ispiravano quei boschi mi immersi nei miei pensieri. Volevo trovare un modo per passare un po' di tempo solo con Alisea, ma la sua amica non la mollava un attimo. La tempesta del giorno prima era stata una fortuna, non potevo sperare in un altro colpo di fortuna come quello.

Arrivati nei pressi di Snow Lodge capii che il mio desiderio non sarebbe stato esaudito.

Scese dall'auto con l'espressione più scocciata che io avessi mai visto. Un delizioso viso a forma di cuore, una cascata di riccioli biondi e l'aria di chi avrebbe voluto trovarsi a miglia di distanza. Aria che mutò in sorpresa prima e interesse poi, non appena mi vide. Mi sentii squadrato, anche troppo e poi valutato positivamente.

Venne verso di me con un sorriso seducente, ignorando tutti gli altri, tendendomi la mano.

"Piacere sono Christine, non credo di averti mai incontrato prima. Mi ricorderei sicuramente di te".

Le tesi la mano, ipnotizzato dal suono della sua voce. "Piacere Mark".

Sentii Sophie tossicchiare, poi aggiungere "Ciao Christine, è un piacere vederti. Spero il viaggio sia stato confortevole"

Vidi Christine voltarsi verso Sophie, lasciò andare la mia mano che ancora stringeva nella sua, mutando l'espressione sul volto.

"Sophie, Arthur grazie dell'invito, stavo proprio dicendo a mia sorella Juls che questo posto è incantevole" disse con un sorriso fin troppo pronunciato.

L'espressione sorpresa di quella che evidentemente era la sorella smentiva le sue parole.

"Certo, come no" ribattè sarcastica Sophie.

Andai verso la sorella di Christine e mi presentai.

"Piacere di conoscerti, sono Mark" dissi tendendole la mano che lei afferrò immediatamente, una stretta calda, gioviale. Era meno vistosa rispetto a sua sorella, ma aveva un'aria semplice e tranquilla che me la rese subito simpatica.

"Piacere, io sono Julia, ma chiamami pure Juls e lui è Luke, il mio fidanzato".

Christine si era avvicinata, mi stava sorridendo. Guardai Alisea, la sua espressione non prometteva niente di buono.

Come il vento d'invernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora