Capitolo 24 - I know this love of mine will never die

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Il pensiero di Alisea al telefono con Alex non mi aveva abbandonato da quando ero sceso al piano di sotto. Quella mattina mi era sembrata triste mentre controllava il cellulare, ma lui non si era preoccupato neanche di chiamarla subito. Lo odiavo quel tipo. O forse lo invidiavo.

L'avevo vista turbata dopo che le avevo confessato di amarla ancora. La realtà era che io non solo l'amavo, ma la desideravo come mai nessuna e forse ancor più d'un tempo. E invece lei era al telefono con uno che nemmeno si degnava di chiamarla. E questa cosa mi stava facendo impazzire.

Seduto sul divano stavo reggendo in mano un Martini Dry che mi aveva versato Arthur.

"Mi sa che ne hai bisogno amico" mi aveva detto porgendomi il bicchiere senza aggiungere altro. Eravamo amici da anni e Arthur sapeva interpretare benissimo l'espressione del mio viso.

"Sono proprio il classico esempio del fatto che non ci rendiamo conto di ciò che abbiamo fino a quando non lo perdiamo".

Mi aveva guardato con compassione, mi sarebbe piaciuto poter avere una discussione privata con lui, ma non appena ero tornato di sotto ero stato preso d'assalto da Christine.

Christine si era seduta sul divano accanto a me, ignorando la sorella che le aveva chiesto una mano. Il vestito rosso la rendeva dannatamente sexy e lo sapeva, aveva accavallato le lunghe gambe cercando di coinvolgermi in una conversazione a due.

"Quindi Mark ti occupi di fotografia?" mi chiese Christine.

"Anche, diciamo che sono fortunato, pian piano sto trasformando la mia passione in lavoro".

"Nemmeno troppo piano, Mark" esordì Arthur "Ho visto le campagne che hai organizzato per i clienti italiani e si tratta di lavori di alta qualità. Mi sorprende che in pochi mesi tu abbia raggiunto questi livelli, sarò sincero"

Arthur, appoggiato vicino al caminetto, aveva in mano il suo bicchiere di Martini. Mentre ero fuori con Alisea, Sophie aveva finito di preparare la tavola che ora ospitava diversi vassoi pieni di cibo. Al profumo di abete e cannella si mescolava ora quello della pasta che gratinava in forno.

Sophie era di sopra a prepararsi, a detta di Arthur, Alisea evidentemente doveva essere ancora al telefono. Sospirai guardando il Martini nel mio bicchiere.

La musica in sottofondo creava una piacevole cornice alla conversazione. Julia e il suo fidanzato stavano terminando di farcire i bagel, scambiandosi battute sottovoce. Sembravano davvero innamorati.

"Ho avuto la fortuna di poter lavorare con alcuni fotografi professionisti durante il mio soggiorno in Italia, ho imparato molto da loro" dissi finendo il mio Martini.

"Davvero hai avuto la possibilità di lavorare con dei professionisti? Deve essere stato fantastico, per te intendo. E cosa hai fotografato?".

L'atteggiamento sfrontato di Christine mi aveva messo a disagio in più di un'occasione quel pomeriggio, ma il suo interesse in quel momento sembrava sincero.

Mi rilassai e mi lasciai andare ad un lento e affascinante accenno di sorriso.

"Beh, un po' di tutto, in realtà. Paesaggi, persone, architettura... l'Italia offre così tante opportunità, così tanti colori, così tanti particolari"

"Ho sempre pensato che chi scatta foto abbia un modo unico di vedere il mondo. Hai qualche foto da farmi vedere?"

"Oh, sì, ne ho un po'. Non qui con me in questo momento però".

Sembrò dispiaciuta.

" In realtà, sto cercando di concentrarmi su un nuovo progetto, ma è complicato".

Come il vento d'invernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora