24 dicembre, Snow Lodge, Sophie
"Si gela fuori, la temperatura è scesa velocemente" esordii allegra, non appena la porta si chiuse alle mie spalle. L'aria in casa profumava ancora di biscotti alla cannella. Mi brontolò lo stomaco.
Ero piuttosto soddisfatta di quella breve chiacchierata con Mark. Se avevo ragione, ed ero sicura d'averla, era il momento che il ragazzo sfoderasse un po' di coraggio e si facesse avanti. Al resto avrei pensato dopo.
Juls e sua sorella stavano scendendo le scale, le osservai: non avrebbero potuto essere più dissimili né per aspetto né per atteggiamento. Juls aveva uno sguardo mite, lunghi capelli color del cioccolato e un'aria dolce, Christine invece era bionda e riccia come me, ma si muoveva e parlava come se al mondo contasse solo la sua opinione. Si stava di nuovo lamentando con la sorella, ma non ero riuscita ad afferrare il senso del suo discorso.
"Sarà meglio cominciare a preparare la cena, se non cominciamo subito rischiamo di non riuscire a finire in tempo" dissi mettendo fine alla discussione tra le due.
Sentendo la parola cena Juls, con un largo sorriso sul volto, si girò verso di me: "Sophie ti do mano volentieri, non sono una gran cuoca, ma se mi dai le istruzioni provo a fare qualsiasi cosa"
"Io passo" s'intromise con aria annoiata Christine "preferisco che facciate voi, vi evito la mia cucina terribile... d'altronde Andy mi portava sempre a cena fuori, certi ristoranti gourmet che una volta che li hai provati, la cucina di casa risulta abbastanza... noiosa".
Io quella la uccido, posso nascondere il cadavere sotto il ghiaccio. Sul serio, non la sopporto proprio.
"Perchè non provi ad ordinare il delivery? Così non ti dovrai accontentare della nostra non gourmet cucina casalinga"
"Consegna fino a qui?" chiese speranzosa.
"Ovvio che no" le risposi gelida.
Scema.
Arthur stava ridendo di sottecchi.
Juls inorridita dall'atteggiamento della sorella, con un'espressione afflitta provò a riprenderla. "Chrissy..."
Sul serio chiama Chrissy quella iena?
"Chrissy veramente... non puoi non fare la tua parte. Lavare i piatti riesce a chiunque, li potrai lavare anche tu".
Mia eroina!
Christine sbuffò, ma non replicò al rimprovero della sorella, probabilmente si era resa conto di aver esagerato. In fondo nessuno l'aveva obbligata a venire.
Alisea, che fino ad allora era rimasta in silenzio decise di intervenire. Con un sorriso dolce, rivolta a Christine le disse:
"Non ti preoccupare, siamo già abbastanza in cucina senza la necessità del tuo aiuto. Visto che hai detto di essere stanca, perchè non ti rilassi un po'? Potresti fare una doccia calda e rilassante, vedrai che laverà via anche la stanchezza".
Ah ecco di cosa si lamentava, poverina... è stanca.
Guardai la mia amica stizzita. Che cosa le era preso? Perchè stava dando tutta quella importanza alle lamentele della piccola iena?
Christine la guardò perplessa, indecisa se seguire il consiglio di Alisea o meno. Proprio in quel momento l'aprirsi della porta esterna ci fece girare. Mark era rientrato accompagnato da un soffio d'aria gelida, visibilmente infreddolito.
Guardò prima me, poi Christine.
"Sarà bene che vada a prendere la mia roba in camera di Christine" disse Mark, confuso dal silenzio con cui era stato accolto.
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Come il vento d'inverno
RomanceUn'improvvisa nevicata, un incantevole cottage isolato tra i monti, e Mark, l'uomo che ha spezzato il cuore di Alisea due anni fa. Questo è lo scenario che si presenta davanti alla protagonista quando arriva a Snow Lodge per trascorrere il Natale co...