20 // Fraintendimento

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// Allison //

Qualcosa non va.

È la mattina del 5 novembre e mio fratello è più nervoso che mai. Deve andare di nuovo a qualche raduno degli Adepti? O forse deve incontrare uno di loro per spifferargli tutte le informazioni che ha preso?

Lo vedo mettersi il cappotto e uscire di casa dopo aver detto a mamma e papà che doveva incontrare degli amici.

Non gli credo, non dopo quello che ho scoperto su di lui.

Vorrei potermi fidare di lui come un tempo e fare finta che nulla di tutto ciò sia successo, ma non posso mentire a me stessa.

Approfittando della sua assenza, entro di nuovo in camera sua.

Mantello e maschera questa volta sono nascosti in un'ampia scatola sotto il letto, mentre la camera sembra più ordinata del previsto.
Ha eliminato le prove, ne sono certa.

Apro i cassetti della sua scrivania e li trovo perfettamente in ordine.
L'unica cosa fuori posto nella camera è la tenda della finestra, che immagino abbia spostato per fissare il solito vicolo vicino a casa nostra.

L'altro giorno è stato ritrovato il corpo di una donna lì dentro, un cadavere vero e proprio.

I signori Anderson, spaventati, avevano persino pensato di trasferirsi ma l'arrivo della polizia li aveva tranquillizzati. Anche io mi sento più sicura a sapere che la polizia sta pattugliando il quartiere per trovare il killer. Ma Thomas stranamente non lo è.

Ogni volta che vede una macchina della polizia, si nasconde o decide persino di rimanere in casa e annullare i suoi piani.

Cosa mi sta nascondendo mio fratello?

Vorrei parlarne con qualcuno, Morgan è quella di cui mi fido di più, ma ho sentito da Thomas che lei sta male.

Non capisco, pensavo fossimo amiche, perché ha scritto a lui e non a me?

Mi convinco che l'abbia fatto solo per sembrare professionale agli occhi di Thomas, d'altronde dovevano fare un lavoro di gruppo e lei non era riuscita a finirlo insieme a loro, costringendola a spiegare le sue motivazioni.

E se si fosse già dimenticata di me? Le servo solo perché così possono monitorare le attività di mio fratello, e lo so bene. Quei sorrisi, quelle dimostrazioni di affetto e tutte quelle parole dolci che mi ha detto non sono altro che un modo per spingermi a fidarmi di lei, e ci è riuscita.

Forse non sono fatta per avere degli amici.

Sento le lacrime addensarsi nelle palpebre. Perché non riesco mai a mantenere un'amicizia? Perché tutti mi abbandonano? È per qualcosa che dico? Faccio qualcosa di sbagliato? Forse non mi reputano alla loro altezza, forse sono solo una ragazzina con cui parlare occasionalmente e poi gettare nella sua solitudine.

Dovrei esserci abituata, allora perché fa così male?

Butto la testa sul cuscino, coprendo i miei singhiozzi. Mi sento una bambina capricciosa, che vuole a tutti i costi avere un amico proprio come ce l'hanno tutti. Desidero ciò che non posso avere e ci resto male anche se non dovrei.

Ma prima di gettarmi completamente nella disperazione, devo essere sicura che sia realmente così, che Morgan mi consideri solo l'ennesima persona da sfruttare per i suoi scopi.

Mi asciugo le lacrime con scarso successo e le lascio un messaggio.

Di solito non inizio le conversazioni, ho paura a farlo, ma sento che questa volta è importante.

Ciao è tutto ciò che le scrivo, poi resto in attesa.

Quando penso che non risponderà, ecco che arriva la doppia spunta blu sul messaggio. Lo ha letto, adesso è il momento della verità.

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