21 // Il vicolo

32 3 48
                                    

???

Una pozza di sangue si espande lentamente sopra il cemento umido e sporco del vicolo.
Un uomo giace a terra in mezzo alla pozza, con il petto trafitto da uno spuntone nero.

Una mano guantata si contrae e l'oggetto diventa polvere nera che si sparge nell'aria gelida della notte.

"Questo era l'ultimo" pensa l'assassino, riprendendo fiato. "Il loro generale".

Ce l'ha fatta. Dopo mesi di ricerche e pedinamenti, l'individuo è riuscito ad eliminare il comandante delle armate dei Figli di Reyen, lo stregone più potente dell'altra fazione.

Presto la notizia della sua morte si sarebbe sparsa tra i nemici e il terrore li avrebbe accolti a braccia aperte.
Perché se qualcuno ha il potere di uccidere il loro capo, allora nessuno di loro ha la possibilità di salvarsi.

L'individuo si china sul cadavere, fremendo dalla gioia. Appoggia una mano sul petto dello stregone e inizia ad assorbire i suoi immensi poteri.
Ci vuole molto più tempo che con gli altri Figli di Reyen. In effetti loro non avevano neanche la metà dei poteri di quello stregone.

Finalmente uno dei suoi obbiettivi, dopo tanto tempo, è stato eliminato. Adesso ne manca uno soltanto.

La situazione con l'obbiettivo si è complicata in quel periodo a causa di numerosi imprevisti.
Forse ha dei sospetti, ma pensa di averli risolti in qualche modo.

Quella sciocca e ingenua ragazzina occhialuta trova sempre un modo di mettere i bastoni tra le ruote a chiunque, persino all'individuo.
È colpa del suo carattere ribelle e impulsivo, ma presto non sarebbe più stato un problema.

Finito di assorbire i poteri dello stregone, si guarda le mani guantate e ricoperte di liquido scuro e viscoso. Della folgore nera fuoriesce da esse. La vede a malapena, si confonde con il buio, ma la sensazione che prova è unica nel suo genere.

Sente dei passi frettolosi provenire dall'altra entrata del vicolo: sono arrivati i Figli di Reyen.

Un ghigno si fa strada sul suo volto. È tempo che loro vedano di cosa è capace di fare il braccio destro di Ecate.

Si lascia avvolgere da una coltre di nebbia nera che lo nasconde dall'oscurità. Vuole godersi lo spettacolo senza essere notato.

Sono quattro stregoni adulti, tre donne e un uomo.
Si fermano davanti al corpo e rimangono in silenzio.
Lo hanno riconosciuto, è chiaro, allora perché non dicono nulla? Perché non mostrano la minima reazione?

Oh, ecco perché: terrore.

L'incappucciato sorride sotto la maschera e si allontana. Avrebbe lasciato che quei quattro spargessero la voce.
I Figli di Reyen dovevano andare nel panico, era questo il piano di Ecate. E una volta destabilizzati, l'incappucciato avrebbe portato a termine il suo compito.

«Non può essere...» Una delle donne sembra aver ritrovato le parole. «Non possono... essere così forti...»

"E invece sì" ribatte mentalmente l'individuo, appoggiandosi al muro del vicolo con le braccia incrociate.

«Il killer è sempre lo stesso» nota l'uomo, dopo aver acceso una torcia per vedere il cadavere. «Gli ha rubato i poteri, ha fatto lo stesso con tutte le altre vittime»

// PARALLEL //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora