32 // Finalmente

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// Morgan //

Mi asciugai impacciatamente le lacrime mentre camminavo insieme agli altri.

"Perché...?" continuavo a chiedermi, non trovando risposte.

Charlotte mi porse gentilmente un fazzoletto, fermandosi per abbracciarmi. Non disse niente, ma quello valeva molto più di mille parole.
Anche Tyler, vedendomi, si aggiunse a quel piccolo abbraccio, seguito subito dopo da Thomas.

«Grazie...» Tirai su col naso. «Però... io non ce la faccio a continuare così...»

Si staccarono dall'abbraccio, permettendo a Charlotte di accarezzarmi con la stessa gentilezza di una sorella maggiore. «Lo so... Sei stata coraggiosa»

«Coraggiosa?» sbottai. «Certo! Ho tirato un pugno alla mia ragazza dopo che ha TENTATO DI UCCIDERCI TUTTI!»

Ancora non ci credevo. Era solo un brutto sogno, un orribile incubo.
Volevo solo svegliarmi e, a scuola, trovare Allison di fianco a me, sorridente, spensierata.

Aveva finto davvero per tutto quel tempo?

Come avevo potuto essere così cieca?

L'avevo lasciata entrare nella mia vita, nella mia casa, nel mio cuore e lei aveva tentato comunque di uccidere me e i miei amici. Quale mostro avrebbe mai potuto fare una cosa simile? Di certo non la Allison che conoscevo... Ma io non conoscevo alcuna Allison. Non l'avevo mai conosciuta, perché tutto ciò che avevo visto era stata una maledetta finzione.

Smisi di piangere e continuai a camminare fino ad entrare in un quartiere quasi abbandonato.
Charlotte ci stava portando nel covo dei Figli di Reyen per curarci dopo le ferite riportate.
Io mi ero graffiata la mano con un pezzo di vetro cercando di accendere la moto, mentre i miei tre amici erano ricoperti di lividi e Thomas aveva il labbro spaccato, oltre che la guancia insanguinata per averla strusciata sul cemento.

Entrammo dentro l'edificio senza proferire parola.
Ulegard ci accolse una volta arrivati nei sotterranei, preoccupato come una mamma chioccia per i suoi pulcini. Per un attimo mi ricordò Gideon.

Gideon.

Dovevo chiamarlo e dirgli di venire, portando anche Lidia. Non erano al sicuro a casa!
Allison sapeva dove vivevo, non avrebbe esitato a fare loro del male.

Mi sembrava surreale pensare a lei come una nemica...

«Seguitemi, c'è qualcuno che dovete vedere» disse Ulegard, lasciando che Marisol ci mostrasse allegramente la strada.

Entrammo in una stanza simile a un piccolo salotto, illuminata dalla luce calda di un paio di lampade.
Tyler lasciò cadere il suo zaino a terra, camminando in certo verso una delle due persone sedute sulle poltroncine.

«B-»

La ragazza lo colse di sorpresa, fiondandosi tra le sue braccia.

«Bryn!» esclamò Charlotte, riconoscendola.

Bryn... BRYN!

Quando si staccò da Tyler, fui la prima a correre ad abbracciarla. «Giuro che se ti sacrifichi ancora per andartene da quel mostro di Ecate...»

La persona ancora seduta sulla poltrona si schiarì la gola elegantemente.

Che cosa ci faceva Ecate nel covo dei Figli di Reyen?

Anticipando le nostre domande, Ulegard chiuse la porta. «Vi sembrerà strano, ma io ed Ecate siamo amici di lunga data. E no, non sono un traditore, io e lei abbiamo sempre un po'... collaborato»

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