22 // Resta

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// Morgan //

«Volevi vedermi?»

Thomas sbucò da dietro un furgoncino bianco parcheggiato sul lato della strada.

«Sì, te l'ho scritto. Dovevo mandarti un piccione viaggiatore?»

«No, non ci tengo a vedermi volare piccioni in camera alle tre di notte» Si mise le mani in tasca, guardandomi preoccupato. «Si può sapere perché eri sveglia a quell'ora?»

«Potrei farti la stessa domanda»

Thomas si allargò il colletto del maglione. «Dovevo finire la tua parte di progetto. Non avevo calcolato che tu potessi ammalarti e nessuno voleva fare a tua parte quindi sono rimasto io a farla e ho spedito stamattina le foto del progetto al professore»

«Ma è...»

«In ritardo, sì, ma mi sono preso io la responsabilità e se dovesse mettere dei voti in meno li metterà a me»

Non capivo perché lui dovesse sempre sentirsi in dovere di fare il cavaliere senza macchia e senza paura per difendere gli altri. Poteva dare a me la colpa e prendersi il giusto voto per tutta la fatica che aveva fatto e invece no, doveva fare per forza l'eroe.

E mi infastidiva, perché anch'io avrei fatto lo stesso.

«Su, arriva al dunque, non ho tutto il giorno» disse guardandosi attorno preoccupato.

«Ieri sera... no, ieri notte, non riuscivo a dormire perché Natale è alle porte e devo fare dei regali... importanti»

Thomas sbatté gli occhietti un paio di volte. «Come prego?»

«Regali di Natale... non so cosa fare»

«Fammi capire. Tu mi hai scritto alle tre di notte chiedendomi di incontrarci qui, in un parcheggio sperduto, facendomi pensare che tu avessi avuto una crisi esistenziale e invece scopro che stavi pensando CON LARGO ANTICIPO A FARE DEI REGALI DI NATALE?!»

«Nella mia testa questa scusa aveva più senso...»

Il ragazzo irrigidì la mascella. «Tu sei... TU SEI PAZZA!»

«Sì! No! Anderson, dai non fare così!»

«No, Greenwood, tu non stai per niente bene»

«È per Allison»

Si bloccò, esigendo spiegazioni.

«Alle tre di notte... stavo pensando ad Allison e di quanto io la conosca poco. Le voglio bene ma non ho il coraggio di farle domande personali e volevo... chiedere a te. Tu sei suo fratello, la conosci meglio di chiunque altro e immagino che tu sappia anche i suoi gusti. La questione del regalo non era del tutto falsa... pensavo a regalarle qualcosa di carino non solo per Natale... forse sarebbe meglio un po' prima...»

Si fece più sospettoso. «E perché mai vorresti?»

«Perché è mia amica...»

«Oh, grazie, mi rincuora sapere che pensi a tutti e a me no. Ci vediamo, pazzoide»

Lo afferrai per la sciarpa rossa, tirandogliela senza pensarci. Sentii un verso strozzato, poi smise di opporre resistenza e tornò sui suoi passi, più furioso che mai.

«Thomas» lo chiamai per nome, com'era giusto chiamare un amico. «Ho pensato anche a te. Io penso a tutti, ma vorrei che il regalo di Allison sia particolarmente bello questa volta e ho bisogno di capire che tipo di persona è»

Incrociò le braccia al petto. «E io cosa ci guadagno?»

«L'amicizia di una persona fantastica che ti vuole tanto tanto bene?» Sbattei le ciglia velocemente, provando a intenerirlo. Niente, nulla scioglieva il suo cuore da robot.

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