12 // Miss Moreno

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// Charlotte //

L'idea di entrare nel covo segreto dei Figli di Reyen non mi fa impazzire, ma assecondo lo stesso il volere di Morgan.

Pensa che gli Adepti abbiano rapito i suoi genitori, anzi, ne è sicura, ed è alla disperata ricerca di aiuto. Suo fratello la segue con non poca preoccupazione.

È dalla sera prima, quella di Halloween, che si comporta in modo strano. Prima ha urlato quel nome strano, poi tutto ad un tratto ha scoperto una bussola in grado di portarci dai Figli di Reyen.
Morgan è mia amica, ma ora non riesco a capirla.

Scambio uno sguardo preoccupato con Bryn e Tyler, che si stanno stringendo nei loro cappotti. Fa freddo e presto inizierà a piovere. Credo che questi due fattori non riusciranno comunque a fermare l'avanzata della nostra amica, troppo presa a fissare l'ago della bussola per accorgersi dei nostri sguardi indagatori.

Arriviamo di fronte all'edificio abbandonato. Vedo la porta dello stanzino e trattengo il respiro.

La paura inizia a farsi strada come una serpe velenosa. Rabbrividisco e mi concentro su Bryn.

Tyler le è accanto e le sta sussurrando qualcosa all'orecchio.
Sembrano meno tesi di me, le starà raccontando qualcosa di stupido o di divertente perché li vedo sorridere.

Vorrei sentire anch'io, ma riconosco che è un momento che loro due devono passare insieme senza un terzo incomodo.

Mi allontano e finisco assieme a Morgan, che non si accorge nemmeno della mia presenza.

Gideon mi fa cenno di lasciarla perdere, è sprofondata nella sua mente e ci vorrà un po' perché ne esca.

Vorrei fermarla prendendola per le braccia e scuoterla finché non si riprende. Riesco a leggere bene le persone, in particolare i miei amici, e so che lei è ancora sotto shock.

Non lo vuole ammettere, forse non lo farà mai, ma ha bisogno di qualcuno che le faccia riprendere il controllo di se stessa.

Troviamo un portone arrugginito e i due maschi del gruppo riescono ad aprirlo con non poca fatica.

Morgan è la prima ad entrare. Non ha paura, anzi, non ha alcuna emozione in viso. Tiene lo sguardo fisso su quella bussola e va avanti.

È sicura che non sia una trappola?

Con lo stivaletto scalcio un cumulo di pezzi di intonaco e la raggiungo.

Questa volta la afferro per le spalle, proprio come dovevo fare dall'inizio.
Faccio in modo che lei mi guardi attentamente negli occhi.

«Morgan, ma che ti succede?»

«Nulla» risponde apatica. «Continuiamo a cercare»

«Morgan» La sua attenzione non risponde al mio richiamo. È sotto ipnosi? No, le pupille non sono dilatate e non sento tracce di incantesimi in lei. Allora è proprio come temevo, è ancora sotto shock.
Devo darle una scrollata, qualcosa che possa farle riprendere la ragione.

Suo fratello mi precede, strappa Morgan dalla mia presa e la scuote violentemente. La ragazza non risponde, è bloccata nel limbo e non muove nemmeno un muscolo per staccarsi da suo fratello.

Per svegliarla prova a tirarle uno schiaffo. Il suono rimbomba per tutta la stanza vuota.

Mi porto una mano alla bocca quando vedo la sua guancia diventare rossa.

Morgan aggrotta le sopracciglia e si gira verso suo fratello. Lo spinge indietro senza rivolgergli la minima parola, poi torna a guardare la bussola.

«Siamo vicini» È l'unica cosa che dice.

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