Ti volevo parlare da così tanto tempo

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Il risveglio per Piper fu piuttosto brusco.
Si svegliò di soprassalto a causa del fischio del bollitore, scivolò dal divano e cadde rovinosamente a terra.
Annie uscì dalla sua stanza di corsa, spostó il recipiente dal fuoco:-Accidenti! Scotta!-
Piper era rimasta sul pavimento in preda alla tachicardia. Quel maledetto fischio le aveva ricordato il sibilo delle bombe di Capitol.
Si alzò ed aggiustò il vestito che aveva ancora indosso dalla sera precedente:-Dobbiamo eliminare quel bollitore!- affermò con decisione.
Annie la guardò stranita mentre intingeva una bustina di thè nell'acqua bollente, non aveva idea che Piper avesse sviluppato dei trigger in seguito alla seconda ribellione.
Piper si cambiò d'abito e tornò in cucina indossando una comoda tuta da ginnastica.
In tutto questo Haymitch era ancora placidamente addormentato sul divano, la sera prima aveva davvero esagerato.
Piper accese la TV per vedere se c'erano novità.
I giornalisti del mattino, Gaius Melton e Lucille Worsfold, stavano trasmettendo le ultime previsioni meteo.
Capitol sarebbe rimasta nella morsa del gelo per minimo tre settimane mentre il distretto 4 era soleggiato come al solito.
A Piper non piaceva particolarmente il freddo, le ricordava quei terribili ventitré giorni di fuga verso il distretto 7, 8 e poi 13.
Piper afferrò una tazza dalla credenza:-Avremo bisogno di vestiti adeguati.-
-I miei sono rimasti al villaggio dei vincitori.- Annie prese una tazza a sua volta senza trattenere un sospiro.
-Sì, anche i miei.- rispose Piper:-Possiamo sempre fare shopping.-
Annie disse di sì poi versò il thè all'amica:-Sono felice tu sia qui Piper. Mi sento a casa.-
Lei sorrise ma il suo sorriso si spense quasi subito.
Non era casa senza Megs, Finnick e suo padre. Le mancavano tutti, le mancava Blight.
Annie notò la tristezza nei suoi occhi e cercò di tirarla su di morale:-Lo show è andato alla grande, ne stanno parlando giusto adesso.-
Piper si riscosse ed ascoltò con attenzione il servizio.
I due giornalisti lodavano il suo programma come fosse stata la cosa più bella del mondo e nel frattempo si divertivano ad insultare Snow. Lo coprirono di ridicolo per più di un quarto d'ora.
-Che manica d'idioti.- commentó Piper sprezzante.
Non si era stupita degli indici di share che aveva registrato a Capitol, quella gente non era in grado di pensare con la propria testa.
Snow aveva svolto un eccellente lavoro manipolando e plagiando le loro menti.
Piper lo disprezzava più di qualsiasi cosa ma era stato dannatamente bravo in questo, doveva ammetterlo.
Piper si stiracchiò, aveva la giornata libera. La diretta sarebbe iniziata alle otto di sera.
Cucinò dei biscotti e del pollo per pranzo, rassettò l'appartamento, controllò gli appunti per la diretta di quella sera comodamente seduta in poltrona.
Mentre era immersa nel suo lavoro ricevette una telefonata del tutto inaspettata da Effie Trinket.
Le due si conoscevano da quasi un anno, ovvero da quando era scoppiata la rivolta, ma non potevano definirsi amiche. Piper apprezzava il suo senso della moda, Effie la sua capacità di interagire col pubblico.
In ogni caso Effie aveva accettato di diventare la sua stilista personale, Piper era felicissima.
Buttò giù e si rese conto che Haymitch si era appena svegliato dal suo lungo sonno.
-Buongiorno raggio di sole!- esclamò lei con fin troppo entusiasmo.
Haymitch grugnì qualcosa tenendosi la fronte:-Sta zitta. Mi sento scoppiare.-
Piper non riuscì a trattenere una risatina:-Hai preso una gran bella botta.-
Solo allora Haymitch si rese conto di avere la testa fasciata:-Cos'è successo?-
-Hai bevuto e mi hai vomitato addosso. È stata una serata memorabile.-
-Oh.- si limitò a dire lui.
Piper tornó seria:-Senti, fai una doccia e torna da Katniss. Ha bisogno di te dopo la morte della sorella, non vorrei facesse qualcosa di molto stupido.-
Lui fu d'accordo e si alzò in piedi anche se non era molto stabile:-Ho combinato altri casini ieri? A parte vomitarti addosso.-
Piper mentì e disse di no:-Ad ogni modo non torniamo più in quel locale. Il proprietario è un vero idiota.-
Lui asserì e le porse la giacca con cui l'aveva coperto:-Grazie.-
Nel farlo fece cadere per terra una foto che Piper teneva gelosamente nel taschino.
Haymitch la raccolse e la guardò stupito:-Perchè diavolo hai..?-
Piper gliela strappó di mano:-È personale.-
-Ho un sacco di domande.-
-Ho detto che è personale!- ripetè lei seccata:-Vai a fare quella maledetta doccia.-
Lui si arrese e si trascinò verso il bagno.
Piper scosse la testa e posò la foto in tasca facendo ben attenzione a non rovinarla.
Mezz'ora dopo Haymitch uscì dal bagno, ora aveva un aspetto presentabile:-Che fine ha fatto Annie?- chiese non avendo visto la ragazza da nessuna parte.
-È da Peeta, passerà la giornata con lui.- raccontó lei mentre metteva in tavola il pollo fritto:-Hanno legato durante la prigionia.-
-Suppongo tu abbia ragione.-
I due si sedettero a tavola.
Piper si stava versando l'acqua nel bicchiere quando Haymitch fece la domanda che non avrebbe mai dovuto fare:-Perchè hai una foto di Caesar Flickerman in tasca?-
Piper lo guardò in cagnesco:-Non mi fare incazzare.-
-Incazzare?- ripetè lui esterrefatto:-Ti ha dato della poco di buono in diretta! Come puoi avere una sua foto?!-
-Se non ti conoscessi bene direi che sei geloso.- commentò Piper seccata dal suo atteggiamento.
-Non sono geloso. Sono confuso.-
Piper alzò le mani in segno di resa e riprese a mangiare.
-Posso sapere perché hai una foto di Caesar, per favore?- chiese ancora lui, questa volta con più tatto e gentilezza.
La donna sbuffò abbandonando il cibo nel piatto:-D'accordo.-
Haymitch incrociò le braccia sul tavolo, pronto ad ascoltare la sua storia.
-Ricordi i 44°esimi Hunger games?-
Lui annuì:-Più o meno.-
-È stato quando mio padre ha vinto.- raccontó lei:-Grazie a me.-
-Conosco la storia.-
-Mio padre era fin troppo intelligente. Ha elaborato una strategia basata su di me.-
- La figlia di Capitol.-
-Ha puntato tutto sulla storia del padre single costretto ad abbandonare la figlia appena nata per partecipare ai giochi.- proseguí Piper con un profondo sospiro:-Ha funzionato, ha commosso l'intera Capitol. Gli sponsor erano tutti per lui, si è limitato a nascondersi e ha vinto.-
Haymitch bevve un sorso d'acqua:-Dev'essere stato uno spettacolo noioso.-
-Sono stata io a salvare la baracca.- affermò Piper con un sorriso:-La verità è che Capitol city adora i bambini, sopratutto se molto piccoli.-
Haymitch ripensò al putiferio che si era scatenato dopo le dichiarazioni di Peeta prima degli 75° Hunger games.
-Sì, hai ragione.-
-Caesar mi diede il soprannome che mi porto dietro ancora oggi: " la figlia di Capitol". La bimba che tutti volevano coccolare e riempire di regali.-
-E non ti hanno mai..?- chiese Haymitch sapendo bene quando Capitol potesse essere crudele con le famiglie dei vincitori.
Lei disse di no:-I capitolini si sono accontentati di riempirmi di denaro, vestiti e giocattoli. Sfortunatamente ero alla loro mercé ed ogni anno mi ritrovavo sotto le luci dei riflettori, facevo parte dello show.-
Piper prese una pausa:-Forse è per questo che ho deciso di fare la conduttrice, adoro stare al centro dell'attenzione.-
Haymitch insistette:-E quindi? La foto?-
Piper tirò fuori la foto e gliela mostró:-È un bel ricordo. Almeno credo.-
Era stata scattata il giorno dell'intervista al padre, avvenuta dopo la sua vittoria nei 44° Hunger games.
In studio era presente suo padre (ovviamente) e lei, in braccio ad un Flickerman di trent'anni più giovane, intenta a tirargli i capelli color carta da zucchero.
-Avevi i capelli rossi.- sorrise lui osservando i suoi lunghi capelli castani:-Non l'avrei mai detto.-
Lei tentò un sorriso:-Lui e mio padre sono rimasti in contatto. Erano tutti convinti sarei andata a lavorare per Flickerman una volta finita l'università ma ho preferito lavorare al distretto 4 come ragazza del meteo.-
-Non mi hai mai detto come l'ha presa Show.-
Piper riprese la fotografia e la posò in tasca.
-Hanno tolto la rendita di vincitore a mio padre. Fortunatamente i capitolini mi amavano e Snow non osò toccarmi.-
Haymitch scoppiò in una sonora risata, anche Piper rideva.
-È vivo, non è così?- domandò a un tratto lei.
-Chi?-
-Flickerman.-
Haymitch diede un paio di colpi di tosse:-In attesa di processo. La Coin deve decidere cosa farne di lui, Plutarch continua ad affermare sia un simpatizzante ribelle.-
-Tu gli credi?-
-Ha aiutato Snow, è innegabile. La Coin lo vorrebbe morto.- bevve un sorso di vino:-Tuttavia mi fido delle parole di Plutarch, Flickerman era dalla nostra parte.-
Piper annuì:-Mi stai dando delle informazioni riservate?-
Lui sospiró:-Non dirlo alla Coin. Non siamo in buoni rapporti.-
Piper capì e concluse il suo pasto in religioso silenzio.
Anche Haymitch finì di mangiare poi si alzò da tavola:-Devo proprio andare.-
Lei annuì:-Salutami Katniss.-
L'uomo fece per uscire dall'appartamento:-Lo andrai a trovare, vero?-
-Devo. Ribelle o no ha tentato di distruggere la mia reputazione.- rispose Piper con forza.
-Se ti pregassi di non farlo?-
Piper fece spallucce:-Perchè non dovrei farlo?-
Haymitch sospirò. Non c'era nessuna ragione in effetti, se non il rischio di essere linciati dalla Coin perché lui si era fatto sfuggire un segreto di stato.
L'attirò a sé e la baciò a lungo, infilando una mano nei capelli di lei come aveva fatto tante volte quando erano al distretto 13.
Piper si staccò per prima, cercò di evitare il suo sguardo:-Non funzionerà. Ci abbiamo già provato, eravamo entrambi depressi e soli...-
-Non andare da lui, ti prego.- detto questo uscì di casa e chiuse la porta dietro di sé.
Piper si morse il labbro, sapeva di non potergli fare questo favore.
Quando uscì di casa infatti non andò agli studi televisivi ma alla prigione di stato dove venivano tenute le persone in attesa di processo.
Trovò la Paylor alla porta d'ingresso:-Non dovresti essere agli studi televisivi? La diretta è fra un'ora.- si stupì lei.
-Devo incontrare una persona.-
La donna alzò un sopracciglio.
-Flickerman.-
La Paylor la squadrò da cima a fondo:-Come fai a..?-
-Segreto professionale.-
La donna la fece passare:-Hai il mio permesso ma ti avviso, non vuole vedere nessuno. Ultima cella in fondo al primo corridoio.-
Piper la ringraziò e camminò per il lungo corridoio deserto. I suoi passi sembravano rumorosissimi nel silenzio più totale della prigione.
Non c'erano né guardie né detenuti. Dov'erano finiti tutti?
Arrivata davanti alla cella di Flickerman si rese conto di trovarsi di fronte ad una cella di lusso, con ogni comodità.
-Sentite, ve l'ho già detto. Non voglio vedere nessuno.-
Piper non lo riconobbe subito senza i suoi sfavillanti vestiti alla moda, il trucco e i capelli colorati.
La sua voce non era squillante come al solito. Indossava una normalissima camicia bianca e dei pantaloni scuri, gli occhiali e aveva i capelli brizzolati più corti di quanto Piper ricordasse.
Quindi Flickerman è miope, realizzò lei vagamente divertita.
Caesar si voltò verso di lei e dovette sbattere un paio di volte gli occhi prima di rendersi conto di non stare sognando. Piper Lookwood era DAVVERO di fronte a lui!
-Ti credevo morta.-
Fece qualche passo verso di lei:-Ti volevo parlare da così tanto tempo.-
Piper abbozzò un sorriso:-Sì, anch'io.-

La figlia di CapitolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora