Hai rovinato tutto

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Quella notte Piper non riuscì a prendere sonno. Era in ansia, si sentiva soffocare, i suoi pensieri correvano a trecento all'ora.
Quel bacio non era stato una provocazione come il bacio che si erano scambiati in cella.
Era stato un bacio vero, lungo ed appassionato.
Piper aveva appena scoperto di provare qualcosa per Caesar anche se non capiva perché provasse certi sentimenti per uomo più grande di lei di quasi trent'anni e con cui aveva ben poco in comune.
Trascorse il giorno successivo a pensare a quali sarebbero state le conseguenze delle sue azioni.
Era sicura sarebbe stata condannata a morte, trascinata al patibolo e lasciata penzolare per mesi.
Con ogni probabilità l'avevano vista restare, parlare e tornare in taxi con lui.
Piper realizzò di avere una paura tremenda di Alma Coin.
Forse era stata lei a spingere Claudius al suicidio!
Templesmith si era lamentato parecchio quando Alma Coin l'aveva sospesa, forse questo l'aveva fatta infuriare.
La Coin aveva condannato a morte i subordinati di Snow per molto meno, non si sarebbe certo fatta scrupoli a sbarazzarsi di uno come Templesmith.
Anche se era uno dei conduttori più famosi ed amati di Panem.
Piper era combattuta.
Alma Coin era una donna rigida come poche ma era davvero un mostro?
Piper era determinata a scoprire la verità sulla morte di Claudius e se la Coin era in qualche modo coinvolta.
Innanzitutto, doveva capire di chi potersi fidare.
Sapeva di poter contare sull'appoggio di Haymitch e su Fulvia, ovviamente.
Annie e Johanna erano sue amiche da tantissimo tempo ma la guerra le aveva traumatizzate in modo irreparabile, non erano affidabili.
Conosceva Beetee da una vita ma non era certa di potersi fidare di lui, la Coin lo teneva sotto stretta sorveglianza per via delle sue incredibili capacità d'inventore.
E Caesar? Poteva contare su Caesar Flickerman?
Piper tirò fuori la lettera d'addio di Claudius.
Fulvia conosceva Caesar da più di trenta anni. Lui e Claudius erano migliori amici.
Era impensabile che Caesar fosse all'oscuro dei dubbi della donna, delle sue preoccupazioni.
Piper sapeva di doverlo incontrare di nuovo, parlargli ed ascoltare il suo punto di vista.
Era più esperto di lei e conosceva meglio Claudius.
Sollevò la cornetta del telefono e compose il numero di Caesar poi ricordò le parole di Plutarch.
I telefoni erano controllati.
Chiuse immediatamente la comunicazione.
Trascorse il resto della giornata sdraiata sul divano pensando al da farsi mentre Annie le raccontava di come avrebbe tanto voluto organizzare una piccola festicciola per annunciare la sua gravidanza.
Erano anni che Piper non la vedeva così felice ed entusiasta, aveva persino comprato due tutine verdi per suo figlio.
Perché sì, Annie aspettava un maschietto e sebbene non si notasse molto l'amica era già al quinto mese di gravidanza.
-Dovrei ordinare una torta?- pose la questione Annie mentre scriveva tutte le sue idee su un foglio:-Potrei farla decorare da Peeta nel caso.-
Piper non rispose, continuava a fissare il soffitto con sguardo assente.
-Tutto bene Pip?-
Piper si mise a sedere a fatica:-No, non va tutto bene.-
-Cos'è successo?-
Piper rimase in silenzio per qualche minuto.
Non voleva coinvolgerla e farla preoccupare inutilmente.
-Sono solo sovrappensiero per via del lavoro.-
-Oh, la sospensione.- disse lei sinceramente dispiaciuta:-La morte di Claudius ha peggiorato tutto, vero?-
Piper si limitò ad annuire.
-Posso fare qualcosa per te?- chiese Annie mettendo da parte foglio e penna.
Piper sospirò, sapeva di essere nei guai dopo quello che era successo la sera prima.
Doveva assicurarsi che Annie fosse al sicuro, questo significava allontanarla da lì il prima possibile.
-Dovresti raccogliere le tue cose e trasferirti da Johanna e gli altri per un po'.- suggerì allora Piper.
Annie la guardava confusa:-Perchè?-
-Perchè la situazione potrebbe peggiorare, non voglio tu venga coinvolta in alcun modo.-
La ragazza iniziò ad agitarsi:-Ma..io non capisco.-
Piper le prese una mano:-Ascoltami. Aspetti un bambino e non voglio ti senta stressata per colpa mia.-
Annie però rifiutó di stringere la mano di Piper:-Sono pazza Pip, non stupida. Cosa sta succedendo?-
Piper non rispose.
-Dimmi la verità.-
La donna alla fine si arrese raccontando parte di quello che era successo:-Ci sono dei sospetti sulla morte di Claudius.-
Annie non sembrò affatto colpita da quella affermazione.
-Beetee mi ha detto la stessa cosa ieri.-
La dichiarazione lasciò Piper sconvolta.
-Hai parlato con lui? Quando?-
-È stato qui ieri pomeriggio. Abbiamo guardato il funerale di Templesmith in TV.-
Prese fiato:-Mi ha confessato di sapere qualcosa sull'omicidio di Templesmith.-
Piper sgranò gli occhi. Aveva sentito davvero la parola OMICIDIO?
-Stai scherzando?-
Lei negò:-Ha aggiunto che avrebbe preso Berry per scoprire la verità.-
Piper si guardò attorno.
Berry, la ghiandaia chiacchierona che aveva accidentalmente portato a casa, non c'era più!
Non ci aveva fatto caso, era stata troppo impegnata a rimuginare su quanto successo tra lei e Caesar per rendersi conto che Berry era sparita.
Se Beetee aveva preso Berry però, significava che voleva utilizzarla per registrare qualcosa.
Una confessione magari.
Piper si alzò di scatto ed uscì di casa ignorando le proteste di Annie, si diresse subito all'appartamento di Beetee e bussò con insistenza alla sua porta. Doveva parlare subito con lui.
Dopo diversi minuti la porta si aprì e ne uscì un Pacificatore armato di mitra, Piper si spaventó tantissimo ma cercò di non darlo a vedere.
-Devo parlare con il signor Beetee Latier.- dichiarò lei cercando di mantenere la calma.
-Perchè?-
Piper stava andando nel panico ma riuscì a trovare una scusa valida.
-La nostra TV non funziona più e Beetee ha le competenze per ripararla.-
Il Pacificatore si era messo davanti all'ingresso così che Piper non potesse vedere cosa stava succedendo all'interno dell'appartamento.
Tuttavia Piper intravide Beetee aggiustare qualcosa sul tavolo del salotto.
C'era anche Berry, chiusa in una gabbia vicino alla finestra.
-Il signor Latier non vuole essere disturbato.- proseguì la guardia:-Siamo stati incaricati della sua sicurezza, non possiamo far entrare nessuno senza autorizzazione.-
Piper non voleva altri guai quindi tornò sui suoi passi.
Ora che i Pacificatori scortavano Beetee uscire inosservata dal palazzo sarebbe stato molto più difficile.
Per raggiungere casa di Caesar Piper aspettò che calasse il buio.
A causa del conflitto appena concluso molte linee elettriche erano state distrutte e buona parte di Capitol era ancora senza illuminazione stradale.
Piper aspettò che Annie si addormentasse poi uscì dall'appartamento.
Invece di utilizzare l'ascensore la donna scese dalle scale di servizio secondarie, le stesse scale che lei e Blight avevano sfruttato per vedersi in segreto negli anni precedenti.
Cercando di fare meno rumore possibile uscì dal palazzo senza essere notata e si diresse in fretta verso casa di Caesar.
Nella tasca interna della giacca aveva nascosto il foglio contenente le ultime parole di Claudius.
Doveva fare presto e tornare prima dell'alba, nessuno doveva accorgersi della sua assenza.
Dopo circa un'ora arrivò davanti al complesso di appartamenti dove abitava Caesar ma come Plutarch le aveva fatto notare c'erano diversi agenti sotto copertura nei dintorni.
Mentre cercava il modo di intrufolarsi notò con la coda dell'occhio un fattorino uscire dal portone.
Lo seguì fino al vicolo buio dove lui aveva parcheggiato il camion, ne uscì qualche istante più tardi con indosso i suoi vestiti e un pacco fra le mani.
La donna, con il cappello della divisa calato sugli occhi, arrivò al portone senza destare alcun sospetto.
Lì notò una sfilza di campanelli, saranno stati più di un centinaio.
Non trovó il cognome Flickerman da nessuna parte poi ricordò che Caesar le aveva confessato di utilizzare spesso il cognome della defunta moglie per evitare di essere disturbato.
Qual era il nome di sua moglie?
Mellay. Rosalyn Mellay.
Era il dodicesimo campanello a sinistra.
Piper si attaccò al campanello fino a quando sentì una voce stanca dall'altra parte.
-Sono quasi le 10. Che cosa diavolo volete?-
-C'è una consegna per lei.-
Seguì una lunga pausa.
-Non ho ordinato niente.-
-È da parte di Fulvia Templesmith.- mentì Piper sapendo che Caesar avrebbe ceduto e l'avrebbe fatta entrare.
Caesar, come previsto da Piper, aprì la porta:-Settimo piano.-
La donna fece quasi di corsa le rampe di scale che la dividevano dall'appartamento di Flickerman. Moriva dalla voglia di rivederlo.
La porta era aperta, Piper entrò e chiuse la porta alle spalle, posò il pacco per terra .
-Ti prego, non gridare o ci ritroveremo addosso tutti gli agenti della Coin.- esordì lei togliendosi il cappello.
Caesar che si stava versando da bere del whisky sobbalzò:-PIP?!-
Lei gli fece segno di stare zitto e i due si strinsero in un abbraccio.
Piper notò subito quanto Caesar si fosse lasciato andare in quei due giorni.
I suoi capelli sempre impeccabili non erano in ordine, non si era fatto le barba e sembrava aver bevuto parecchio.
-Perchè diavolo sei qui? La casa è controllata dagli stronzi al servizio della Coin.-
-Allora dovresti chiudere le tende con discrezione ed evitare di farci sparare addosso.-
Caesar fece come lei aveva detto poi tornò dalla giovane che si era accomodata sul divano:-Cosa diavolo ci fai qui? E perché indossi una divisa da fattorino?!-
Piper sospirò.
-Ho dovuto ucciderlo per ottenerla.-
Caesar la guardava allibito.
-Scherzo, l'ho pagato cento dollari.-
-Una vera fortuna di questi tempi.- commentò lui continuando a versarsi da bere:-Avresti fatto meglio ad ucciderlo.-
-Caesar.-
-Sei in grado di uccidere. L'ho visto nei filmati di propaganda ribelle.-
La donna lo guardò in cagnesco.
Flickerman si sedette accanto a lei, bicchiere in mano:-Perchè sei qui?- ripeté.
-Perchè continui a bere?- ribatté Piper d'impeto:-Vuoi diventare come Haymitch?-
Flickerman tracannò il liquido dentro al bicchiere:-Lo sai? Mi stai causando un sacco di problemi.-
-Problemi?-
Lui si alzò di scatto per prendere altro alcool:-Vedi, andava tutto alla grande fino al nostro ultimo incontro.-
-Non ti seguo.-
-Quando ti ho vista in TV durante la rivolta mi sono reso conto di quanto tu fossi capace, intelligente, geniale.- raccontó lui versando altro liquore nel bicchiere:-Per qualche strano motivo ho iniziato a sentirmi attratto da te.-
Piper non sapeva cosa dire o come reagire davanti ad una confessione del genere.
-Ero certo si trattasse di qualcosa di platonico fino a due giorni fa quando ci siamo baciati in quel fottutissimo taxi.-
-Caesar io..-
-Sei proprio una stronza, sai?- sbottò lui con le lacrime agli occhi:-Dopo la morte di Ross avevo giurato a me stesso di non innamorarmi MAI PIÙ, di non provare più nulla. E poi arrivi tu!-
Piper rimase immobile.
-TU HAI ROVINATO TUTTO!-
Piper sentì il suo cuore spezzarsi in mille pezzi e le lacrime fare capolino dagli occhi.
-Quel bacio continua ad ossessionarmi!- continuò lui:-Perchè mi hai fatto questo Pip?!-
Piper ingoiò le lacrime che non era riuscita a trattenere:-Io...non lo so. Mi dispiace.-
Caesar non mosse un muscolo.
-Non so come è potuto succedere.- ammise lei:-Ma ho davvero bisogno di te Caesar e tu di me, almeno credo.-
-Ti sbagli.- rispose lui tenendo con lo sguardo basso:-L'unica cosa di cui ho bisogno ora è che tu te ne vada.-
-Ma io..- tentò di ribattere lei.
-Pip lasciami solo.- disse mentre l'accompagnava fuori dall'appartamento:-Se davvero mi ami, fai come ti dico.-
Solo allora Piper notò sul tavolo, accanto al whisky, una siringa e diverse fialette di morfamina.
-Caesar... non puoi farlo.- realizzò lei con orrore:-Ti supplico, no!-
Lui finì di bere l'ennesimo whisky:-Concedimi di mettere fine alle mie sofferenze.-
Piper però non la prese affatto bene, afferrò Caesar per la vestaglia e lo sbatté sul divano.
Gli salì praticamente sopra impedendogli di scappare o ribellarsi.
-ASCOLTAMI BENE RAZZA DI IDIOTA!- Piper era davvero fuori di sé dalla rabbia e dal dolore:-Se ti azzardi a toglierti la vita e mi abbandoni, giuro che ti ammazzo! Hai capito?!-
Caesar, terrorizzato, annuì.
Piper piangendo posò le sue labbra su quelle di Caesar:-Non mi lasciare anche tu. Ti prego.- sussurrò mentre gli accarezzava i capelli.
Lui la strinse teneramente a sé.
Finalmente al sicuro, serena, amata. Lontana dai ricordi della guerra e dagli intrighi del governo Coin.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 24 ⏰

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