Capitolo 4

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La guardo dallo schermo, seduto sulla poltrona del mio studio.

È da più di un'ora che sta piangendo, rannicchiata a terra, di fronte alla finestra della mia camera. Non sta fingendo, questa volta.

Sembra davvero distrutta. L'ho davvero distrutta.
Ci sono riuscito.

Dovrei esserne felice, gioirne, ma....non ci riesco. Non ci riesco, dannazione.

Qualcosa dentro di me trema.
Sibilo e rabbrividisco a quella sensazione così sconosciuta. Che cos'è? È forse....senso di colpa?

No, cazzo. No. No.

Io non sono così. Mi alzo di scatto ringhiando e scaglio un pugno, con tutta la forza che possiedo, al muro. È solo un momento di stanchezza, tutto qui, mi dico. Non è niente.

C'è solo un modo per mettere fine a questo.....dolore interiore.

Prendo un respiro profondo ed estraggo dal cassetto della scrivania la pistola.

Poi mi dirigo verso la mia camera da letto.

Forse è ora di porre fine alla mia vendetta.

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Non ho idea di quanto tempo sia passato. So solo che sono ancora rannicchiata a terra, e che sono distrutta.
Davvero distrutta.

Non credo che resisterò ancora a lungo, qui. Sto crollando del tutto piano piano, come le caselle di un domino.

Mi mancano mia madre e mio padre, mi mancano i loro abbracci. Mi mancano le mie amiche, mi mancano tutti. È come se qualcuno mi avesse strappato via tutto.
La mia vita, la mia felicità, la mia libertà.

Mi sento privata di ogni cosa.

Sono a pezzi.

Accompagnata da questi pensieri, mi lascio andare ad un pianto ancor più disperato, mentre mi alzo. Singhiozzo senza freni, senza preoccuparmi che lui mi senta. Che mi senta pure. In fondo.....era questo che voleva, no?

Annientarmi. Ci è riuscito alla grande.

Mi premo una mano sullo stomaco e una contro il collo. Ecco, proprio lì. I punti in cui si accumula tutto.

Una mano sullo stomaco, perchè è come se avessi sempre un nodo, che non se ne vuole andare. Una mano sul collo, perchè da un po' è come se non riuscissi più a respirare.

E poi grido. Grido, lasciando uscire tutta l'aria dai polmoni, tutto il dolore, la tristezza, la disperazione.
Infine mi lascio cadere sulla moquette, svuotata di tutto.

Come se fossi morta. Come se non fossi più niente.

Il nulla.

Un rumore alle mie spalle mi fa voltare di scatto, ancora tremante e scossa per il pianto.

Appena lo vedo, spalanco gli occhi e urlo.

Senza Cuore - L'inganno -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora