Capitolo 5

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Le mie intenzioni di ucciderla e porre fine a questa storia crollano completamente non appena la vedo a terra, in ginocchio, il viso distrutto dal dolore e rovinato dalle lacrime.

Nonostante questo, il suo viso in qualche modo riesce a rimanere perfetto e stupendo. Angelico, addirittura.

Quando mi vede, spalanca gli occhi e urla.
Sobbalzo, come se quel grido mi avesse colpito fisicamente, e cercando di lasciare da parte ogni emozione, le punto la pistola contro.

Altre lacrime le bagnano nuovamente le guance pallide e scendono lungo il collo, mentre si alza e guarda il pavimento assente.
Prende un respiro profondo, poi fissa gli occhi nei miei, con decisione. "Fallo." Si avvicina di un passo.

"Avanti, Damon, fallo.
Cosa aspetti a premere il grilletto? Basta che tu faccia un po' di pressione con l'indice.....e il colpo finalmente mi trapasserà il corpo. Perchè è questo che vuoi alla fine, no? Che io muoia. Che io sparisca per sempre." Si avvicina ancora un po'.

Inclino la testa, in segno di avvertimento, e lei si ferma di colpo, ma rimane con i suoi splendidi occhi fissi nei miei.
Distolgo lo sguardo e prendo la mira, puntandole l'arma al cuore.
Ma la mano mi trema e anche se volessi veramente non sono certo di riuscire a centrare.

Eveline fa ancora qualche passo verso di me lentamente, fino quasi a toccare la punta della pistola. Io resto immobile, tremante. Non so cosa mi prenda. Non riesco a premere questo maledetto grilletto.
Non riesco ad ucciderla, cazzo.

Non ci riesco. È come se ci fosse qualcosa che mi impedisce di farlo.

Lei muove una mano e stringe la mia, quella con cui sto tenendo l'arma. Io inspiro e serro la mascella.
Guida la mia mano con la pistola sulla sua testa, premendo la canna sulla fronte. Poi mi guarda intensamente, socchiudendo gli occhi. La sento tremare leggermente. "Qui?" Mormora.

Una fitta di eccitazione mi percorre. Sarà che mi stupisce per il suo coraggio e la sua determinazione ma questa ragazza mi fa questo effetto, sempre, dannazione. In qualsiasi situazione. Cosa darei per scoprire cosa sta sentendo lei in questo momento...

Eccitazione? Paura? O entrambe le cose?

Sposta la mia mano e se la punta al centro del petto. "Qui? No..." Sussurra, mostrando una smorfia contrariata.
Muove ancora la mano e si preme la pistola più giù, proprio sopra il suo cuore, che in questo momento batte così forte che l'arma rimbalza leggermente ad ogni battito.
"Meglio qui, magari?" Chiede ancora. Lo dice con il respiro affannato.

Ci fissiamo intensamente per non so quanto tempo, il mondo intorno a noi è come se fosse improvvisamente sparito. Ci siamo solo noi due.
E la pistola, mi ricordo. La pistola.

Ma il cervello non vuole collaborare con il mio corpo, che improvvisamente è diventato più duro che mai....

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Canzone consigliata durante la lettura:
ADDICTED-KELLY CLARKSON

Damon sta tremando.

Come me, d'altronde.

Mi stupisce che non mi abbia ucciso appena ha varcato quella porta. E mi stupisce che non lo faccia ora.

Mi fissa con un'intensità tale da farmi dimenticare questa situazione assurda.
Una parte di me ha paura che lui prema il grilletto da un momento all'altro, mentre l'altra parte è più eccitata che mai dal suo sguardo penetrante.

Poi all'improvviso si avventa su di me.

È un attimo, quasi non me ne accorgo.

Sposta la pistola e mi prende in braccio. Automaticamente gli circondo i fianchi con le gambe per non cadere mentre lui chiude la porta e mi ci sbatte contro violentemente.

Boccheggio per la fitta di dolore alla schiena e mi schiaccio contro il legno, impaurita.
Che cosa ha intenzione di fare?

In questa posizione sento la sua erezione sfiorarmi l'inguine protetto solamente da un paio di slip. Una mano mi stringe la coscia, mandandomi brividi ovunque, mentre l'altra è appoggiata alla porta, la pistola ancora nel pugno.

Mi fissa, avvicinando lentamente il viso al mio e guardandomi la bocca.
Non mi accorgo che la pistola adesso è puntata contro il mio seno sinistro. Rabbrividisco.
Mi guarda di nuovo negli occhi, lo sguardo micidiale. "Qui?" Mormora in un soffio,il tono colmo di lussuria. Mi strofina la punta dell'arma contro il capezzolo, che si indurisce subito attraverso la stoffa della maglietta.

Mi lascio sfuggire un debole gemito, socchiudendo gli occhi per l'eccitazione. Sposta la mano e trascina la canna della pistola lungo lo stomaco, per poi arrivare lentamente al centro del mio inguine. Preme l'arma proprio lì, e io urlo per le sensazioni contrastanti che mi travolgono.

Sono eccitata come non mai, ma so che tutto questo è assurdo. Nonostante questi pensieri mi lascio completamente andare a lui.
Damon ringhia e strofina la canna su e giù, in movimenti frenetici. Spalanco la bocca e rovescio la testa all'indietro.
"Meglio qui, magari?" Grida, il tono di voce animalesco, brusco.

All'improvviso lascia cadere la pistola sulla moquette e mi strappa gli slip. Boccheggio per la sorpresa.
Mi spinge più in alto contro la porta e mi infila due dita dentro. Mi lascio sfuggire un altro urlo.

"Si, Eveline!
Qui, proprio qui!" Abbaia, iniziando a muovere le dita.

E poi fa una cosa che non avrei mai immaginato facesse.

Soffoca le mie grida di piacere e disperazione con la sua bocca.

Damon mi bacia.

--------SPAZIO A ME----------

Eccoci qui con un nuovo capitolo!
A quanto pare la situazione fra i nostri Damon ed Eveline si fa incandescente..........
Che ne pensate? Commentate qui sotto

Spero come sempre che vi piaccia e mi scuso in anticipo se i prossimi capitoli arriveranno in ritardo, ma in questi giorni ho problemi di connessione :(

Baci, Giorgia. ♥

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