Capitolo 9

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Mi incammino verso il garage, quando il cellulare squilla.
Frugo nei pantaloni di pelle e lo tiro fuori, rispondendo. Sorrido vedendo il nome sullo schermo.

"Ehi, stronzetto!" Esclama Roxy.

Roxy è il mio migliore amico da tanto tempo, mi ha salvato dalla mia vita di merda, e mi ha tenuto con sè. Mi ha aiutato, mi ha dato soldi e un lavoro. Gli devo tutto a quel coglione. È l'unica persona che non mi ha mai tradito.

"Ehi, coglione! Allora, oggi chi c'è nella nostra lista
nera?" Chiedo, sarcastico.
"Santo Dio, Damon, pensi sempre al lavoro. Prima vieni da me che ci fermiamo a mangiare da qualche parte. Poi ci prepariamo per la missione, stronzetto."

Sorrido. "Come vuoi. E per la cronaca, penso sempre al mio lavoro perchè lo adoro, coglione."
Lo sento ridere. "Già, giá. Ci vediamo da me."
Chiudo la telefonata e  apro il portone del garage, poi mi dirigo verso la mia moto.

Ci salgo e la accendo. Sento una fitta di dolore alla mano con cui ho colpito lo schermo del mio studio, quando poggio le dita sul manubrio. E subito questo mi fa ripensare ai suoi capelli biondi, al suo bellissimo viso e al suo corpo fantastico. Scuoto la testa.

Appena tornerò a casa mi occuperò anche di lei.

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"Allora, Damon, come va con la tua prigioniera?" Chiede sarcastico Roxy. Dopo che si siamo incontrati a casa sua ci siamo fermati in un bar a mangiare qualcosa.

Mi incupisco subito. "Non fare il cazzone." Sibilo.
Lui alza le mani. "Ehi, ehi, amico. Calmo, chiedevo soltanto."
Lo guardo di nuovo in faccia. "Lei sta bene. Sta....pagando per quello che ha fatto. Penso che mi sbarazzerò di lei presto, perchè mi sta stancando." La mia voce non è decisa e sicura come volevo che fosse, quando pronuncio queste ultime parole.

Sul viso di Roxy compare un'espressione sospettosa. Socchiude gli occhi e mi fissa, come se mi stesse decifrando. "Che c'è?" Sbotto.
"È successo qualcosa con lei, vero?" Sussurra, cupo.

Inspiro e non rispondo, distogliendo lo sguardo mentre mi infilo in bocca un'altra patatina.
"Cazzo, Damon, lo sai che non possiamo farlo! Ti sei bevuto quel tuo cazzo di cervello, per caso?" Esclama, rabbioso.
Lo fulmino con lo sguardo. "Abbiamo solo scopato. Nessun sentimento, amico. Tranquillo. Tu mi conosci bene, sai che non riesco a provare niente da tempo. Quindi calmati." Rispondo.

Lui sospira. "Lo so, lo so. Volevo solo ricordarti il nostro codice. Niente legami, niente emozioni, niente sentimenti. Niente che possa intaccare o intralciare il nostro lavoro. Mark è sempre molto chiaro su questo. Sai cosa succede a chi non rispetta il regolamento, Damon."

"Ci ammazzano. Sì, lo so, Roxy. Pensi che sia così stupido da rovinare tutto quello che ho per una puttanella che mi ha rovinato la vita? Lei....mi ha rubato tutto. E io sto ricambiando." Sibilo.

Annuisce, guardando giù, verso il suo piatto. "Ma sei sicuro che stai facendo la cosa giusta?"
Inclino la testa, interrogativo. "Che intendi dire?"
"Intendo che non è colpa sua, insomma non è lei che ti ha abbandonato."

Batto un pugno sulla tavola, facendo tremare i piatti e attirando l'attenzione di un paio di persone sedute accanto a noi. "Ma lei mi ha rubato la vita! Non lo capisci neanche tu, cazzo?! Lei ha avuto ciò che doveva essere mio. E ora io le farò pentire di essere nata." Esclamo, rabbioso. Sento il cervello scoppiare per la tensione e la rabbia, quindi cerco di calmarmi.

"Okay, scusa, scusa, Damon. Non volevo farti incazzare. Hai le tue ragioni, io ho sbagliato, scusami, amico." Mormora.
Ma la mia rabbia non si placa e inizia a farmi male la testa. "Aahh....ho bisogno delle pillole, cazzo..." Mi alzo, con entrambe le mani sulle tempie. Il dolore è così forte... Barcollo contro il tavolo e per poco non lo rompo, quando Roxy mi sostiene e mi porta verso il bagno.

Mi appoggio al lavandino, ringhiando per le fitte di dolore acute al cranio. Roxy si china verso di me e fruga nel mio giaccone, trovando le pillole e porgendomene una. La prendo, ma mi scivola dalle dita sudate per via della mia vista annebbiata. Questo dolore non si ferma. È come se il cervello mi si stesse accartocciando. Succede sempre così.

Mi guardo allo specchio : il viso arrossato, la vena della fronte gonfia e gli occhi socchiusi.

Un mostro. Sono un mostro.

"'Fanculo!" Urlo, poi tiro un pugno allo specchio e lo rompo in mille pezzi. Roxy cerca di bloccarmi per le braccia, quando tiro un calcio all'anta del bagno. "Porca puttana, amico, calmati!" Mi tiene per i gomiti e poi mi infila a forza la pillola in bocca, facendomela ingoiare.

Subito mi calmo e mi divincolo dalla sua presa, il respiro affannoso. Il dolore alla testa è passato.
"Ah, non sono più abituato. Non mi succedeva da tanto..." Sibilo, ancora affaticato.
Roxy mi posa una mano sulla spalla. "Andiamo fuori di qui, prima che scoprano che gli abbiamo distrutto la toilette."

Rido e annuisco, mentre lui mi aiuta ad uscire. "Grazie, Roxy. Davvero."

Mi sorride. "Di niente, stronzetto."

SPAZIO A ME ♥♥♥

Ciao a tutti! Scusate il ritardo nella pubblicazione del capitolo, ma ho avuto dei problemi con la connessione.
Ho deciso che dedicherò un paio di capitoli alla vita privata di Damon, e qui conosciamo il suo migliore amico....Roxy. Che ve ne pare? Lasciatemi un commentino qui sotto, bacioni ♥

-Giorgia

Senza Cuore - L'inganno -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora