Nove

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MICOL

Da quella sera, in cui regnava la serenità, il tempo è volato a vista d'occhio. Da fuori non ve ne rendete conto, ma qui passa davvero veloce. In questo primo mese uno di noi ci ha già lasciato ed è uscito Space. Al suo posto è entrato Samuspina.

L'uscita di Space ha lasciato dentro di me un dispiacere enorme. Stavamo legando molto e per questo gli ho promesso che arriverò alla fine del percorso non solo per me, ma anche per lui.

Dopo aver passato una mattinata a lezione dopo pranzo, come al solito siamo stati radunati sulle scalinate. Sono seduta in mezzo a Joseph e Lil. "Ehilà, mi sentite?" domanda Maria.

"Sì", rispondiamo in coro noi cantanti. "Busta blu per?" ci domanda.

Nessuno indovina, fino a che dice il nome di Holden. Lui si alza, prima cerca il mio sguardo, e cerco di rassicurarlo.

Cammina a passo svelto verso il cortile per poter prendere la busta e torna a sedersi accanto a me.

Sospira e legge attentamente: "Ciao Holden, ti seguo con attenzione da tempo e mi piace come stai lavorando. Mi sembri rimasto un po' nell'ombra...sempre un po' schivo, senza esuberare ed è per questo che ho pensato di accendere un riflettore su di te. Vorrei davvero sentire come canti, nudo e crudo. Potrai scegliere la canzone che preferisci, accompagnarti al piano o farti accompagnare da un musicista. Hai assoluta libertà, ma non potrai usare l'autotune, ma solo riverbero. Mi aspetto una bella interpretazione, intima e calda. Buon lavoro, Anna Pettinelli."

"Puoi scegliere tu la canzone?" domanda Stella.

"A quanto pare sì", risponde lui.

"Cosa ne pensi?" so perfettamente che Anna ha toccato un tasto dolente per lui.

"Penso che mi confronterò con Rudy e vedremo il da farsi", dice alzandosi in piedi.

Maria gli comunica che Rudy è in sala.

La ringrazia e lo raggiunge. I compiti per oggi sono finiti perciò ognuno torna a ripassare il brano che gli è stato assegnato questa settimana. A me è toccato un brano di Ligabue "Ho messo via", decido così di alzarmi e andare un attimo in camera. Trovo Gaia che è appena tornata dalla lezione.

"Tutto bene? Ti vedo un po' preoccupata", mi fa notare.

"Sì, lo sono un po'. La maestra ha toccato un tasto dolente riguardo a Joseph e non posso fare a meno di preoccuparmi per lui", rispondo.

"Micol, se pensi che sia la cosa migliore da fare, allora dovresti stargli accanto. È un passo in più per dimostrargli che sei presente per lui", mi consiglia.

Sospiro. "Grazie Gaia", l'abbraccio e penso a quanto sono grata per averla incontrata.

Dopo un momento, prendo il listino con le canzoni. Le mie dita scorrono sui titoli, ognuno rappresenta una sfida e un'opportunità ogni giorno poi mi dirigo verso la saletta. Con determinazione, inizio a provare, perdendomi tra le note delle canzoni. Nonostante la preoccupazione per Joseph devo concentrarmi sul mio pezzo, a lui penserò dopo.

HOLDEN

Dopo aver ricevuto la lettera, come previsto mi sono recato subito dal mio insegnante. Mentre cammino verso la casetta, penso a quanto ci siamo detti. Appena apro la porta, Tiziano, probabilmente vedendomi così giù, si avvicina a me.

"Cosa ti ha detto?" mi domanda.

"Ha ringraziato Anna per aver acceso i riflettori su di me, mi ha fatto ragionare e ho capito che non è poi così tanto un compito impossibile", spiego a Tiziano. Lui capendo perfettamente il mio stato d'animo, mi fa capire di raggiungere Micol. In questo periodo il nostro rapporto si è rafforzato ancora di più, ma onestamente ora non ho voglia di parlare di questo. Ho bisogno di farmi una doccia e di schiarirmi le idee. Non appena entro nella stanza blu noto i miei compagni che stanno parlando della situazione di Ezio. Spero non sia il prossimo ad essere mandato a casa. Già con Space è stato difficile con lui lo sarà ancora di più, ma ho una strana sensazione. L'ho visto un po' sottotono in questo periodo. Decido di non pensarci e di prendermi del tempo per me. Cammino verso il bagno dopo aver preso un paio di boxer puliti. Apro l'acqua della doccia e aspetto che sia sulla giusta temperatura. L'acqua calda è un sollievo. Manda via per un attimo lo stress e la tensione. Lavo anche i capelli intanto che ci sono.

Dopo la doccia, mi avvolgo in un asciugamano e mi rilasso. Mi godo un po' di tranquillità. Vado verso la stanza e mi cambio: indosso una tuta comoda. In pochi secondi sono vestito, pronto per raggiungere gli altri in soggiorno.

Mi guardo attorno alla ricerca di Micol ma non la vedo.

"Dove è Micol?" chiedo a Gaia e Tiziano.

Loro si scambiano uno sguardo prima di rispondere. "È in saletta", dicono mentre indicano la direzione con un cenno del capo. Annuisco e li ringrazio per l'informazione. 

Dimmi che non è un addio [Holden]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora