Cinquantatre

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MICOL

Il Capodanno in musica è un'esperienza che non vedo l'ora di affrontare al cento per cento.

È il mio primo vero e proprio live e l'emozione è così forte che non riesco a trattenere le lacrime. Mentre le note della mia canzone riempiono l'aria, sento mille brividi che percorrono il mio corpo, come se ogni fibra del mio essere vibrasse all'unisono con la musica e siamo solo alle prove. 

Cosa succederà stasera?

Tra una prova e l'altra, mi ritrovo a parlare con i tanti artisti presenti. Leo Gasmann, con il suo sorriso contagioso, mi obbliga a fare il trend della sua canzone con lui. Non posso fare a meno di ridere mentre insieme balliamo e cantiamo: "Dammi un bacio ja", dimenticando per un attimo l'ansia e la tensione.

Quando torno dagli altri, noto l'assenza di Holden.

Dopo aver parlato con Gaia, decido di cercare Holden. Mi dirigo verso l'esterno, sperando di trovarlo. Dopo un po', lo vedo in un piccolo angolo all'aria aperta dietro al backstage, immerso in una conversazione con Kumo.

Kumo, notandomi, mi fa cenno e mi invita ad avvicinarmi. "Come sono andate le prove?" mi chiede Kumo, con un sorriso incoraggiante.

"Bene", rispondo, "anche se ero molto emozionata." Il mio viso si illumina mentre parlo delle mie emozioni, evidenziando la passione che ho per la musica.

Kumo annuisce, poi si alza e si allontana, lasciandomi sola con Holden. Lo guardo e noto la sua espressione pensierosa.

"Holden," dico dolcemente, "sembri preoccupato. Vuoi parlarne?"

Lui è perso nel vuoto, finisce la sua sigaretta e poi mi guarda. "Non è nulla di che", risponde, ma il tono della sua voce dice il contrario.

Non posso fare a meno di preoccuparmi per lui. "Holden sei geloso per caso?"

Rotea gli occhi al cielo. "Perché dovrei essere geloso di lui?" 

"Okay, sei geloso"  ridacchio.

Prendo il suo viso tra le mani, guardandolo negli occhi. "Ricorda che sei tu, quello di cui mi sono innamorata, Holden. Non Leo. Lui è simpatico, bello aggiungerei, e tutto quanto, ma tu... tu sei tutto per me."

Holden sembra sorpreso, ma poi sorride.  "Significa molto per me sentirlo dire."

Holden mi abbraccia stretto, come se non volesse mai lasciarmi andare. "Anche io, provo lo stesso per te", mi sussurra all'orecchio.

Il suo respiro caldo, contro la mia pelle, mi manda brividi lungo la  schiena. Sorrido, sentendomi al sicuro tra le sue braccia. "Sono contenta, Holden. Non potrei chiedere di meglio."

Lui si allontana solo per guardarmi negli occhi. "Nemmeno io", dice e so che è sincero.

HOLDEN

Prendo per mano Micol. Insieme torniamo verso gli altri che hanno già terminato le prove. L'aria è carica di eccitazione. Rientriamo in hotel a bordo della nostra macchina. Mew, Matthew e Nicholas, ancora pieni di adrenalina, raccontano con entusiasmo gli eventi della serata. Le loro voci si mescolano in un coro di risate e commenti, creando un'atmosfera di gioia contagiosa.

Prima di entrare in hotel, siamo accolti da un gruppo di fan entusiasti. Con sorrisi radiosi e parole gentili, ci fermiamo per fare foto, firmare autografi e scambiare qualche parola con loro. Un gesto semplice, ma che significa molto per quei fan che ci hanno seguito e sostenuto.

A Micol, una fan regala una piccola Nuvola portachiavi. Nel vedere ciò, un sorriso si disegna sul mio volto. Anche a me, infatti, hanno regalato la stessa Nuvola. Quel piccolo gesto, così semplice ma pieno di significato, rafforza ulteriormente il legame tra noi.

"Piccoli gesti, grazie", scrive Micol sotto la foto sui social. Un ringraziamento collettivo, rivolto a chiunque abbia contribuito a rendere la giornata speciale. 

Saliamo le scale verso le nostre camere. "Vestiti bene in tuta", le dico, serio, ma lei si mette a ridere.

 "Stasera, rimarrai stupito", mi dice prima di entrare nella sua stanza.

Mi metto a ridere per poi entrare in stanza.

"E ora? Come mi vesto?" 

Dimmi che non è un addio [Holden]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora