𝐂𝐀𝐏. 8 - Il secondo è il primo dei perdenti

26 4 24
                                    

Dopo la chiacchierata con il professor Kim, come spesso accadeva, l'umore di Mia era migliorato esponenzialmente. Certo, non era comunque al settimo cielo, dopotutto non aveva idea di che fine avessero fatto le lettere di suo padre, o dove si trovasse lui in quel momento, ma aveva una giustificazione: a Febbraio la neve scendeva ancora, anche se meno fitta. Questione di tempo, si disse. Non appena la neve avrebbe iniziato a sciogliersi la situazione sarebbe migliorata, ne era sicura. E poi, sotto sotto, trattenersi un po' più a lungo alla Wammy's House non era stato così tremendo come si aspettava. Delilah cercava di nasconderlo per rispetto, ma Mia sapeva che la sua amica era felice di quel ritardo; i primi giorni di Gennaio non aveva fatto altro che piangere anche se la corvina aveva provato a consolarla come meglio poteva - diciamocelo, era una frana in ciò. Tuttavia, quando i ruoli si erano invertiti e lo sguardo di Mia si era incupito, Delilah era stata brava a mettere da parte il desiderio di averla ancora lì con lei e le era stata accanto, anche in silenzio. Stava pensando proprio a lei, Mia, mentre percorreva il corridoio diretta verso l'aula dove si sarebbe tenuta la lezione di etica, un lecca lecca in bocca e il passo cadenzato. Quando notò la chioma rossa della sua amica, mischiata a una piccola folla accalcata davanti all'aula, accelerò il passo; prima ancora che la corvina richiamasse la sua attenzione, Delilah si voltò verso di lei. Come la vide sorrise andandole incontro.
«Mia, eccoti. Come ti senti?»
«Molto meglio»
«Sì? Lo vedo effettivamente. Hai ricevuto notizie di tuo padre?»
Mia scosse la testa.
«No, ma ho parlato con il professor Kim» e in breve spiegò della loro chiacchierata e dell'ipotesi a cui aveva dato voce l'uomo. Delilah ascoltò attentamente annuendo di tanto in tanto.
«Effettivamente ha senso» proferì a fine racconto. «Potrebbe addirittura presentarsi qui da un momento all'altro».
Mia sentì lo stomaco attorcigliarsi dall'emozione. Man mano che il tempo scorreva in lei maturava la necessità di rivederlo. Se i primi tempi, ma anche qualche mese prima, ricevere le sue lettere la dilaniava a metà tra la contentezza e l'ansia di non sapere a cosa sarebbe andata incontro, ora era talmente impaziente che non stava più nella pelle. Gli avrebbe fatto una marea di domande, poco ma sicuro. Sognava di andare a vivere con lui in un posto dove in inverno avrebbe nevicato tantissimo e poi gli avrebbe chiesto di accompagnarla alla Wammy's House durante le feste di Natale per fare una sorpresa ai suoi amici. Solo quel pensiero era capace di rattristarla, il dover salutare i compagni con i quali aveva trascorso sei anni indimenticabili.
«Chissà... ad ogni modo puoi spiegarmi cosa ci fanno tutti accalcati qui?» chiese Mia mettendo da parte l'argomento. Si sporse oltre la spalla di Delilah per vedere meglio, ma presto la realizzazione le fece aprire gli occhi. Tornando a guardare l'amica notò finalmente che stava stringendo un foglio tra le mani. Mia le lanciò uno sguardo al quale lei rispose con un cenno del capo affermativo.
«Già, sono usciti i resoconti dell'anno»
«Cavolo eppure me lo avevi detto che sarebbero usciti oggi! Beh? Com'è andata?»
A quella domanda Delilah sorrise e, con un leggero rossore a tingerle le gote, le mostrò il foglio.
«Quarto posto, sono salita!»
Mia spalancò gli occhi. Iniziò a passare in veloce rassegna tutte le materie; ognuna di esse indicava un punteggio complessivo calcolato in base ai voti presi durante i compiti in classe. Mentre scorreva gli occhi sul nome di ogni corso seguito da un numero stampato in rosso, il suo sorriso si allargava sempre di più. Infine le saltò al collo iniziando a decantare quanto fosse brava la sua amica e quanto fosse fiera di lei mentre l'altra avrebbe voluto farsi piccola piccola per l'imbarazzo; dalle risate sommesse, però, si capiva che quelle attenzioni non le dispiacevano.
«Vieni a ritirare il tuo!» disse dopo un po' Delilah prendendo per mano la corvina e trascinandola verso la soglia dell'aula.
«Nah, che cosa me ne faccio?» protestò lei impuntando i piedi per terra. In ogni caso, si disse, il suo risultato sarebbe stato sempre lo stesso, perché scomodarsi? Ma quando Delilah la piazzò davanti all'aula, il signor Ritcher le consegnò un foglio con un sorriso inebetito che Mia aveva visto solo nei documentari contro la dipendenza da sostanze che le mostravano durante i corsi. Quando però vide i risultati sul suo resoconto credette di essere vittima di uno scherzo.
«Ma che dici»
«Sei salita anche tu! Bravissima Mia! Ultimamente ti sei data da fare eh?»
Mia si girò a guardare Delilah sotto shock.
«Io?» domandò indicandosi il petto con un dito, gli occhioni azzurri spalancati dalla meraviglia come se avesse appena visto il lecca lecca più grande del mondo. Delilah rise.
«E chi altri se no?»
Accanto a lei, Matt, appena arrivato da chissà dove, le diede una pacca sulla spalla che quasi la fece cadere per terra.
«Brava amichetta».
Mia gli sorrise grata. Certo, era un po' disorientata da quel piccolo successo, dopotutto avrebbe mentito se avesse detto che aveva iniziato a impegnarsi seriamente. Allo stesso tempo era vero che alcune materie erano davvero diventate di suo gradimento e considerando che era una delle prime nella classe di lingue poteva starci.
«A te com'è andata invece?» chiese al castano alzandosi sulle punte per sbirciare il suo foglio. Matt le facilitò il lavoro porgendoglielo direttamente.
«Sono terzo» disse senza entusiasmo nella voce, ma entrambe le ragazze sapevano che Matt non era davvero interessato alle graduatorie o ai voti, al contrario del suo migliore amico. Quel pensiero riscosse Mia, la quale iniziò a guardarsi intorno alla ricerca del biondo, speranzosa di trovare un'espressione compiaciuta su quella sua faccia tosta. Intanto, poco lontano da loro una piccola folla si era radunata attorno a Near. Quando Mia se ne accorse si sgonfiò come un palloncino. Era successo di nuovo. Finalmente la figura di Mello uscì allo scoperto, la testa bassa sul foglio, i pugni stretti attorno ai bordi. Mia, Matt e Delilah si scambiarono uno sguardo carico di preoccupazione, ma prima che uno dei tre potesse avvicinarsi Mello imboccò le scale che portavano alla zona notte senza degnare nessuno di uno sguardo. Attorno a loro i ragazzi della Wammy's House gli lanciarono occhiate veloci, poi continuarono a fare ciò che stavano facendo incuranti della sua reazione. Per una volta anche Matt decise di lasciarlo sbollire per i fatti suoi, Mia lo capì quando incontrò il suo sguardo e in tutta risposta il castano le fece un'alzata di spalle impotente.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 05 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

𝐑𝐞𝐪𝐮𝐢𝐞𝐦 || 𝑀𝑖𝒉𝑎𝑒𝑙 𝐾𝑒𝑒𝒉𝑙Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora