20 RinHaru week auMagic
"Naaahaa ahhhaaah!" un richiamo melodico riecheggia nelle sue orecchie da ormai così tanto tempo che alle volte dormire diventa un tormento. Un richiamo che lo chiama, di cui non ha nessun ricordo. Un richiamo lontano che merita risposta.”
Da quanto tempo ormai stava viaggiando Rin? Non sapeva dirlo: lungo quel viaggio imposto a sè stesso per cercare la verità sulla morte della sua famiglia e per capire da chi arrivava quel richiamo che lo perseguitava da molto tempo. Doveva capire le sue origini, ma anche nascondere il suo potenziale magico alla maggior parte del mondo di Eucasia.
Aveva scoperto fin da subito di essere un bambino speciale e solo grazie al suo maestro, Mamoru Shiba, aveva imparato a controllare la sua magia degli elementi.
Magia molto più potente della maggior parte dei pochi maghi che aveva conosciuto negli anni.
Rin aveva imparato dal suo maestro, che le persone speciali come lui erano temute e il più delle volte condannate a morte, se usavano la magia, indipendentemente se la usavano per aiutare qualcuno in pericolo o per fare del male.
Negli anni aveva imparato a diffidare quasi da tutti e solo pochi sapevano quasi tutto della sua vita.
- Rin non credi che sia arrivato il momento di una pausa? - Sousuke, il suo migliore amico da una vita è un cavaliere dalla forza inumana anche grazie alla sua arma magica, lo stava guardando severamente – Inizio ad essere stanco mio grande mago... -.
- Ho capito. - sbuffò Rin guardando in direzione dell'altro ragazzo che li stava accompagnando in quel viaggio – Tu non hai nulla da ridire Nagisa? -.
- No Rinrin. Mi basta mutare e usare il mio amato cavaliere che mi porta senza problemi nella mia forma gatto hehehe. - ridacchia Nagisa, per poi mandare un bacio volante a Sousuke, il quale lo guardò con disappunto.
Rin iniziò a ridere guardando i due discutere: rammentava bene quando ha conosciuto Nagisa dal maestro Mamoru, scoprendo che era un muta forma felino con poteri magici curativi, mentre Sousuke lo aveva conosciuto anni dopo, salvandolo dalla morte certa che gli averebbero portato i cavalieri reali della capitale antimagia.
Rin nel crescere aveva imparato a dividere quel mondo così misterioso comprendendo che chi usava la magia era visto come un pericolo da eliminare all'istante e in quasi in tutti i regni e i villaggi, poteva rischiare la vita. Solo nella città dove viveva il suo maestro, la magia era vista di buon occhio e nessuno poteva accedere se non rispettava ogni genere di vita.
Il re della città di Antasia era un umano che aveva preso in moglie una maga e a sua difesa c'erano cavalieri magici e non solo. Creature di diverso tipo vivevano in quella città magica che quasi ogni anno veniva assediata ai suoi confini, vincendo sempre.
- Ad ogni modo ragazzi... dobbiamo stare attenti... siamo fuori dal territorio di Antasia e qui vige la legge che quelli come noi tre siano una minaccia. - Rin vide i due tornare seri – Quindi Nagisa evita di mutare e tu Sousuke evita di usare la spada magica. -.
- Hai ragione... - mormorò Nagisa riprendono a camminare fino a rggiungere il primo villaggio nella zona dove si fermano in una locanda, destando l'attenzione su di loro di molti.
- Benvenuti forestieri. Da dove venite? - chiese il proprietario della locanda, un uomo alto e muscolo, con tante cicatrici in vista sulle braccia.
- Veniamo dal villaggio di Lylouch, vicino al confine del grande regno di Tanarus e Antasia. Stiamo cercando di raggiungere la grande capitale. - rispose Sousuke con un sorriso neutro e un tono amichevole – Voglio entrare nelle guardie reali o almeno provarci. -.