Cap. 20

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Ace Pov.

Era il minimo che potessi fare per lei, fin da quando eravamo piccoli io mi cacciavo nei guai e Alisya era sempre costretta a starmi dietro e darmi una mano a tirarmi fuori dai casini.
Quando tornavo a casa, seppur sporco e ferito, lei correva ad abbracciarmi stringendomi forte a sé mentre, piangendo, mi rimproverava per averla fatta preoccupare così tanto.

Mi dispiace un sacco di averla tirata dentro a tutta questa merda con il governo e con altri pirati.

Avevo pensato ad un futuro diverso per noi, insomma, volevo invecchiare al fianco della mia stupenda donna e chissà, magari un giorno anche moglie e madre dei miei figli, ma a quanto pare non sarà possibile, d'altronde però è quello che si merita un mostro come me, nelle cui vene scorre il sangue di un mostro.

Sentire i singhiozzi di Alisya al mio fianco mi distrugge, in questo momento vorrei prenderle il viso tra le mani e asciugare tutte le lacrime che le bagnano le guance con i miei baci.
Vorrei stringerla forte per farla sentire al sicuro e accarezzarle la schiena e i capelli per tranquillizzarla, ma quello che mi è permesso fare non è altro che avvicinarmi il più possibile e cercare di confortarla facendole poggiare a fatica il capo sulla mia spalla.
Le sussurro parole dolci per cercare di sdrammatizzare ma ho solo tre giorni prima che io muoia e che liberino Alisya. Continuo a parlarle fin quando non risponde più facendomi capire che, sfinita per il pianto, si è addormentata.

I giorni seguenti furono tutti uguali, ci deridevano e punzecchiavano a piacimento, ci nutrivano poco e ci lasciavano al buio, ma a me bastava sentire il suono melodioso della voce di Alisya per stare bene.

Fino ad oggi.
Era il terzo giorno, e Teach decise di uccidermi lui stesso, non pensavo però che volesse far vedere ad Alisya il mio corpo morto prima di liberarla.

Teach irruppe nella stanza con un sorriso Sadico
- Pronto a morire principino ?- gracchiò nel vedere la faccia sconvolta di Alisya.
Abbassai lo sguardo mentre si dirigeva verso la ragazza.
- Andiamo dolcezza, tra poco inizia lo spettacolo e ti ho riservato un posto in prima fila - le disse portandola via.
Era giunto il momento, solo non volevo che Alisya lo vedesse.

Mi portarono sul ponte, dove trovai già tutti ad accerchiarmi, i loro sorrisi sadici mi facevano venire il voltastomaco, le iridi colme di eccitazione nell'attesa che si compia la mia sorte.
Per rendere la cosa ancora più "divertente" decisero di torturarmi prima come un animale da circo per poi lasciare spazio al gran finale.
Uno dei sottoposti di quel verme andò chissà dove per poi tornare con una frusta pronto per colpirmi.
Tra una frustata e l'altra cercavo di trattenere i gemiti di dolore per non gravare ulteriormente sulla preoccupazione di Alisya.
Quest'ultima poverina, costretta in ginocchio, sudava freddo alla mia vista mentre tentava invano di chiudere gli occhi o distogliere invano lo sguardo.
Le sue labbra si incurvarono in una smorfia di disgusto mentre sembrava trattenere i conati di vomito.

Mentre ormai non percepivo più dolore tante erano le percosse sentivo, seppur un pò ovattati, i lievi lamenti della ragazza che implorava di lasciarmi andare, ma era inutile, ero già fuggito troppe volte dal mio destino, proprio ad un passo dalla morte, eppure speravo che succedesse di nuovo, ancora una volta, e, proprio mentre una grossa lama riluceva imponente alla luce del sole a pochi centimetri dal mio collo, una voce spezzò l'aria di divertimento che aleggiava sulla nave. Un grido si fece largo silenziando tutti.

Una nave si avvicinava minacciosa, al cui interno si stagliava un equipaggio armato fino ai denti e pronto a scatenare l'inferno.
Un Jolly roger svettava sulla bandiera nera ricreando l'immagine di un teschio con l'occhio sinistro segnato da una cicatrice a tre tagli e sovrapposto a due spade.

Gli occhi di Alisya sembrarono risplendere alla vista dell'uomo che guidava l'equipaggio: alto, con un corto pizzetto ad incorniciargli il volto, indossava una camicia bianca e un lungo mantello e la caratteristica che lo contraddistingue e lo rende così simile alla ragazza: i capelli rossi.
- Teach, libera Portugas e Alisya, ORA !- mormorò il rosso con una calma impressionante e con occhi da predatore.
- Papà... - Sentì pronunciare dalla mia ragazza mentre la lama sul mio collo si allontanava gradualmente.
- Sembra che la fortuna sia dalla tua parte pugno di fuoco- sentì dirmi.
Era vero, e che fortuna aggiungerei.

Il Rosso si avvicinò minaccioso e seguì un lungo scontro una volta che i nostri aggressori furono raggiunti dai nemici.
Nel mezzo della battaglia Lucky Lou, uno dei sottoposti di Shanks, ci liberò e ci indusse a correre sulla loro nave.
Così facemmo.
Alisya mi portò sottocoperta, conosceva quella nave come le sue tasche, e una volta al sicuro mi saltò al collo piangendo sisperata dalla paura di avermi quasi perso di nuovo.
- Ho avuto tanta paura Ace, ce la siamo vista davvero brutta!- singhiozzò la ragazza strofinando la guancia sul mio petto mentre la cingevo con le mie braccia.

Poco dopo gli spari cessarono, ma sentimmo voci sempre più vicine a noi, Alisya tremava, e quando la porta fu spalancata ci ritrovammo davanti la figura del Rosso e di Yasop.

Alisya corse ad abbracciare il padre mentre io mi rialzavo da terra e li raggiungevo per ringraziare i miei salvatori.

Ci prestatori cure e il Rosso volle sapere come avevamo fatto a cacciarci nei guai in quel modo dato che ci disse di essere stato avvertito dell'accaduto da un Luffy disperato che lo pregava di salvarci.
A tarda sera brindammo alla nostra liberazione e poi ci mostrarono le cabine a noi assegnate per questi giorni fin quando non avremo raggiunto Marco e il resto della ciurma.

Durante i giorni successivi Alisya passava molto tempo con suo padre, e mi stupì quanto poteva essere affettuoso un tipo apparentemente duro come Shanks.
Dopo circa una settimana di navigazione ci imbattemmo nella nave dei nostri amici così a malincuore Alisya salutò il padre con la promessa che prima o poi si sarebbero rincontrati.

Appena arrivati ci saltarono tutti addosso
- Stupidi che non siete altro, ci avete fatto preoccupare un sacco !- piagnucolò qualcuno
- Si esatto ! Pensavamo di non rivedervi più! -

Sorrisi, eravamo finalmente a casa.
Ci furono festeggiamenti vari e divertenti, con protagonisti i miei fratelli che facevano gli sciocchi, ma la mia parte preferita fu ovviamente la notte, vi dò solo un piccolo indizio:

Io, Alisya, un letto e tanto piacere.
Potete dunque immaginare ;)

Spazio Autrice

Eiiii rieccomi tornata con il capitolo 20 ! Che ne pensate ? Vi piace ?
Va bene, io torno a progettare il prossimo capitolo ciauuu

Stefi 🌸

Aria e Fuoco  ( Ace x reader ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora