Cap. 22

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Alisya Pov.

- Ahahah se non ti avessi visto stenterei a crederci ! Ahaha -

Oh cazzo, è arrivato qualcuno !

Si sentì una risata sguainata e un rumore di passi sempre più vicini, segno che presto tutti sarebbero rientrati per salpare nuovamente.

Ero ancora nei pressi del bagno, con il test di gravidanza stretto in una mano e Marco al mio fianco ancora incredulo.

- Ace, ahahah ancora mi chiedo come diavolo è successo !-

- Oh sta zitto, non è divertente !-

Le voci dei nostri amici si facevano via via più vicine ogni secondo che passava, così nel panico totale, guardai Marco con gli occhi sgranati non sapendo che fare, lui di tutta risposta mi mimò di fare silenzio e andarmene via.
Facile no ? Se non fosse che le assi del pavimento non sembravano d'accordo.
Appena mossi un passo il pontile cominciò a scricchiolare.

Merda!

- Uh ? Aspettate un attimo ragazzi, fate silenzio ! Ho sentito un rumore -

Maledetto Vista e il suo udito fine.

In quel breve lasso di tempo non poterti far altro che ideare un piano improvvisato, per quanto stupido fosse speravo ci cascassero, così agguanta Marco per una manica della camicia e gli sussurrai una sola parola:

- Assecondami -

Ace Pov.

- Ace, ahahah ancora mi chiedo come diavolo è successo !-

- Oh sta zitto, non è divertente !- risposi piccato.

Con le sopracciglia aggrottate e un cipiglio scuro in volto guardai i miei fratelli che se la ridevano mentre io cercavo di scrollarmi l'acqua dalle orecchie e strizzarmi un minimo i pantaloni zuppi.
Come mi sono ridotto così? Semplice, tutta colpa di un marmocchio curioso.

Eravamo a spasso per la cittadina ormai da qualche ora, e tra una risata e l'altra mi è venuta una voglia irrefrenabile di riprendere in mano il mio striker: era da un pò che non usavo quella vecchia ferraglia, e così sono corso a prenderlo. Era quasi ora di tornare, così promisi ai miei fratelli che ci avrei messo poco, avrei fatto un giro veloce mentre loro mi aspettavano al porto.
Poco prima di salire mi si avvicinò questo moccioso, di non più di 8 anni, che mi chiedeva a macchinetta il permesso di salire sulla mia imbarcazione.

- Eddaiii, è così bella la tua barchetta!!! Ti prego fammi salire! Ti prego, ti prego, ti prego, ti pregooooo!!! -

- No, adesso vai, torna dai tuoi genitori - gli dissi calmo.

Per quanto mi piacessero i bambini non avevo intenzione di farlo salire, il mio striker non è un giocattolo.
A quel punto il bambino cominciò a piangere.

- Ei no! Non piangere dai! -

Ma niente da fare, fin quando intervennero i miei fratelli.

- Dai Ace fagli fare un giro sennò questo ci fracassa i timpani -

Mi vidi quindi costretto a farlo salire.
Ci eravamo allontanati di poco dalla riva, ma il mare era un pò agitato e le onde si infrangevano sulle fiancate facendo ondeggiare il mezzo.
Il bimbo si sporse un pò dalla barca e terrorizzato mi pregò di controllare perché, a detta sua, aveva visto un pesce enorme.

- Io non vedo proprio niente...- dissi mentre mi sporgevo dal parapetto.

In quel momento quel nanerottolo mi spinse e io caddi in acqua come una pera cotta.
Per fortuna corsero subito a tirarmi fuori, ma a quanto pare la scena deve averli divertiti parecchio dato che ancora ridono.

Aria e Fuoco  ( Ace x reader ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora