MI DISPIACE...

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La vita è una rosa dove ogni petalo è un illusione ed ogni spina una realtà.
(Alfred de Musset)

RYAN

I giorni passano in fretta anche se a volte sembra che un giorno duri un mese, ma quelle sono solo le mie giornate ''no''.
Non mi sembra ancora che siamo a Dicembre.
Un mese dove ci sono le festività più lunghe e a parer mio più belle.
La cosa che proprio amo di queste feste è stare in compagnia della mia famiglia e di Summer e James... Oramai anche loro fanno parte della mia famiglia.

Io e Summer per Natale avevamo pensato di festeggiare a casa mia tutti insieme.E anche con Luna.
Non accetterà mai, ma l'importante è averla almeno coinvolta se poi non vuole non posso farci niente.
《 Direi di fare una festa di vicinato in cortile tutti insieme 》Mi riferisce Summer le sue ''super'' idee per il Natale.

Nel frattempo siamo nella biblioteca cittadina.L'unica biblioteca presente in questa piccola città.

《 Non saprei, mi piacciono le cose in piccolo... Io, te e James 》Le spiego spostando lo sguardo dal libro a lei.

Penso sia amorevolezza, mi fissa con quei occhi dolci come se avessi detto la cosa più sdolcinata dell'anno.
Spero di no, comunque.
Le sorrido e riporto lo sguardo sul libro, sentendomi leggermente in imbarazzo.

《 Okay se vuoi facciamo così. Pensavo volessi festeggiare anche con i tuoi compagni di squadra o non so 》Mi spiega lei accarezzando la schiena con una mano dolcemente.
《 Li vedo ogni giorno. Io reputo il Natale come un evento importante da festeggiare con le persone davvero importanti 》Le rispondo, non distogliendo lo sguardo dalla pagina del libro.

Non so neanche di che cosa parla poi.

Sento in seguito un versetto di quelli che fanno le ragazze quando sentono una cosa sdolcinata.

Ora sono in stato di puro imbarazzo.

Summer, mi da un bacio sui capelli e si alza dalla sedia accanto alla mia.

《 Io ora devo andare, ci sentiamo dopo Ryan 》Mi saluta Summer, prendendo i libri dalla superficie del tavolo, posandoli dentro lo zaino.
Mi saluta un'ultima volta davanti all'uscita per poi andarsene.
Rimango a pensare a tutto tranne che al libro per un po' di minuti, fino a quando capisco che dovrei andare a casa anch'io.
E di non sapere che libro sia questo.

Chiudo il libro che ho appena scoperto essere ''Con gli occhi del nemico'' di David Grossman.

Lo stavo leggendo perché la trama mi ispirava, ma dopo aver iniziato un discorso bizzarro con Summer ho persino dimenticato di cosa parla.
Dovrò rileggermi tutte le prime cinque pagine ''lette''. Potevo leggere di più, ma quando qualcuno mi parla mi distraggo non capisco più un cazzo.
Non ho la concentrazione migliore del secolo diciamo.

Butto il libro dentro la sachetta,  portatomi dietro, e tiro fuori il cellulare per vedere l'orario.
Sono le otto passate!
Questo posto dovrebbe chiudere tra poco e io dovevo essere a casa da mezz'ora.

Rimetto il mio caldo giubbotto nero e la sacchetta sulla schiena ed esco da qui.
Faccio i gradini e mi incammino a passo un po' svelto verso casa mia.
Fortuna non si trova lontano.
Tanto tutto qui non si trova lontano.

Fisso il cielo già scuro, che risulta quasi minaccioso proprio per le nuvole che si notano anche se il cielo è cupo.

Sento una goccia cadermi sul naso.

Non ho un ombrello...

Mi tocca accelerare il passo per non diventare fradicio tra poco.
Acellero il passo, manca poco ad arrivare a casa, quando noto una figura seduta a terra vicino ad un cassonetto.
A primo impatto non capisco subito di chi si tratti, ma fissando meglio capisco perfettamente chi sia.
Sgrano gli occhi quando capisco, che la ragazza con una bottiglia di tequila in mano seduta a terra e anche solo vedere da qui sembra sbronza, è Luna.

MY DILEMMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora