GLI ENIGMI ATTIRANO SEMPRE

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Il cuore e la mente... Che enigma.
(Charlie Chaplin)

RYAN

Sono nella merda.
Prima ero super felice perché tutto mi andava alla grande, non c'era cosa che mi andava male... Quasi.
Ovviamente c'è sempre l'eccezione.
Ma ora mi sono incasinato il cervello per niente, per qualcosa che potevo perfettamente evitare.
E invece no, perché non baciare la sorella(della mia fidanzata), sbronza, che se le chiedevo il nome mi rispondeva ''Las Vegas"... Ovvio!

Non ce la faccio più.
Non riesco a pensare ad altro.
Come se non avessi mai visto e assaggiato le labbra di una ragazza!
E che dire, sono fottuto.
Ogni volta che fisso Summer, quando stiamo insieme, mi vengo i sensi di colpa a mille.
Neanche avessi commesso un omicidio.
Lei mi fissa sempre con quei famosi ''occhi a cuoricino '' e cerca sempre di farmi passare bei momenti insieme.
Io invece non posso che augurarle tutto il bene del mondo, le voglio bene ed è una gran bella persona, però il mio pensiero fisso non è lei.

Non potevo fare di peggio!
Perfavore fatemi usare una macchina del tempo per tornare nel passato e risolvere tutto questo casino.
Ne ho bisogno!

《 Jones! 》

Chi cazzo sta urlando il mio cognome alle dodici e trenta di Mercoledì?
Mi sono appena risposto da solo.

Disolgo lo sguardo dal banco, non so il perché ma quando penso il mio sguardo si distrae a fissare qualsiasi cosa, e lo porto sul professore.
《 Sì? 》 Tento un approccio non troppo spavaldo, ma neanche troppo timido.
Proprio per non farlo incazzare.

Mi fissa del tipo ''Ci fai o ci sei?"
Non posso che non fare una faccia stranita.
Penso nessuno delle due.

Non so neanche che sta spiegando, figuriamoci leggerli nel pensiero.
Cosa sono, un indovino? Un leggente?
Uno che stava ascoltando? Beh neanche questo.

Ritorno alla realtà dopo il monologo interiore avvenuto proprio adesso con le mie personalità tarocche, e continuo a tenere lo sguardo fisso sul professore.

《 Sa di cosa stiamo parlando almeno? 》Mi chiede, incrociando le braccia al petto in cerca di risposte da parte mia.
《 Penso questa sia la lezione di letteratura, quindi stiamo parlando di letteratura 》Cerco di fare il simpatico proprio perché non so cosa cavolo stia spiegando.

Porta due dita alle tempie, se le massaggia lentamente, facendo movimenti circolari.
Sembra che sia esaurito dopo vent'anni di lavoro con alunni dissocianti.
《 Le conviene stare attento, se non vuole che lo bocci nella mia materia 》 Mi minaccia, andando poi avanti a spiegare come se non mi avesse appena minacciato.

Mi conviene persino a smettere di pensare a un qualcosa che non dovrei pensare, ma qui non verrei bocciato, solo odiato a vita.

Stavolta prendo appunti e seguo come una persona normale, uno che vuole passare gli anni scolastici integro e non disintegrato.

Il mio compagno di banco mi richiama più volte per qualsiasi cazzata li venga in mente e non tarda a dimerla.
《 Bro ieri mi sono scopato una tipa... 》
Buon per te, che dovrei dirti poi?
Sei soddisfatto? Non me ne può fregar di meno.
Era gnocca? Non me può fregare di meno.
Ti sei divertito? Cazzi tuoi e... Non me ne può fregar di meno.

《 Grande 》Rispondo annoiato, andando avanti a prendere appunti e fissare l'ora, sperando la lezione finisca presto.
《 Tu invece?Ancora fidanzato con la biondina cheerleader? 》Mi chiede.
In vena di conversazione noto.

MY DILEMMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora