VIVO SOLO PER LORO

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La vita analizza, la morte sintetizza.
(Robert Sabatier).

LUNA

Il tempo non cura mai le ferite.

Lo so perfettamente.
Nessuna delle mie cicatrici è stata ricucita, ma lasciata sanguinare. Il tempo a volte proprio peggiora la situazione, più vai avanti e più non riesci ad uscire dal passato, ne resti attaccato vivendoci persino.

Vorrei avere tutto questo stimolo di cambiare pagina e smettere di soffrire, ma la mia mente, e anche il mio cuore, non me lo permettono.

Anche se non mi procuro segni visibili fisicamente, quello che mi sto procurando è pur sempre un autolesionismo.

Non so vivere senza il dolore, sembra quasi impossibile vivere senza.

Cammino a passo svelto verso camera mia, chiudo la porta a chiave alle mie spalle. Papà è a casa, appena mi ha vista entrare come una furia si è preoccupato, ma come mio solito l'ho allontanato.
Sembra che ormai anche lui si sia arreso con me, sinceramente, non posso dargli torto.
Sono troppo detestabile e irritante.

Ho ancora gli occhi lacrimanti e rossi.
Non ho ancora smesso di piangere... e penso non riuscirò a smettere per oggi.
Non ho mai pianto davanti a qualcuno da quando mamma è morta.
Pensare, che ho dimostrato di essere una persona fragile e debole davanti a Ryan, mi fa vergognare a morte.
Non era mia intenzione fare ciò, ma non riuscivo più a controllare quello che stava fissando la mia mente.
Cerco il mio pacchetto di sigarette, nascosto tra i libri in camera mia, ma non lo trovo. Sto andando in una crisi isterica, non so stare senza fumare in momenti del genere!
Sento l'ansia passarmi nelle vene al posto del flusso sanguigno.
Cerco all'interno dei cassetti del comodino(con scarsi risultati), cerco anche nell'armadio, in caso avessi lasciato anche solo una sigaretta in una tasca.
Ma anche lì niente.
Sembra siano scomparse.
Non può essere, tengo sempre un pacchettino di sicurezza.

Cerco di nuovo tra le mie tasche, ma trovo solo il vuoto.
Non può essere... Non può essere!

Sento come se mi mancasse l'aria.
Non so controllare i miei comportamenti senza un po' di nicotina.
Non so gestire i miei pensieri senza.
Porto le mani tra i capelli iniziando ad ansimare e tremare come una foglia.
Non riesco e sentire neanche più il mio corpo, sembra come se non ci fosse altro che un ricordo... Un pensiero solo, che si riflette sulla mia coscienza.
Sento come se qualcuno mi abbia messo sulle spalle un ponte pieno di auto passanti su di esso, percepisco molta pesantezza da gestire all'interno di me.
Le mie gambe cedono al mio corpo, che cerca un minimo di sostegno, finisco a cadere a terra sbattendo le ginocchia, forti contro il pavimento per poi tutto il corpo. La mia figura stesa a terra che cerca di rialzarsi invana.

È spaventoso quanto un avvenimento abbia così tanto potere su quello che ne segue poi della nostra vita.
Quanto un trauma provochi lesioni alla mente e al cuore.

Le lacrime cadono sulla moquette silenziose e sofferenti.
In tutto questo tempo ho imparo l'arte del soffrire in silenzio, non far sentire al mondo quanto queste lacrime facciano rumore.

《 Perfavore basta 》Supplico in un mormorio strozzato dalle lacrime.
Non sto supplicando nessuno, o qualcosa di concreto, sto chiedendo pace alla mia mente.
Vorrei un momento di tranquillità.
La mia mente non smette di rielaborare l'unico giorno che vorrei da tanto dimenticare. Il giorno che ha cambiato persino la mia salute mentale, oltre che la mia vita.

MY DILEMMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora