10. Long way home

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-Mikey, scusa per ieri, sarei di rimasto ma..- Luke prese un respiro profondo. -Non so se dormi, credo di si ma ti va se ci vediamo oggi? uhm ecco, avrei bisogno di te..A presto spero.-

Mi ero appena svegliato e avevo trovato questo messaggio nella segreteria del telefono, insieme a parecchie chiamate senza risposta.

Pensai subito di essere stato io ad aver dormito fino a tardi, questo avrebbe spiegato il perché di tutte queste telefonate, ma erano appena le otto del mattino, quando mi aveva cercato Luke?

Riascoltai il messaggio,seguito dalla vocina fastidiosa delle segreterie, lo aveva inviato alle cinque del mattino. Ma dormiva questo ragazzo?

Non risposi subito perché la mia risposta non sarebbe stata una delle più sveglie dato che appena sveglio ero piú simile a un troll che a un essere umano, e mi fiondai verso il bagno.

Aprí il rubinetto e mi rinfrescai il viso con dell'acqua cercando di mettere a fuoco la vista e i miei pensieri

Avrei voluto continuare a dormire ma avevo come l'impressione che qualsiasi cosa fosse successa a Luke veniva prima del mio sonno.

Inutile dire che ero rimasto un po' scosso da quello che era successo ieri.

Non era tanto il fatto che avesse dei problemi ciò che mi spaventava, quelli li avevano tutti, ma il fatto che non me ne avesse voluto parlare.

Comprendevo che non potevo già essere cosí essenziale per lui ma io gli avevo già raccontato così tanto di me e un po' mi sentivo come se anche lui avesse dovuto farlo.

Ma chi vuoi prendere in giro? Non gli hai nemmeno detto che lo avevi visto, ti aspetti la sua fiducia? Pensai.

Era vero, Luke non sapeva tutto ma questo non era l'essenziale e di certo non avrei conquistato la sua fiducia dicendogli del nostro primo incontro, ma se invece...?

Zitto un po' pensai e poi mi sciacquai la bocca un ultima volta posando lo spazzolino. Da quando parlavo da solo?

Mi lavai accuratamente le mani poi andai direttamente davanti all'armadio, mi vestii velocemente con un paio di jeans e una canottiera nera comoda e lunga e mi appoggiai sul piano cucina mangiando un toast.

Composi il numero di Luke, che messaggiando spesso avevo imparato e memoria e aspettai, mentre partivano i primi squilli a vuoto.

Improvvisamente diventai ansioso.

Cosa avrei dovuto dire? Poi probabilmente stava ancora dormendo dato che era andato a letto tardi, non avrei dovuto chiamarlo alle otto e mezza.

Il telefono continuava a squillare ma Luke non rispondeva e stavo iniziando a pensare che se gli fosse successo qualcosa non avrei più dormito in vita mia.

Mangiai l'ultimo pezzo di toast e un improvviso rumore mi fece sobbalzare. Qualcuno aveva appena suonato il campanello velocemente, oppure no?

-Chi è?- chiesi più a me stesso che a qualcuno in particolare prendendo la cornetta del citofono.

-Sono Luke... posso uhm salire?-

-Oh ehm- dissi guardando attorno in cerca di vestiti o altro che avrei dovuto eliminare prima di fare salire Luke.

Via libera.

-Certo che puoi.- dissi e aprì il portone.

Lui percorse velocemente le scale e mi raggiunse con un piccolo sorriso di scuse sul viso.

Gli sorrisi a mia volta e lo lasciai entrare chiudendo la porta dietro le mie spalle.

Mi avvicinai a lui e lo guardai aspettando che parlasse. Nel frattempo lo osservai e quello che vidi non mi fece molto piacere.

Unintended ||mukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora