0.3 Guiding light

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Uscì completamente dalla stazione per arrivare in uno spiazzale dove, a parer mio, avrebbero dovuto trovarsi dei taxi, che mi avrebbero portato al mio appartamento.

Posai un attimo le valige a terra e indossai il mio giubbotto di pelle nero, dato che cominciava a far freddo ma con la mente ero altrove.

Ero completamente da solo fino a quando non sentí un rumore e mi voltai.

-Ehy tu biondo- disse il ragazzo dagli occhi blu, prima di correre verso di me e sussurrare con il fiatone -Ti ho cercato ovunque.-

Riprese fiato e io ero decisamente confuso e anche un pó spaventato.

-Per..?-

-Mi chiedevo se avessi bisogno di aiuto..E comunque io sono Luke-disse e mi porse la mano.

Mentre stringevo la sua mano sussurrai un -Michael, piacere di conoscerti.-

Quando avrei voluto ricordargli che quella era la seconda volta che ci incontravamo.

Lui peró non avrebbe capito e probabilmente avrei sprecato l'unica chance che avevo per parlargli anche solo adesso.

-Okay, allora Michael vai da qualche parte?-

-Ehm- dissi poco convinto non riuscendomi a fidare comunque di un tipo che avevo appena incontrato, di nuovo, ma se fosse stato un criminale?

Luke mi sorrise con fare rassicurante e non potei fare a meno di notare le sue fossette, che lo facevano sembrare un ragazzino, non che ora non lo fosse, li aveva diciotto anni?

-Dovrei prendere un taxi, ma- mi guardai attorno in imbarazzo- ma non ne vedo- dissi preoccupato.

-Dove devi andare?- chiese.

-Ehm in Portland Road- dissi, mentre mi maledicevo mentalmente.

Perché stavo parlando con questo tipo esaltato? E perchè gli stavo dando tutte queste informazioni?

Luke invece mi guardó e sorrise -Sai Mikey, posso chiamarti Mikey?- mi guardó e io annuí cercando di fermare il rossore inevitabile delle mie guance.

Ecco ora sembravo un idiota, complimenti Michael.

Luke peró non sembró farci caso e continuò - Abito proprio lí vicino, quindi se vuoi posso darti un passaggio -disse scrollando le spalle,mentre io sarei voluto scomparire.

Non poteva essere vero, doveva essere un sogno o un incubo.

-Non stai cercando di uccidermi..o stuprarmi- dissi parlando più a me stesso che a lui .

-No- sorrise divertito -Sei tu che cerchi di ucciderti con quel piercing- disse mordendo il suo piccolo cerchio al labbro che aveva adesso tutta la mia attenzione.

-Dovresti disinfettarlo.- sussurró facendosi piú vicino e guardando attentamente il mio piercing e -Poi si nota cosí tanto che sono gay?- disse puntando il suo sguardo dritto nei miei occhi.

-Cosa?-

-Pensavi che ti avrei voluto stuprare.- disse ridendo con quel suo sorriso mozzafiato.

Il mio cuore partí all'impazzata e quasi mi persi nei suoi occhi, che conoscevo fin troppo bene, quando finalmente si scostó e disse -la mia macchina é lí,andiamo?-

- Si - risposi ancora scombussolato.

Mi abbassai un pó per prendere le mie borse quando notai che mancava la tracolla nera.

Per pochi secondi, che sembravano infiniti , andai nel panico piú totale.

Sarei rimasto tutta la notte a cercarla se fosse stato necessario, non potevo perderla.

Unintended ||mukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora