Gustav

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Ero dietro il bancone come ogni sera, a servire ubriaconi  e ragazzi giovani alle prime armi con l'alcool.
Sentii nuovamente il rumore della porta aprirsi e come sempre mi girai per assicurarmi chi fosse.

Una bella ragazza magra era accompagnata da un ragazzo.

Sembrava spaventata e disorientata dal nuovo ambiente,ma c'ho non le toglieva la bellezza che emanava.

Il ragazzo le si avvicinò all'orecchio e i suoi occhi sembravano voler schizzare fuori dalle orbite.
Poi il giovane si allontanò avvicinandosi alla folla , Mentre la ragazza si avvicinò al bancone, si sedette e rimase in silenzio.

G:"signorina cosa le porto?"

Nessuna risposta
così continuai a servire gli altri clienti abituali.

Di tanto in tanto mi scappava uno sguardo rivolto a lei.

E catturavo sempre più lineamenti memorizzando il suo volto, sembrava avere la mia stessa età.

Poi il giovane, presumibilmente il suo ragazzo le prese il braccio violentemente e la trascinò via dal bar.

Erano passati giorni da quell'incontro e non riuscivo a togliermela dalla testa e ogni sera aspettavo con impazienza la sua presenza vicino al bancone.

La porta si spalancó e mi girai per vedere chi fosse.

E finalmente riuscii a vederla di nuovo, un sorriso spontaneo si dipinse sul mio viso.

Come l'ultima volta il ragazzo si avvicinò all'orecchio e lei si sedette al bancone.

Questa volta peró era diversa, teneva la testa china e agitava continuamente le mani.

G:"signorina vuole qualcosa?"

Nessuna risposta, così servii la clientela altrui.

Una flebile voce mi arrivò alle orecchie.

X:" un Angel Shot per favore"

Mi girai di scatto, un angel shot? Sono sicuro di aver sentito bene?

G:"scusi?"

X:"un angel shot"

Mi avvicinai e dopo tutta la sera riuscii a vedere il suo splendido viso, che purtroppo era macchiato da un livido violaceo.

G:"chi è?"

Tn:"il ragazzo con cui mi hai vista entrare"

Le feci cenno con la testa di venire dietro il bancone

G:"vai verso quella porta e chiuditi dentro, arriveró fra poco"

Pov TN

Ero riuscita a convincerlo di riportarmi in questo posto, dove mi ero persa negli occchi dolci di quel ragazzo.

Avevo seguito il suo consiglio, mi ero chiusa dentro a quello sgabuzzino ed ero terrorizzata.

E se mi avesse trovata?cosa mi avrebbe fatto?

I minuti passavano e le paure aumentavano.

Finché due colpi non mi svegliarono dai miei pensieri.

Arretrai spaventata.

Finché non sentii una voce diversa.

La sua voce.

Corsi ad aprirli la porta e vidi lo zigomo violaceo.

Tn:"oh mio dio stai bene? Che ti ha fatto? Dovevi esserci io al tuo posto"

Iniziai ad ispezionare tutto il suo viso.

IMMAGINA TOKIO HOTELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora