Capitolo 1

44 1 0
                                    

Un ammasso di nuvole nere ricopriva il cielo, gli edifici erano crollati, le fiamme divampavano.
Tony era a terra in ginocchio dolorante; ferite e graffi, il suo respiro era allo stremo e non era capace di muovere un muscolo.
Con una mano si teneva la spalla e l’altra era a terra.
Si guardò intorno:Vedova Nera, Hulk, Occhio di Falco, Thor e Falcon erano a terra privi di vita.
Improvvisamente due figure finirono scaraventate vicino a lui.
Erano Strange e Captain Marvel.
Tony si avvicinò al giovane mago e lo tenne per la testa
Strange aprì gli occhi e disse respirando con fatica
-non siamo riusciti a fermarlo
Detto questo si dissolse così come Marvel e i suoi compagni.
Ad un tratto una figura si materializzò dalle fiamme
Tony esclamò
-Thanos
Il cattivo sorrise
-il mondo è mio, i tuoi amici sono morti e tu non hai più potere, è ora di dirsi addio Iron Man
Aprì la mano e lanciò un raggio verso Tony che chiuse gli occhi in attesa del suo destino.
Ad un tratto dal nulla una figura apparve davanti a Tony, quest’ultimo alzò lo sguardo e vedendo quei stivali marroni, quella tuta bianca e blu e quel paio di chiappe sode lo riconobbe subito era Captain America.
L’eroe tuonò
-Tu non gli torcerai un capello Thanos
Detto questo si lanciò contro di lui
Tony urlò
-Steve…. NOOOO
Il capitano corse in picchiata verso Thanos che scaraventò un attacco a pieno della sua potenza ma il capitano alzò lo scudo che si illuminò di una luce dorata.
Captain America lo puntò verso Thanos e disse:
-Attacco finale dello scudo dell’uomo ghiaccio
Lanciò lo scudo che si ricoprì di un aura azzurra che neutralizzo l’attacco e colpi Thanos per poi tornare in mano al suo proprietario.
Thanos emise un grido di dolore per poi venire ricoperto da una scia di cristalli di ghiaccio che in pochi istanti lo congelarono per poi distruggersi del tutto.
Una luce dorata riportò New York al suo splendore e Tony vide i suoi amici ricomparire al pieno della loro forma.
Anche le ferite di Tony sparirono e mentre i suoi amici esultarono una mano si porse verso di lui
-tutto bene?. Chiese Steve
Lui si alzò grazie alla presa di Steve e disse
-devi sempre fare il protagonista, mi hai fatto spaventare
Il capitano sorrise e rispose:
-e io dovevo proteggerti e poi se c’è qualcuno che può distruggere quel bel corpicino , quello sono io
I due scoppiarono a ridere
-quanto ti detesto: disse Tony
-lo so e tu mi fai finire al manicomio
Poi si avvicinò a Steve e gli mise una mano sulla guancia:
-ma è questo che mi eccita di te
Le labbra di Steve si avvicinarono a quelle di Tony e proprio mentre lui chiuse gli occhi e si avvicinò a sua volta per unire le sue labbra a quelle del capitano Tony ebbe un sussulto e aprì gli occhi di scatto.
Il meccanico si guardo intorno, era nella stanza al buio e fuori pioveva. Un tuono rimbombo facendo tornare Tony definitivamente alla realtà.
Si tocco la fronte sudata ed esclamò
-l’ho sognato di nuovo.
Tony sospirò e si alzò dal letto, scese in cucina e si verso un bicchiere di whisky e lo portò nel suo laboratorio dove si sedette in silenzio alla sua scrivania.
Da quando Steve e Tony erano entrati a far parte della stessa squadra quest’ultimo aveva iniziato a fare molti sogni ricorrenti al capitano che per tutta la vita aveva detestato.
L’odio era alimentato dalla gelosia che il meccanico provava per il capitano.
Suo padre Howard per tutta la vita lo ha screditato mettendolo al confronto con il leggendario Captain America.
Ma l’odio covato da Tony si era iniziato stranamente ad affievolirsi da quando si era trovato faccia a faccia con lui per la prima volta.
Era andato a trovarlo per ucciderlo, per sfogare tutto il suo odio e per essere il numero uno del ormai defunto padre che all’epoca era morto insieme alla madre in un incidente stradale da ormai due anni.
Ma per Tony riprendersi dal trauma non fu tanto difficile come credeva.
L’essere abbandonato a se stesso dal padre ha contribuito a spingerlo a crescere da solo e imparare a badare a se stesso.
Infatti Tony Stark poteva vantare un senso di maturità sconosciuto a quelli della sua età.
Ma nonostante il desiderio di eliminare il capitano fosse forte, una volta che i loro sguardi si erano incrociati Tony non aveva capito più niente e fuggi.
Da quel giorno in poi il senso d’odio si faceva sempre meno e lasciava spazio a nuovi sentimenti che non riusciva a comprendere perché appunto non riusciva a togliersi Steve dalla testa.
Poco tempo dopo si rese conto di non essere più innamorato di Pepper la sua fidanzata da più di 5 anni; lei non la prese bene e si lasciarono in malo modo.
Da quel giorno Tony negli anni a seguire vantò una grande reputazione da playboy, lui portava a letto decine di ragazze per poi passare ad un'altra il giorno successivo. 
Ma questo comunque non colmava il vuoto che sentiva nel cuore da quell’incontro con il capitano.
Lo odiava ancora certo e parecchio.
Il suo essere così perfetto, avere sempre la parola giusta per ogni occasione. Essere così disponibile, simpatico e dannatamente bello.
Si Tony vedeva quanto il capitano fosse bello; guardava i suoi capelli dorati, la sua pelle morbida e lucente così lucente che brillava all’alba e al tramonto.
E i suoi occhi, oddio Tony non riusciva a dimenticare il suo sguardo che sembrava sommergerlo tra le profondità degli abissi marini.
E infine le sue chiappe, si Tony ogni giorno e spesso e volentieri senza rendersene conto le osservava.
Tony odiava il capitano soprattutto perché non riusciva a toglierselo dalla testa.
Il meccanico bevve l’ ultima goccia di Whisky nella bottiglia e crollò con la testa sulla scrivania.

STONY: Ghiaccio e Fuoco Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora