①⑥-𝐋𝐀 𝐕𝐄𝐑𝐈𝐓À 𝐅𝐀 𝐌𝐀𝐋𝐄!

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Mike osservò stupito quel volto e chinò il capo di lato, distogliendo lo sguardo, ma ormai non poteva più negare l'evidenza: davanti a sè c'era suo padre.
Il ragazzo si sentì crollare il mondo addosso in quel momento, non poteva crederci, William Afton era davvero l'assassino di Sammy e degli altri bambini.
Mike gli rivolse poi uno sguardo silenzioso, ma al contempo colmo di rabbia e con le lacrime agli occhi, non sapeva neanche cosa dirgli. William dal canto suo si limitò ad un'alzata di spalle ed indossò nuovamente la maschera da coniglio.

«Tutto quì? Non vuoi neanche riabbracciare il tuo vecchio?«

Gli chiese fingendo un tono di delusione, mentre Mike più lo osservava e più non riusciva a riconoscere l'uomo che lo aveva cresciuto, soprattutto non dietro a quel costume in cui ostinava a nascondersi.

«Risparmiati le battutacce, bugiardo.»

«Suvvia Michael, sei davvero così stupito nel vedermi in questo ruolo?»

«Devo dirti la verità? Sì! Nonostante tutto, ho v-voluto sperarci fino all'ultimo, dannazione! Ero sicuro che tu fossi una brava persona in fondo, che quelle delle anime fossero tutte accuse infondate, ma mi sbagliavo... in realtà sei un mostro senza cuore!»

«Vedo che ci sei arrivato, ma ormai è troppo tardi, il mio piano avanza a vista d'occhio!»

«Di cosa stai parlando?»

«Ci sono parecchie cose che non sai, da cosa potrei iniziare?»

Rispose il padre e tornò nell'angolo di prima, riprendendo a maneggiare con alcuni strumenti e suscitando così l'interesse del ragazzo.

«Magari dal perchè hai tolto la vita a dei bambini innocenti!»

«Ottima domanda! Ho in effetti le mie ragioni Michael, ovvero degli esperimenti da condurre, ma dubito ci capiresti qualcosa.»

Continuò, spiegando che l'accordo tra lui e Fred era ben diverso da quello spiegato precedentemente in ufficio. Innanzitutto il proprietario, stretto complice di William, sapeva tutto dei suoi piani. C'era stato quindi solo un "patto" apparente con gli animatronics, dove i due soci li stavano ingannando, in modo da studiare il comportamento delle anime dopo essere state rinchiuse nei robots.

«Quindi sì, è vero che ho lasciato gestire solo a Fred la riapertura dicendo di non essere disponibile. Ciò che non sai è che torno regolarmente da Hurricane per raccogliere risultati dai robots posseduti, intrufolandomi tra loro.»

«Ma a che scopo? E di che razza di esperimenti vai blaterando?»

«Beh, vedi, essi riguardano solo una mia piccola scoperta!»

Esclamò l'uomo e si voltò verso Mike per mostrargli, fiero di sè, una provetta contenente uno strano liquido, il suo nome era Remnant.

«Questo che vedi è il lavoro di una vita, aumenterà senz'altro la mia gloria e la mia fama!»

«Tutte quelle morti solo per uno stupido intruglio?!» Domandò Mike incredulo.

«Bada a come parli, perchè questo intruglio è simbolo di immortalità! Certo, è ancora da perfezionare, inoltre sono ancora lontano da un campione funzionante, ma in parole povere ha la capacità di bloccare le anime e permetterle di possedere i corpi in cui viene iniettato.»

«Quindi è ciò che hai fatto con i bambini...»

«Vorrei che fosse tutta opera mia, ma no. Diciamo che ho dato solo una spinta iniziale, al resto ci ha pensato quella marionetta. Presto però, grazie agli studi che sto eseguendo sulle mie vittime, sarò in grado di replicare il suo potere...  
Ho già avuto in passato un successo parziale con i ratti, quindi perchè non passare direttamente agli umani?»

FNaF - IL METALLO UCCIDEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora