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Ameli

Sono passati alcuno giorni da quell'accaduto, Tom non sembrava ricordarsi niente, molto probabilmente era solo l'effetto dell'alcol a parlare quella sera, un po me lo aspettavo, ma ci speravo un po che fosse reale.

Oggi comunque non c'è tempo per drammi di cuore, oggi i ragazzi hanno un concerto, e dico solo questa cosa.

La casa è un vero casino.

Vanno tutti avanti e indietro, ci sono vestiti e borse sparsi ovunque e una puzza che ti entra nelle narici e ancora peggio, devo aiutare tutti i ragazzi

TUTTI

Devo aiutare Bill con i capelli e il trucco e aiutare Gustav con i vestiti, e Indovinate un po, sto incazzata, perché? Ste mestruazioni del cazzo

Cercai di farmi strada nel corridoio per raggiungere Bill in bagno, cercando di non calpestare le cose sul pavimento.
Una volta entrata in bagno vidi Bill con la piastra tra le mani che si piastra a I capelli e sparava la lacca

<tesoro, tesoro, tesoro aspe, faccio io, faccio io che se no o ti bruci o ti spari la lacca negli occhi>

Gli presi la piastra dalle mani

<ma dai, non sono così maldestro>

<si si ok ma faccio io così finiamo prima>

Iniziai a piastragli i capelli più corti che aveva dietro la testa, ero più bassa di lui quindi non ci arrivavi ai capelli che aveva sopra la testa

<ma quanto cazzo sei alto, siediti che non ci arrivo>

<come siamo scontrosi oggi lili>

Si sedette sopra al water e io gli finii di fare i capelli sparati in aria a presa della corrente

<ecco qua Billy, bello come una rosa amico mio>

<grazie lili, ora mi trucco>

<ti serve una mano?>

<no grazie qui c'è la faccio da solo>

<ok>

Uscii dal bagno per tornare in camera mia, ma sentii qualcuno chiamarmi da dietro, mi girai e vidi Georg, aveva tutti i capelli scompigliati

<Ameli mi scoccia chiedertelo ma mi si è rotta la piastra, mi presti la tua perfavore?>

Feci un leggero sospiro e entrai in camera mia, presi la mia piastra e la diedi a Georg

<Tieni, se me la rompi ti uccido>

<grazie lili>

Corse in camera sua e chiuse la porta, gli piace farsi i capelli in pace

Ok, ora si aiuta Gustav con I vestiti, andai on camera sua e lo vidi con uno sguardo perplesso davanti al suo armadio

<ok Gus ti aiuto io>

<si grazie che se no prendevi vestiti a casaccio>

Dopo dieci minuti dopo finalmente gli decidemmo i vestiti, Pantaloni larghi con la mimetica militare e una maglietta nera a maniche corte con una stampa bianca, gli donava abbastanza

Una volta finito finalmente tornai in camera mia e mi buttai sul letto, essere la loro "praticamente tutto" avvolte è davvero faticoso

<Ameli?>

Entrò Tom in camera mia, aveva I suoi dread raccolti in una mano

<che c'è?>

<mi si è rotto l'elastico, mi puoi prestare uno dei tuoi?>

<non puoi suonare con i dread sciolti?>

<non è nel mio stile, perfavore>

Mi alzai controvoglia dal letto in una maniera abbastanza sgraziata, Andai verso la mia scrivania e aprii un cassetto, nel quale tenevo i prodotti per i capelli, tira fuori un elastico e mi avvicinai a Tom

<siediti>

<posso anche fare da solo->

<ho detto siediti>

Senza dire nient'altro lui si sedette sul letto, come se fosse intimorito dalla mia reazione, io mi siedo dietro di lui e gli presi i dread che aveva raccolti nella mano, cercai di legarglieli senza fargli male, ma se devo essere sincera lo preferivo coi dread sciolti

<sembri incazzata per qualcosa lili>

<non lo sono>

<ma lo sembri, c'è qualcosa che non va?>

<no>

<ok...ok...ma se vuoi parlarne io ci sono, ok?>

Feci un leggero sospiro, cercai di legargli i dread nel suo solito modo senza fargli male

<Jackson non mi parla...>

Schietta, veloce, poi era anche vero, non mi parlava più da quella sera, mi dispiace se l'ho ferito, ma vista la situazione non potevo uscire

<oh...è il tuo ballerino jonzo giusto?>

<jonzo?>

<Jackson + stronzo = jonzo>

<non è stronzo, comunque...dovevamo uscire l'altro giorno ma...>

<ti ha dato buca?>

<no...gli ho dato buca io>

<perché? Credevo foste buoni amici>

<lo siamo...solo che...sei tornato ubriaco e ti ho aiutato>

<...davvero?>

<si...>

Gli legai i dread, una volta finito lui si girò verso di me

<sai...credevo...credevo fosse stato Bill...a portarmi di sopra quando sono tornato a casa...>

<lui non c'era...sei entrato barcollando e ti ho aiutato...sembravi messo male, non volevo lasciarti a dormire infreddolito sullo stipite della porta>

Lui mi guardò, avevo una delle trecce sulla spalla, lui l'ha presa tra le dita e si giocherellò per un pochino, mi attraversò una scarica elettrica per tutta la schiena, le farfalle nello stomaco erano tante, la sensazione della sua mano sui capelli mi dava...non so neanche come spiegarlo Ma è una bella sensazione, mi rimise la trecca apposto

<beh... Allora grazie per esserti presa cura di me>

<di niente...>

Un lieve sorriso mi si formò sulle labbra

<e speriamo che con jonzo le cose si risolvano>

<si chiama Jackson>

<e io lo chiamo jonzo>

Ridacchiai leggermente alla sua battutina, mi piaccio o questi momenti, quando siamo solo io e lui, l'ansia scompare e lo sress si affievolisce

<dai, vai a finire di prepararti, che tra poco dobbiamo essere allo stadio, i vostri fan saranno delusi se arrivate in ritardo>

<non posso deludere i miei fan>

Mi diede un bacio sulla fronte e uscii dalla mia stanza, io rimasi lì, seduta sul mio letto, con il sorriso di una ebete stampato in faccia e praticamente tutto lo zoo all'interno del mio stomaco

Ok, ora è meglio se mi preparo io che sono ancora in pigiama, e non va bene Ameli

sei il meglio di me~tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora