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Dopo credo un'oretta l'intervista finì e io potei andare, appena uscii aveva iniziato a fare un po freddino, quindi mi chiusi la felpa di Tom e andai alla fermata del bus per poter andare al centro commerciale a fate un po di compere dato che avevo preso i soldi, cambiai gli occhiali da sole e mi tirai su il cappuccio per non darmi riconoscere.

Sentii arrivarmi un messaggio dal mio nokia, controllai ed era bill, che si lamentava con me che la soro intervista era in ritardo di un bel po, loro dovevano ancora iniziare e io avevo appena finito, che ironia

Appena l'autobus arrivò presi un posto singolo e ci rimasi fino alla fermata davanti al cetro commerciale, ma purtroppo non riuscì a sfuggire ai paparazzi, che mi fecero diverse foto, ma io risposi con un dito medio e entrai facendomi i cazzi miei

Comprai diverse cose (ditemi se volete un capitolo dove mostro le compere) e presi anche un caffè da starbucks.

Stavo camminando tranquillamente per I corridoi del centro commerciale quando un emerito coglione mi venne addosso, facendomi rovesciare il caffè addosso

<Ehi! Fa attenzione!>

<mi dispiace>

E come una scheggia andò via, cafone del cazzo, mi guardai un attimo, la felpa di tom ora era tutta macchiata dal mio caffè, non posso ridargliela così, mi guardai un attimo intorno e vidi una lavanderia a gettoni, presi le buste che mi erano cadute e entrai nella lavanderia, appoggiai le buste e misi la felpa in una delle lavatrici per poi farla partire.
Mentre aspettavo che la felpa si lavasse vidi che c'era una piccola televisione appesa al muro, con in onda l'intervista dei ragazzi, coincicredoionondenze.
Mi sedetti sopra la lavatrice funzionante e iniziai a guardare l'intervista.

<allora ragazzi, sappiamo che da poco si è trasferita da voi la vostra amica Ameli Weber, ballerina di una fama non poco discreta>

<si esatto>

<ecco, com'è successo di preciso? È lei che lo ha chiesto a voi o siete voi che lo avete chiesto a lei?>

<ah, siamo noi che lo abbiamo chiesto a lei, anche più di una volta>

<ma quella stronza non accettava mai>

Tom e bill risposero in maniera scherzosa, facendo ridere il pubblico e il presentatore

<ahahhaha, interessante, com'è vivere insieme a lei? Vi fa più o meno da sorella?>

<più che da sorella ci fa da mamma>

Rispose gustav e il pubblico rise di nuovo, e un po anch'io, perché era vero, o se era dannatamente vero, bill alla fine riprese parola dicendo

<si prende cura di noi come una mamma, tipo se siamo malati fa i salti mortali per farci stare meglio>

Sorrisi quando sentii georg parlare, è dannatamente vero, cercavo di occuparmi di loro nel miglior modo possibile, avvolte anche scordandomi della mia stessa salute

<si, diciamo di sì, c'è, allora, lei è l'unica che può trattare i miei capelli e il mio viso apparte me>

<insomma lei è l'unica che può truccarti e pettinarti>

<si esatto, è l'unica di cui mi fido per potermi truccare>

<credetemi se vi dico che non dovreste sentire il casino di gossip che fanno quando si truccano, non vorreste stare nella stessa stanza insieme, urlano come galline>

<o ma vaffanculo>

Scoppiarono tutti a ridere in sala al commento di tom, e risi anch'io, perché era vero, facevamo sempre gossip e sparlaggio continuo quando io e bill ci sistemavamo, c'è, era d'obbligo

<vogliamo parlare di tutte le volte che le stavi dietro?>

Intervenne georg sul momento

Io arrossì leggermente quando lo sentii dire questo, tom? Sul serio?? È tutto vero o è un sogno???

<allora, spieghiamo la situazione>

Io ascoltai con più interesse di prima, ero curiosa adesso, insistentemente curiosa

<allora, Ameli è una parte importante della vita di tutti e 4, questo è poco ma sicuro, ma principalmente della mia, non so se ora vi sta guardando, ma lei è...è una delle poche donne oltre mia madre e alle mie nonne alla quale tengo davvero, mi sento come...in dovere di proteggerla, di doverla tenere al sicuro da tutto>

Ascoltai le sue parole con il cuore che mi stava per uscire dal petto da quanto forte aveva iniziato a battere, senti un immenso calore espandersi per tutto il mio corpo, si formò un enorme sorriso sul mio volto che si espandeva da un orecchio all'altro, sentii le farfalle nello stomaco, le sue parole mi resero incessantemente felice

<Possiamo vedere che ci tenete molto a lei>

<moltissimo>

<è molto fortunata ad avervi come amici, per la mia modesta opinione>

Mentre continuavo ad ascoltare l'intervista mi accorsi che la lavatrice aveva completato il lavaggio, quindi scesi da essa, presi la felpa, bagnata ma pulita, e la buttai in una delle asciugatroci  della lavanderia, 20 minuti dopo era perfettamente pulita, e aveva ancora un po del suo profumo addosso, la indossati di nuovo, ripresi le mie buste con le mie compere in mano, pronta per tornare a casa

sei il meglio di me~tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora